Io sono ancora qua

Claudio Ranieri: dimmi cos’è l’allenatore di Testaccio per la Roma in risalita, prima in classifica nel 2025

Più che il poker rifilato al Monza, è la concentrazione, la dedizione, le soluzioni tattiche e tecniche, la sedazione di un ambiente esplosivo dopo l’esonero improvviso di Daniele De Rossi e la scelta ancora inspiegabile di Ivan Juric

News - di Antonio Lamorte

25 Febbraio 2025 alle 16:19

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GRAFICA DA FOTO LAPRESSE
GRAFICA DA FOTO LAPRESSE

Per quanto si possa darli per spacciati, li trovi sempre lì, lì nel mezzo, o sulla fascia, o insomma da quelle parti. Passano gli anni e le stagioni, le sessioni di calciomercato o le aste del Fantacalcio, ma niente: non se ne vanno, in qualche modo resistono. Li chiameremmo i “resilienti” se la definizione non fosse stata così abusata in questi anni, arrivando a comparire persino nel piano che dovrebbe salvare l’economia dell’Europa. Ma alla fine quello sono. Calciatori, allenatori, altri attori del mondo del pallone messi in discussione una volta sì e un’altra pure, a volte gratuitamente, a volte a ragione, che però non mollano. E li trovi sempre lì, a dirlo con i piedi e con il fiato: eh già, io sono ancora qua, come canta Vasco Rossi. Questa rubrica è dedicata e ispirata a loro.

Si mangiano le mani i tifosi della Roma: e che novità, potrebbe obiettare qualcuno alla luce dei risultati degli ultimi anni. Ma i tifosi della Roma si mangiano le mani a guardare la classifica da quando in panchina è tornato Claudio Ranieri. 8 vittorie, 3 pareggi, 3 sconfitte in 14 partite per “Claudio Martello” da Testaccio, romanista de Roma. Nessuna squadra in Serie A ha messo insieme più punti dei giallorossi nel 2025. Dieci partite consecutive senza sconfitte, dopo il poker, 4 a 0, rifilato ieri allo Stadio Olimpico al Monza.

Il tiraggiro di Saelemaekers, il colpo di testa di Shomurodov dopo il cross ubriacante di Soulé, la rasoiata di Angelino dopo il recupero alto di Hummels, il colpo di testa di Cristante. Non c’è stata partita con un Monza ormai chiamato all’impresa impossibile per salvarsi. E però non è soltanto questo: più di questo è la concentrazione, la dedizione, l’aggressione alta, la rapidità di pensiero e di esecuzione, la molteplicità di soluzioni tattiche e tecniche, la sedazione di un ambiente esplosivo dopo l’esonero improvviso di Daniele De Rossi e la scelta ancora inspiegabile di Ivan Juric. E allora dimmi cos’è che fa, che combina, che scombina Claudio Ranieri a questa Roma e in questi giocatori rivitalizzati e rinvigoriti.

“Cerco sempre di trovare il feeling con la squadra – ha detto a DAZN a fine partita – se trovo quello so che la squadra mi dà magari più di quello che hanno in quel momento, è una questione credo di sensibilità, di rispetto. Questa è una squadra che all’inizio ha sofferto molto. Ha cambiato tre allenatori, la gente li contestava e non era possibile perché sono buonissimi giocatori e lo stanno dimostrando. La cosa che più mi riempie d’orgoglio è proprio che questi ragazzi stanno riconquistando i tifosi: vengono allo stadio con la consapevolezza di vedere una squadra che lotta. Poi il risultato è figlio di molti imprevisti, di molte situazioni, ti può andar bene e ti può andar male, ma la prestazione è una questione di volontà del singolo”.

Sarà la sua forza gentile, una leadership calma da gentiluomo d’altri tempi. Sarà. Se considerassimo i risultati dall’arrivo di Ranieri, la Roma sarebbe quarta a 27 punti. E invece è nona con 40 punti a 9 di distanza dalla zona Champions. Questione di “se” e di “ma”, certo, che non toglie però il rimpianto per una prima parte di stagione gestita in maniera incomprensibile. La Roma si giocherà anche gli ottavi di finale di Europa League contro un ostico Athletic Bilbao, si entra nella parte di stagione più dura e delicata. Ranieri resterà nella storia del calcio per la vittoria della Premier League con il Leicester: l’unico e ultimo miracolo nel calcio contemporaneo. È già nei cuori dei tifosi della Roma per i suoi trascorsi da calciatore e da allenatore. Potrebbe prendersi un altro pezzo, di quel cuore.

La classifica di Serie A alla 25esima giornata di campionato

Sorpasso al vertice della classifica a una settimana appena dal big match Scudetto: l’Inter vince in casa contro il Genoa, il Napoli cade in casa del Como. I nerazzurri vanno in testa a un punto di distacco dalla seconda in classifica. Sabato alle 18:00 la partita che può dire molto di questo campionato, ma non tutto: ci sono ancora troppi punti e partite in programma. L’Atalanta racimola ancora punti e arriva a tre punti dalla vetta grazie alla goleada di Empoli. Guadagna ancora terreno la Juventus che vince a Cagliari mentre il Milan perde terreno con la sconfitta a Torino. Esordio con vittoria sulla panchina del Parma per Cristian Chivu contro il Bologna. Pareggio della Lazio a Venezia mentre vincono sia l’Udinese a Lecce che il Verona contro la Fiorentina.

25 Febbraio 2025

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