L'ex europarlamentare
Intervista a Massimiliano Smeriglio: “I socialisti europei dovrebbero avere il coraggio di rompere la maggioranza Ursula”
"Il bellicismo rende muta l’Europa, il nazionalismo la fa a pezzi. In questo disastro politico soccombe la sinistra. La Grosse Koalition in Germania sarebbe l’ennesimo tragico errore, i socialisti europei dovrebbero avere il coraggio di rompere la “maggioranza Ursula”. Serve uno shock di posizionamento"
Interviste - di Umberto De Giovannangeli

Massimiliano Smeriglio, assessore alla Cultura di Roma, già europarlamentare. A mente fredda, come leggere il voto tedesco anche in chiave europea?
Solo la conferma di un vento di estrema destra che spira in tutto il mondo, in particolare in Occidente. L’Europa è alle corde, muta, incapace di reagire e di prendere un’iniziativa che faccia la differenza per riposizionarsi dentro il salto di paradigma storico che stiamo vivendo. E le forze progressiste, socialiste e verdi, sono dentro questo stallo. L’Europa muore di fronte all’incapacità di agire un’agenda diplomatica, negoziale e di pace sugli scenari di guerra. Dall’Ucraina alla Palestina. Agire il proprio carisma, la propria storia, la forza economica del mercato unico. Nulla di tutto questo è accaduto. Il nazionalismo la sta facendo a pezzi, e la tensione bellica a trazione atlantica la rende muta. In questo disastro politico soccombe Bruxelles. E soccombe la sinistra, perché insensibile alla vita e alla morte di migliaia di giovani ucraini, russi, palestinesi e israeliani mandati a morire in nome di interessi miserabili. È su questa distanza siderale dal quotidiano che si celebra il divorzio tra sinistra e popolo. La sinistra è percepita come elitaria, guerrafondaia, tecnocratica, con lo sguardo fisso sui settori più colti e innovativi della società. A discapito di tutti gli altri. Spesso non è così ma così viene percepita. E gli altri: quelli lasciati soli, i lavoratori, i disoccupati, che non vivono di business e city, che arrancano nelle aree interne, che non hanno servizi nelle aree più periferiche delle grandi città, che abbandonano il ciclo scolastico, che non vanno al cinema e non leggono libri, che si informano esclusivamente sulle piattaforme di Musk che abbiamo lasciato crescere in nome del libero mercato, che non viaggiano e non parlano inglese, ecco, tutti gli altri: ovvero il popolo che si fa plebe in cerca di nemici immaginari ha volto lo sguardo verso quelli che apparivano meno responsabili di decenni di globalizzazione disastrosa che li ha impoveriti e che gli ha sottratto l’idea stessa di benessere e futuro. L’estrema destra razzista, nazionalista, negazionista sul cambio climatico, omofobica, islamofobica, patriarcale, fuori dai giri che contavano del bon ton tra politica e finanza.
Per tornare alla Germania. si parla di una possibile Grosse Koalition Cdu-Spd, stando a quanto affermato il giorno dopo il risultato del voto e ribadito successivamente il leader della Cdu e prossimo cancelliere Merz.
La Grossa coalizione diventerebbe il perseverare in questo schema di compatibilità e distanza, abbarbicati nella gestione dell’esistente. La Grossa coalizione potrebbe avanzare una agenda di pace, di politiche di protezione e welfare, di transizione ecologica il cui conto non è da esibire ai salariati? Penso proprio di no.
Sarebbe l’ennesimo tragico errore che gonfierebbe ancora di più le vele dei neofascisti tedeschi. La verità è che i socialisti europei dovrebbero avere il coraggio di rompere la cosiddetta “maggioranza Ursula” direttamente in Europa. Quello che servirebbe in questo momento è uno shock vero di riposizionamento sociale, politico e culturale. E gli italiani che siedono al Parlamento Europeo dovrebbero spingere in questa direzione. Ieri Google mi ha ricordato un articolo inglese di qualche anno fa che mi metteva alla berlina per non aver votato, da Eurodeputato, la risoluzione che indicava Mosca come agente del terrorismo internazionale, per inciso, mai avuto simpatie per l’autocrate russo ovviamente e neanche per l’Unione Sovietica tanto che nell’’89 ho partecipato, insieme a migliaia di altri, al picconamento del muro. Oggi però arriva il Presidente degli Stati Uniti e tratta direttamente con Putin, passando sopra a Europa e Ucraina, ponendo come unica condizione la spartizione delle risorse naturali e delle terre rare, squarciando il velo di ipocrisia della dimensione etica traslata in politica.
