Pioggia di fuoco su Kiev
Ucraina, pioggia di fuoco e trattative: Trump lancia promesse di pace, Putin lancia missili su Kiev
Settanta razzi e 145 droni si sono abbattuti su edifici civili della capitale e Kharkiv facendo 12 morti. Ma per Mosca erano “obiettivi militari”. Dal tycoon solo un buffetto: “Vladimir, basta”
Esteri - di Umberto De Giovannangeli

Settanta missili, centoquarantacinque droni. Una pioggia di fuoco sull’Ucraina. Subito dopo che Donald Trump ha detto di credere di avere raggiunto un «accordo con la Russia» per porre fine alla guerra in Ucraina, Mosca bombarda Kiev con missili e droni. Il bilancio delle vittime è salito a 12 morti. I soccorritori hanno estratto i corpi di altre due vittime da sotto le macerie di un edificio residenziale nel quartiere di Svyatoshynskyi. Lo riferisce il portavoce della direzione principale del servizio di emergenza statale di Kiev Pavlo Petrov all’Ukrainian Pravda. I feriti sono oltre 60. L’attacco portato nella notte dalla Russia non ha colpito solo Kiev. Nell’Ucraina orientale, anche la città di Kharkiv è stata colpita da sette missili, secondo il sindaco Igor Terekhov: poco dopo il primo cittadino ha avvertito che “continua un massiccio attacco di droni contro la città” e invitato i residenti a “stare attenti!”.
Poche ore prima, il presidente Usa aveva affermato che un accordo con Mosca era «molto vicino» e accusato Zelensky di essere «più difficile» da portare al tavolo dei negoziati: secondo lui, il rifiuto del presidente ucraino di accettare le condizioni statunitensi per porre fine al conflitto (tra l’altro, il riconoscimento dell’occupazione della Crimea) «non farà altro che prolungare il campo di sterminio». L’assalto è iniziato intorno all’1 locale, quando la contraerea ucraina ha cominciato a intercettare selve di razzi e Uav diretti sulla città. Migliaia di cittadini erano già nei rifugi, avendo intuito la violenza dell’attacco. Tra i feriti degli attacchi sulla capitale ci sono anche sei minori e una donna incinta. Non è chiaro quali fossero gli obiettivi, diversi edifici sono andati a fuoco e ci sono danni causati dai detriti delle esplosioni piovuti in diverse zone della città. “La pace russa in tutto il splendore”, ha commentato il capo dell’Amministrazione Militare, Tymur Tkachenko.
In una dichiarazione sui social media, l’Aeronautica ucraina ha affermato di aver «individuato e tracciato 215 bersagli aerei nemici» – inclusi missili balistici e da crociera – di cui 112 “sono stati confermati come abbattuti”.
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Mosca ha dichiarato di aver colpito durante la notte infrastrutture militari ucraine, e non obiettivi civili, negli attacchi che hanno causato almeno nove morti a Kiev, secondo le autorità ucraine. Le forze armate russe “hanno condotto un massiccio attacco con armi di precisione a lungo raggio” contro diverse imprese legate al complesso militare-industriale ucraino, ha affermato il ministero della Difesa russo in una nota, aggiungendo che “tutti gli obiettivi sono stati colpiti”. Nella notte, di fuoco, in tanti hanno condiviso sui social il loro senso di frustrazione per essere stati “traditi” dall’alleato più importante nell’ora più buia. Scrive la direttrice del The Kyiv Independent, Olga Rudenko: “Non riesco nemmeno a spiegare quanto sia surreale essere seduto sul pavimento, nel posto più sicuro del mio appartamento, ad ascoltare un attacco di missili e droni russi estremamente forte, dopo aver passato l’intera giornata a discutere e modificare la copertura mediatica degli Stati Uniti che di fatto chiedono la resa dell’Ucraina”.
Con i suoi bombardamenti la Russia cerca di “esercitare pressione sugli Stati Uniti”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky commentando con i giornalisti a Pretoria l’ultimo raid dell’altra notte su Kiev. Zelensky ha aggiunto di non vedere “alcuna forte pressione sulla Russia” per mettere fine al conflitto. “L’Ucraina fa tutto quello che vogliono gli alleati, ma non può cambiare idea sulla Crimea”, aggiunge Zelensky. “Abbiamo bisogno di una difesa aerea aggiuntiva per proteggerci dal terrorismo russo. Parallelamente, dobbiamo continuare a creare reali garanzie di sicurezza, quelle che renderanno impossibile qualsiasi aggressione contro il nostro Paese. Questa è la strada verso una pace giusta e affidabile”, sottolinea il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov.
