Io sono ancora qua

Arnautovic: l’ultimo superstite del Triplete vuole il bis, i suoi gol da miglior attore non-protagonista all’Inter

Era il 2010 quando si ritrovava nel palmarés un Triplete senza troppi meriti. In nerazzurro è tornato come quegli amori che non finiscono, fanno dei giri immensi e ritornano. Questa volta però con un ruolo

Sport - di Antonio Lamorte

16 Aprile 2025 alle 17:19

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Inter Milan’s Marko Arnautovic Panini player of the match during the Serie A soccer match between Inter and Cagliari at San Siro Stadium in Milan , North Italy – Saturday , April 12 , 2025 . Sport – Soccer . (Photo by Spada/LaPresse)
Inter Milan’s Marko Arnautovic Panini player of the match during the Serie A soccer match between Inter and Cagliari at San Siro Stadium in Milan , North Italy – Saturday , April 12 , 2025 . Sport – Soccer . (Photo by Spada/LaPresse)

Per quanto si possa darli per spacciati, li trovi sempre lì, lì nel mezzo, o sulla fascia, o insomma da quelle parti. Passano gli anni e le stagioni, le sessioni di calciomercato o le aste del Fantacalcio, ma niente: non se ne vanno, in qualche modo resistono. Li chiameremmo i “resilienti” se la definizione non fosse stata così abusata in questi anni, arrivando a comparire persino nel piano che dovrebbe salvare l’economia dell’Europa. Ma alla fine quello sono. Calciatori, allenatori, altri attori del mondo del pallone messi in discussione una volta sì e un’altra pure, a volte gratuitamente, a volte a ragione, che però non mollano. E li trovi sempre lì, a dirlo con i piedi e con il fiato: eh già, io sono ancora qua, come canta Vasco Rossi. Questa rubrica è dedicata e ispirata a loro.

Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi, li fanno a modo loro, rimandano e procrastinano, hanno bisogno di maturare, corteggiano e non escludono il ritorno: alla fine, o quasi, ritornano. C’è qualcosa di intimo, identitario e familiare tra Marko Arnautovic e l’Inter, e non è nemmeno così difficile da immaginare. È la nostalgia del futuro, qualcosa che i tifosi possono visualizzare benissimo, qualcosa che sembrava impossibile da rivivere, qualcosa che avevano già goduto ma che sono pronti a replicare. Arnautovic è l’ultimo superstite dell’Inter del Triplete.

A Milano era arrivato che era poco più di un ragazzino, figlio di padre serbo e madre austriaca, nato nel distretto Floridsdorf a Vienna, cresciuto tra i campi di Austria e Olanda prima di arrivare in nerazzurro. Bello grosso, dotato tecnicamente, duttile tatticamente. Troppo affrettato il paragone con Zlatan Ibrahimovic. Poca fiducia da parte di José Mourinho. Troppa movida a Milano rispetto alla periferica e sonnolenta Enschede. A fine stagione, era il 2010, si era ritrovato con pochissime presenze e nel palmarés un triplete emblematico, l’avventura più maestosa e indimenticabile vissuta dai tifosi dell’Inter contemporanei.

Che pare Arna non se l’erano mai dimenticato, prima di vederlo ritornare, mentre girovagava tra Werder Brema, Stoke City, West Ham, Shangai SIPG, Bologna. Ad agosto 2023 era tornato come il figliol prodigo. A 33 anni suonati. Cambiato: più robusto e meno agile, più disponibile alla responsabilità e al sacrificio, la stessa faccia da picaro urbano lesto e smaliziato, da membro banda di ragazzini pericolosi e scafati, pronto a sedersi in panchina da proverbiale bomber di scorta di una squadra di primissima fascia anche in Europa come a punire quando chiamato in causa.

 

 

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È successo di nuovo nell’ultimo turno di campionato. Sabato scorso ha raccolto un pallone vagante, portato in area da Marcos Augusto, cercato ma mancato da Lautaro Martinez, l’ha controllato in mezzo a due difensori e l’ha scagliato in porta di sinistro. A modo suo, consueta violenza. E si è portato a casa la statuetta di Player of the match. Con il Cagliari è finita 3 a 1, altra vittoria per mantenere la testa della classifica, a tre punti di vantaggio dal Napoli in una lotta Scudetto che si giocherà anche altrove.

In Europa, per esempio: dove l’Inter è impegnata a rincorrere quella Champions League che si sente in diritto di alzare, dopo almeno un paio d’anni ad alti livelli e una finale giocata alla pari contro il miglior Manchester City di Guardiola. E in panchina: dove l’apporto di tutta la squadra in questa fase della stagione diventa cruciale, soprattutto se si gioca su più fronti. Arnautovic risponde presente, ha segnato sette gol in stagione. È l’ultimo uomo del Triplete, sogna di fare il bis. Questa volta sarebbe partecipe all’impresa, miglior attore non-protagonista.

La classifica dopo la 32esima giornata di Campionato

3 a 0 all’Empoli e Napoli che mantiene il passo della prima della classe: c’è ancora Campionato in Serie A. E il merito è soprattutto di Antonio Conte. È viva anche la lotta per la Champions League. 2 a 0 dell’Atalanta al Bologna, pareggio 1 a 1 nel derby di Roma, 2 a 1 della Juventus in casa al Lecce, pareggia anche la Fiorentina con il Parma, 4 a 0 del Milan a Udine. Vincono in casa 1 a 0 sia il Venezia che il Como, con il Monza e con il Torino. 0 a 0 tra Verona e Genoa.

16 Aprile 2025

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