Resta il fatto che l’AfD, con il suo carico di razzismo e nostalgie neonaziste, è diventato il secondo partito della Germania. Non è un rischio sottovalutare questo dato?
Nessuno lo sottovaluta ma nella cassetta degli attrezzi della sinistra sono scomparsi gli strumenti utili a contrastare la forza dell’estrema destra tra le classi popolari impoverite dalla globalizzazione e dal suo fallimento. Non ci sono luoghi per riflettere collettivamente, non ci sono intellettuali interessati alla contesa e i partiti non sembrano essere coscienti di quanto sia necessaria un’opzione politica che abbia un’anima e parole capaci di accendere i cuori. Al massimo si fanno convegni sulle buone pratiche amministrative. Come se il fascismo diffuso potesse essere contrastato dalla manutenzione partecipata dei marciapiedi. Servono ideologie e idee forti, del tutto opposte all’idea di società suprematista e violenta della destra. Serve coraggio e credibilità. Merci scarse nel nostro campo. E non basta più neanche Bella ciao. Dobbiamo, tutti insieme, con umiltà ricominciare daccapo se vogliamo difendere un’idea decente di società. All’odio razziale basta avere un nemico e nutrirsi di tossine che avvelenano in solitudine, davanti lo schermo della tv. A noi servono sorrisi e progetti collettivi. Possibilmente all’aperto.
Quel che è certo è il tracollo della Spd. È solo colpa di Scholz? E come leggere, in contraltare l’ottimo risultato della Linke?
Il tracollo non è della Spd ma del socialismo europeo stretto come è tra responsabilità di governo e compatibilità neoliberista appena appena attenuate. In più la leadership europea ha confuso l’europeismo con l’atlantismo, mentre sono due cose diverse. Scegliere il traino anglosassone e americano ha mortificato la sovranità europea, l’indipendenza dei nostri popoli. E oggi che l’asse atlantico assume il volto osceno e brutale, esplicitamente anti Europeo di Trump, fa deragliare una intera classe dirigente che ha scelto un’economia di guerra che ha impoverito chi vive di salario e pensioni, senza battere ciglio. Soprattutto nelle zone più povere del continente come l’est della Germania. In tutto questo c’è la bella novità di una Linke combattiva, rigenerata, antagonista presente nelle lotte sociali. La giovane leader Heidi Reichinnek, con tatuato sul braccio il volto di Rosa Luxembourg, riempie il cuore di speranza. Come scriveva Fortini, siamo fatti di morti e di venturi. E una sinistra senza madri, padri, letture, storia e identità non va da nessuna parte.
Che lezione dovrebbe trarre la sinistra italiana, il Pd, dal voto tedesco?
Sono in corso tentativi coraggiosi per riguadagnare terreno. Schlein sta facendo un gran lavoro nel rilancio costante del Pd, dandogli forza e centralità. Conte ha collocato stabilmente il movimento a sinistra, pagando pegno. Tuttavia, la proposta avanzata da Franceschini e affinata da Bettini, che condivido, certifica una possibile strada nonostante l’impossibilità di lavorare collettivamente ad un progetto comune. Questo è. E senza un progetto comune forse puoi contrastare la destra sul terreno elettorale, ma non sarai ancora in grado di competere per l’egemonia culturale. Il buon governo, il buon senso non bastano per battere il senso comune che la destra riesce a maneggiare e manipolare controllando la rete e le tv generaliste, producendo fake e capri espiatori. Serve un progetto di società, alternativo al capitalismo autoritario e amorale di Musk. Serve rimettere l’umano al centro delle nostre attenzioni, battere la solitudine che rende tutti più fragili, ricattabili, sussunti totalmente alle dinamiche di mercato. Dal corpo agli affetti, al consumo del tempo libero.
Il “ciclone Trump “rischia di spazzare via l’Europa?
Il ciclone Trump, connesso alla spinta di un capitalismo ultra-autoritario, che teorizza l’incompatibilità tra libertà individuale e democrazia, sta travolgendo le ultime trincee di dialogo multipolare, del diritto internazionale e di welfare nati dopo la fine del secondo conflitto mondiale. Il video di Trump a Gaza è osceno, pornografico, e segna esattamente il nuovo ordine che hanno in mente. Un nuovo ordine mondiale fondato sull’uso della forza e la pervasività assoluta del mercato che fagocita la vita, l’umano e il post umano, è tra noi. È ora di reagire. Tutti insieme: partiti, movimenti, sindacalisti, intellettuali, cittadinanza attiva.