Io sono ancora qua
Lukaku e Lautaro Martinez: la LULA ritrovata si sfida per la Serie A, il duello Napoli-Inter per lo Scudetto
Gol partita dell'attaccante del Napoli nella vittoria epica a Bergamo con l'Atalanta. Gol che ha rotto la diga Empoli del capitano dell'Inter. Gli ex Amici Geniali dell'Inter di Conte che vinse il campionato chiudendo l'era Juventus di nuovo protagonisti
Sport - di Antonio Lamorte

Per quanto si possa darli per spacciati, li trovi sempre lì, lì nel mezzo, o sulla fascia, o insomma da quelle parti. Passano gli anni e le stagioni, le sessioni di calciomercato o le aste del Fantacalcio, ma niente: non se ne vanno, in qualche modo resistono. Li chiameremmo i “resilienti” se la definizione non fosse stata così abusata in questi anni, arrivando a comparire persino nel piano che dovrebbe salvare l’economia dell’Europa. Ma alla fine quello sono. Calciatori, allenatori, altri attori del mondo del pallone messi in discussione una volta sì e un’altra pure, a volte gratuitamente, a volte a ragione, che però non mollano. E li trovi sempre lì, a dirlo con i piedi e con il fiato: eh già, io sono ancora qua, come canta Vasco Rossi. Questa rubrica è dedicata e ispirata a loro.
“Scusate il ritardo”: ma quattro gol nelle ultime sei partite, eguagliate le 111 reti in maglia nerazzurra di Mauro Icardi. Dal limite dell’area un tiraggiro con poca grazia, pura violenza, forte a piegare le mani del portiere Vasquez. È tornato il Toro, si sono rivisti sprazzi di quel Lautaro Martinez che invece nella prima parte del campionato aveva faticato, latitato, provato da una forma non smagliante, deluso dal piazzamento al Pallone d’Oro nel quale sembrava averci creduto davvero. Aveva ammesso di essere nel bel mezzo del periodo più difficile della sua carriera. “È alle spalle”. In meno di un mese ha fatto gol a Cagliari, Milan, Bologna ed Empoli. Una volta abbattuto il muro di quest’ultima non c’è stata più partita. 3 a 1. In gol anche Marcus Thuram: non succedeva che entrambi andassero in gol nella stessa partita dal maggio del 2024.
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“Ancora tu: ma non dovevamo non vederci più”. E infatti era stata lotta, spazi da creare, palloni da ripulire spalle alla porta sempre con il fiato sul collo di Hien che già all’andata lo aveva sovrastato. 0 a 3, era finita al Diego Armando Maradona. Era inizio novembre: nel frattempo l’Atalanta ha perso la brillantezza che le aveva fatto vincere 11 partite consecutive, il Napoli ha perso Buongiorno per infortunio e Kvaratskhelia volato al Paris Saint Germain. A Bergamo però è arrivato da prima della classe, 4 punti di vantaggio sulla Dea. Quando al 78esimo Anguissa si è preso la palla sulla fascia quasi non si era ancora visto Romelu Lukaku, intrappolato nella lotta, stretto nel pressing, in un corpo a corpo continuo, che a quel punto ha approfittato dell’assenza di Hien, della marcatura lasca di Scalvini eluso con esperienza, del cross che ha insaccato di testa per una vittoria chirurgica e militare come un’operazione di spionaggio.
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Li hanno dati per bolliti, esausti se non sfiniti: Romelu Lukaku e Lautaro Javier Martínez soltanto qualche anno fa erano una cosa sola, la “LULA”, amici geniali nell’Inter di Antonio Conte, coppia d’attacco della squadra campione d’Italia che avevano riportato lo Scudetto a Milano dopo nove anni di dominio della Juventus. Sono stati messi in discussione, due degli attaccanti più forti visti in Serie A negli ultimi anni hanno dovuto dimostrare di essere ancora all’altezza di una corsa Scudetto come in Italia non se ne vedevano da anni dopo le ultime stagioni ammazzate già in pieno inverno. Napoli primo a 50 punti, Inter secondo a 47 ma con una partita in meno – da recuperare a Firenze con la Fiorentina. Dalla parte di Lukaku c’è Antonio Conte sulla panchina del Napoli, da quella di Lautaro una rosa sulla carta più forte. Gli Azzurri non hanno coppe, l’Inter nella Champions League ci crede ed è sempre in corsa per la Coppa Italia. Questa corsa Scudetto è anche una sfida tra loro due, gli ex amici geniali dell’Inter di Conte campione d’Italia.
La classifica di Serie A alla 21esima giornata di campionato
La corsa in vetta sembra definita: l’Atalanta non può considerarsi matematicamente fuori ma la vittoria del Napoli a Bergamo vale più di 3 punti. Pronta l’Inter a rispondere in casa contro l’Empoli. Vittoria significativa della Juventus che ha schiantato in casa il Milan. Al quarto posto però c’è la Lazio: 3 a 0 in casa del Verona. Vittoria molto importante in casa del Cagliari sul Lecce in zona retrocessione. Soltanto un pareggio tra Parma e Venezia e tra Fiorentina e Torino. Continuano la serie positiva la Roma, due 3 a 1 in casa rispettivamente al Genoa e al Bologna.