Io sono ancora qua
Cristante, da capro espiatorio a condottiero: il tuttocampista più sottovalutato della Roma
A Milano, nella vittoria contro l'Inter, una prestazione di abnegazione e resistenza. Dalla crisi totale con l'esonero di De Rossi alla corsa Champions con Ranieri
Sport - di Antonio Lamorte
Per quanto si possa darli per spacciati, li trovi sempre lì, lì nel mezzo, o sulla fascia, o insomma da quelle parti. Passano gli anni e le stagioni, le sessioni di calciomercato o le aste del Fantacalcio, ma niente: non se ne vanno, in qualche modo resistono. Li chiameremmo i “resilienti” se la definizione non fosse stata così abusata in questi anni, arrivando a comparire persino nel piano che dovrebbe salvare l’economia dell’Europa. Ma alla fine quello sono. Calciatori, allenatori, altri attori del mondo del pallone messi in discussione una volta sì e un’altra pure, a volte gratuitamente, a volte a ragione, che però non mollano. E li trovi sempre lì, a dirlo con i piedi e con il fiato: eh già, io sono ancora qua, come canta Vasco Rossi. Questa rubrica è dedicata e ispirata a loro.
Pochi così detestati, quasi bandito nel periodo più duro e incomprensibile della stagione. Daniele De Rossi lasciava la stagione firmando qualche autografo, salutando i tifosi e sfrecciando via da Trigoria a bordo della sua automobile dopo l’esonero che avrebbe compromesso una stagione. Società sotto accusa, alla sbarra dei tifosi per una decisione improvvisa e incomprensibile. Anche parte dei calciatori però erano finiti sotto accusa, imputati dare di non dare abbastanza tutto o non abbastanza. E tra questi c’era Bryan Cristante.
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Possono essere fuorvianti gli umori, le chiacchiere sui giornali e fuori. Certo si può dire non fosse un bel momento quello per il centrocampista della Roma. Si parlava di litigi, risse furibonde, faccia a faccia nello spogliatoio e in campo. Era stato tutto puntualmente smentito, era rimasto tutto comunque irrisolto. E via De Rossi, dentro Ivan Juric: la Roma piombava in un periodo buio come pochi altri negli ultimi anni.
Sembra un’altra vita, era appena pochi mesi fa. Claudio Ranieri – e lo abbiamo già scritto – ha rimesso in sesto una squadra, ha dato una struttura, ha calmato umori e bollori, ha rivalutato gente che stava sempre in panchina, ha rimesso in carreggiata chi in campo passeggiava. E a quattro giornate dalla fine del campionato di Serie A i giallorossi si giocano clamorosamente la qualificazione in Champions League. Domenica scorsa, a Milano, l’ultimo capolavoro con la vittoria per 1 a 0 in casa dell’Inter, gol partita di Soulé.
Una gara anche di sofferenza e concentrazione, di tenuta mentale e di solidità tattica. Cristante, che in questi anni ha fatto un po’ di tutto a Roma con alterne fortune e mutevole soddisfazione dei tifosi, era partito a giocare da mezzala. Spesso impreciso nei key passes, si è divorato un gol ed è cresciuto nella prestazione all’uscita di Koné, quando è stato traslocato davanti alla difesa. È una tipologia di calciatore che ogni allenatore vorrebbe avere a disposizione.
Cresciuto nelle giovanili del Milan, due anni al Benfica, in prestito a Palermo, Pescara e alla corte di Gian Piero Gasperini all’Atalanta prima di arrivare alla sponda giallorossa della Capitale. Capace di giocare in diversi ruoli del centrocampo, preferibilmente in quelli in cui si guarda il campo di fronte, dove si comanda il proprio gioco e si spezza quello degli avversari, ha spesso giocato anche in difesa, impostazione altezza favorevole al gioco aereo, interdizione.
Contro l’Inter domenica scorsa ha recuperato palloni, impostato la difesa, richiamato i compagni quando la partita è diventata davvero dura, quando c’è stato da mettersi dietro e tenere, non mollare, chiudersi a testuggine. Abnegazione e resistenza fino al fischio finale in un momento della stagione in cui aveva perso spazio. Non sono abbastanza i soli fenomeni per vincere le partite, per i grandi traguardi.
La classifica dopo la 34esima giornata di Campionato
A quattro giornate dalla fine, il ribaltamento al vertice che caratterizzerà queste ultime di Campionato. L’Inter perde 1 a 0 in casa con la Roma, il Napoli spazza 2 a 0 il Torino in casa con un McTominay sempre più dominante e stacca di tre punti i nerazzurri in testa alla classifica. La Juventus vince 2 a 0 con il Monza, l’Atalanta pareggia 1 a 1 con il Lecce, la Fiorentina vince 2 a 1 contro l’Empoli, soltanto 0 a 0 del Bologna con l’Udinese, pareggiano 2 a 2 Lazio e Parma. Per la lotta Champions ci sono sei squadre nel giro di sei punti. Il Milan vince 2 a 0 a Venezia, Como in casa 1 a 0 con il Genoa, 2 a 0 del Cagliari al Verona. Tutto aperto nella Serie A più aperta: Scudetto, Europa, Salvezza.