Il piano di occupazione
Gaza occupata per sempre, palestinesi deportati: il piano di Netanyahu condannato anche in Israele
Nonostante la contrarietà dei vertici militari, Netanyahu ha deciso: stop agli aiuti e deportazione dei palestinesi. Schlein: “Disegno criminale”
Esteri - di Umberto De Giovannangeli

La decisione è presa, nonostante i dubbi esplicitati dai vertici militari. Gaza sarà occupata. A tempo indeterminato. Il gabinetto israeliano ha approvato nella notte all’unanimità il piano per espandere le operazioni militari nella Striscia di Gaza. Lo scrivono Haaretz e Times of Israel citando fonti. Secondo quanto riferito, è stato approvato anche un piano per l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza e la loro distribuzione tramite aziende private, con il voto contrario del ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir.
Il piano – scrive Times of Israel – sarà attuato solo dopo la visita di Donald Trump nella regione la prossima settimana e, fino ad allora, si cercherà di raggiungere un accordo – allo stato delle cose alquanto improbabile – con Hamas su un cessate il fuoco e gli ostaggi. Una fonte politica israeliana citata da Ynet ha affermato che il piano approvato dal gabinetto politico di sicurezza di Israele per espandere le operazioni a Gaza prevede, tra le altre cose, l’occupazione della Striscia e il mantenimento dei territori, lo spostamento della popolazione verso sud, la negazione ad Hamas della possibilità di distribuire rifornimenti umanitari e attacchi violenti contro i miliziani palestinesi: azioni che contribuiranno a ottenere una vittoria. “Il piano includerà, tra le altre cose, la conquista della Striscia di Gaza e il possesso dei territori, spostando la popolazione di Gaza a sud per proteggerla”, ha affermato una fonte politica israeliana all’Afp, aggiungendo che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu “continua a promuovere” il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per il trasferimento volontario dei cittadini di Gaza. Secondo la stessa fonte, il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato la “possibilità di distribuzione umanitaria” a Gaza, sottoposta a blocco israeliano da oltre due mesi, ma ha insistito sul fatto che secondo le autorità ebraiche “attualmente c’è cibo a sufficienza” nel territorio palestinese.
Israele ha mobilitato decine di migliaia di riservisti, pare fino a sessantamila, per portare avanti il piano. Israele ha ripreso gli attacchi nella Striscia il 18 marzo, uccidendo secondo le autorità locali più di 2.600 persone nelle settimane successive, molte delle quali donne e bambini. Il bilancio complessivo nella Striscia dall’inizio della guerra è invece di oltre 52mila morti. Hostages and Missing Families Forum ha affermato che il piano, approvato dal governo per conquistare il territorio e sostenere la presenza di Israele a Gaza, dovrebbe essere denominato “piano Smotrich-Netanyahu” per «rinunciare agli ostaggi, alla sicurezza e alla resilienza nazionale di Israele». Lo riporta Haaretz. Nella dichiarazione le famiglie dei rapiti hanno affermato che questo piano è un’ammissione da parte del governo di scegliere i territori anziché gli ostaggi, il che, a loro dire, è contro la volontà di oltre il 70%degli israeliani.
Durante la riunione di gabinetto, c’è stata una “accesa discussione” tra il capo di stato maggiore Eyal Zamir e il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben -Gvir, dopo che questi aveva detto che non è necessario consentire l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Secondo Canale 12, il ministro di estrema destra ha affermato che “le riserve alimentari di Hamas dovrebbero essere bombardate” e che Gaza ha “aiuti a sufficienza”. Zamir, avrebbe replicato duramente che “idee come questa mettono in pericolo” Israele. Eppure, riporta l’emittente pubblica Kan, lo stesso Netanyahu è intervenuto per sostenere Ben-Gvir e dire all’alto ufficiale che “ogni ministro può esprimere la propria posizione”. Parole alle quali Zamir ha risposto dicendo che “esiste il diritto internazionale e Israele si impegna a rispettarlo: non possiamo affamare la Striscia”. Il capo di stato maggiore Zamir ha anche avvertito i ministri del governo Netanyahu che la nuova operazione a Gaza potrebbe mettere in pericolo gli ostaggi ancora nell’enclave: “Israele potrebbe perdere gli ostaggi se lancia un’operazione su larga scala nella Striscia”, ha detto. Lo riferisce Channel 13.
“Quello che Netanyahu sta portando avanti è un disegno criminale. La comunità internazionale e il Governo italiano deve fare tutto quello che è in suo potere per fermare questo disegno di occupazione e deportazione dei palestinesi di Gaza. E bisogna far sì che arrivino gli aiuti a una popolazione stremata da questo massacro” così la segretaria del Pd Elly Schlein. Silente Palazzo Chigi. A parlare è il tycoon della Casa Bianca. Di fermare l’amico Netanyahu, Donald Trump non ha alcuna intenzione. Così come di arrivare ad un simulacro di pace in Ucraina. “Spero che siamo vicini a un accordo per la pace in Ucraina. Siamo più vicini con una delle due parti, non così vicini con l’altra parte”. Così Donald Trump, durante un’intervista fiume all’emittente Nbc, nell’ambito della trasmissione domenicale “Meet the Press”, sottolineando che “ci potrà forse essere un momento in cui dirò che è qualcosa che non posso fare, che forse non è possibile raggiungere la pace, c’è un odio tremendo tra i due leader, i generali, alcuni soldati”. E visto che c’è il tycoon dice: “non escludo l’uso della forza in Groenlandia”. E intanto riapre Alcatraz. Da Kiev a Gaza, il mondo è in guerra. La pace di The Donald si sta rivelando per quel che è: un tragico bluff. Che piace tanto all’amico di Mosca e a quello di Gerusalemme.