Le fiamme di Kiev, l’attacco dello zar costringono il tycoon a ritornare sul tema. Lo fa come il maestro che bacchetta l’allievo che ha fatto una marachella. “Non sono contento degli attacchi russi a Kiev. Non necessari, e in un pessimo momento. Vladimir, STOP! Muoiono 5000 soldati a settimana. Facciamo in modo che l’accordo di pace si concluda!”, scrive Trump su Truth. “Abbiamo presentato una proposta estremamente chiara a russi e ucraini. Ora devono decidere: o dicono sì, oppure gli Stati Uniti si tirano indietro. L’unico modo per porre fine alle morti è deporre le armi, congelare il conflitto e cominciare la ricostruzione”, gli fa eco il Vicepresidente JD. Vance a Nuova Delhi. Il tycoon ha “molti incontri” fissati durante la sua permanenza a Roma in occasione delle esequie solenni di papa Francesco, ma non sa se riuscirà a incontrare Zelensky. “Ho molti incontri fissati. Non so se riuscirò a farlo” ha detto Trump ai giornalisti alla Casa Bianca. “Non so se lui andrà al funerale o meno, ma spero solo che risolva questa faccenda”, cioè la guerra con la Russia, ha aggiunto il presidente Usa.
“La Russia continua i suoi attacchi indiscriminati contro l’Ucraina. Abbiamo assistito al brutale attacco russo a Kiev e in altre città la scorsa notte”, “uno dei più letali dell’anno”. “La Russia parla un linguaggio di violenza e terrore, non di pace”. Quanto a “possibili concessioni”, “la nostra posizione è molto chiara: spetta all’Ucraina decidere le condizioni effettive per la pace. E nulla sull’Ucraina, senza l’Ucraina”, con “il mantenimento dell’indipendenza, della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina”. Lo ha detto il portavoce della Commissione Ue Guillaume Mercier nel briefing quotidiano con la stampa. Sull’Ucraina “gli americani devono prendersela soltanto con una persona, il presidente Putin”, afferma il presidente francese, Emmanuel Macron, parlando con i giornalisti durante la visita in corso in Madagascar. Macron ha voluto “salutare gli sforzi compiuti dalla diplomazia americana”, ma intende “ricordare alla gente i fatti”. “C’è un aggressore, la Russia, e un aggredito, l’Ucraina”, ha affermato. “La posizione della Francia è costante e non cambierà. Siamo a favore della sovranità e dell’integrità territoriale, nel rispetto del diritto internazionale – ha assicurato il leader dell’Eliseo – Continueremo a difendere il diritto del popolo ucraino a vivere in pace sul proprio territorio e all’interno dei propri confini internazionalmente riconosciuti”.
Analoghe considerazioni e condanne vengono da Londra, Madrid, Berlino. Mosca fa finta di niente. L’Europa non conta e se conta è il parlare del nemico. Più comodo è guardare a Washington. Le parole del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, secondo cui non si può discutere che la Crimea sia territorio russo, sono pienamente coerenti con la posizione della Russia sul tema. Lo ha dichiarato durante un briefing il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. “Questo è pienamente coerente con la nostra comprensione e con quanto affermiamo da tempo”, ha sottolineato il portavoce rispondendo a una domanda in merito. Lo riporta la Tass. In precedenza, Trump aveva affermato che le parole di Zelensky, secondo cui l’Ucraina non riconosce la Crimea come territorio russo, sono dannose per i negoziati, poiché’ “la Crimea è stata persa molti anni fa” e “non è nemmeno oggetto di discussione”.
La minaccia nucleare
Sullo sfondo, la minaccia nucleare. La Russia si riserva il diritto di utilizzare armi nucleari in caso di aggressione da parte dei Paesi occidentali. Lo ha dichiarato il segretario del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa ed ex ministro della Difesa, Serghei Shoigu, in un’intervista alla Tass. “Nel novembre 2024 sono state apportate modifiche ai Fondamenti della politica statale della Federazione Russa nel campo della deterrenza nucleare, in base alle quali la Russia si riserva il diritto di utilizzare armi nucleari in caso di aggressione”, ha ricordato. La Russia, secondo Shoigu, “sta monitorando attentamente i preparativi militari dei Paesi europei”. “In conformità con la Strategia di sicurezza nazionale della Federazione Russa, nel caso in cui Stati stranieri commettano azioni ostili che rappresentino una minaccia alla sovranità e all’integrità territoriale della Federazione Russa, il nostro Paese ritiene legittimo adottare misure simmetriche e asimmetriche necessarie per reprimere tali azioni e impedirne la ripetizione”, ha aggiunto Shoigu.
La deterrenza nucleare, come ha osservato il segretario del Consiglio di sicurezza, “viene attuata nei confronti di Stati e coalizioni militari che considerano la Russia un potenziale nemico e possiedono armi di distruzione di massa o un significativo potenziale di combattimento di forze multiuso”. Il bastone (nucleare) e la carota. La Russia è “pronta a un cessate il fuoco” che tenga conto della “realtà” sul terreno, e la sua posizione è stata “percepita con comprensione” dagli Usa., annota Shoigu. “Siamo pronti a un cessate il fuoco, a una tregua e a colloqui di pace, ma solo se i nostri interessi e la realtà sul terreno sono pienamente presi in considerazione”, puntualizza “La nostra posizione – aggiunge – è stata trasmessa all’amministrazione Usa ed è stata percepita con comprensione”. È la “pax russa” sposata da Trump.