Il presidente senza freni
Cosa sono le terre rare e perché l’Ucraina ne è ricca: il piano di Trump per farle sue
Il presidente statunitense ha spiegato di aver chiesto a Kiev l’equivalente di 500 miliardi di dollari in terre rare, metalli utilizzati nell’elettronica
Esteri - di Umberto De Giovannangeli

La Riviera di Gaza non gli basta. L’affarista della Casa Bianca guarda anche a Est e batte cassa al (fu) alleato ucraino, ventilando l’ingresso dello zar a Kiev. “L’Ucraina potrebbe essere russa un giorno. Oppure no”. Donald Trump sgancia la bomba in una intervista a Fox News, annunciando peraltro di aver chiesto a Kiev “il corrispettivo di 500 miliardi in terre rare”. Dichiarazioni che forniscono una luce inedita ai negoziati per far terminare la guerra con la Russia. In questo senso, il presidente degli Stati Uniti ha inoltre confermato che il suo inviato speciale per il conflitto Keith Kellogg visiterà presto la capitale ucraina.
La dichiarazione di Trump destinata ad avere più impatto è quella relativa al fatto che l’Ucraina “possa essere russa un giorno”. “Potrebbero fare un accordo, potrebbero non farlo. Potrebbero essere russi un giorno, o potrebbero non essere russi un giorno ma avremo tutti questi soldi lì dentro e dico che li voglio indietro”. Mentre si avvicina il faccia a faccia tra il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e il vicepresidente Usa, J.D. Vance, alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza prevista questa settimana, il presidente americano ha ripetuto a Fox News di voler ottenere l’accesso alle terre rare ucraine, spiegando che Washington ha dovuto “mettere in sicurezza” il denaro versato a causa della mancanza di certezza sull’esito del conflitto. Trump ha spiegato di aver chiesto a Kiev l’equivalente di 500 miliardi di dollari in terre rare, metalli utilizzati in particolare nell’elettronica.
“Almeno così non ci sentiamo stupidi”, ha detto. Il presidente ucraino la scorsa settimana aveva assicurato che il suo Paese era pronto ad accogliere “investimenti da parte di aziende americane” nelle sue terre rare, sottolineando tuttavia che “parte delle nostre risorse minerarie” si trova nella zona occupata dai russi. Le autorità di Kiev, ha aggiunto Trump, “hanno essenzialmente acconsentito” allo scambio. “Altrimenti siamo stupidi. Ho detto loro, dobbiamo, dobbiamo ottenere qualcosa. Non possiamo continuare a pagare questi soldi”, ha sottolineato Trump nell’intervista. La scorsa settimana, Trump ha detto che gli Stati Uniti sono interessati a ricevere terre rare dall’Ucraina e si aspettano di ricevere garanzie di fornitura in cambio di aiuti finanziari e militari.
Se Donald Trump ritira il sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina, l’Europa da sola non sarà in grado di colmare il divario. Ad affermarlo è Volodymyr Zelensky in un’intervista al Guardian, alla vigilia di quello che potrebbe essere il suo viaggio diplomatico più importante dall’invasione. «Ci sono voci che dicono che l’Europa potrebbe offrire garanzie di sicurezza senza gli americani, e io dico sempre di no», ha detto il presidente ucraino a Kiev. «Le garanzie di sicurezza senza l’America non sono vere garanzie di sicurezza», ha aggiunto. Zelensky ha affermato che è fondamentale per la sicurezza dell’Ucraina che il supporto militare degli Stati Uniti continui, citando l’esempio dei sistemi Patriot. «Anche da questo piccolo esempio si può vedere che senza l’America, le garanzie di sicurezza non possono essere
complete», ha affermato.
Trump ha ammesso di aver già parlato con Putin per telefono nel tentativo di avviare i negoziati. Zelensky ha definito «molto importante» che il presidente degli Stati Uniti incontri una delegazione ucraina prima di incontrare Putin, ma si è fermato prima di criticare Trump per le sue dichiarazioni opache. «Chiaramente non vuole che tutti conoscano i dettagli, e questa è una sua decisione personale», ha detto. Il metodo di Trump rimane lo stesso – trattare quasi esclusivamente su un piano commerciale con ogni singolo Stato per ottenere vantaggi per gli Stati Uniti, anche quando si tratta di un caso limite come un paese in guerra ai confini con l’Unione europea: “Ho detto loro, dobbiamo ottenere qualcosa. Non possiamo continuare a pagare questi soldi” ha aggiunto il capo della Casa Bianca riferendosi agli aiuti americani finora arrivati a Kiev che a suo avviso ammontano a 300-350 miliardi contro i circa 100 europei.
Le dichiarazioni del presidente Usa arrivano dopo il suo colloquio con il suo omologo russo, con il quale ha affermato di aver sempre avuto un buon rapporto. Nel corso della mattinata è arrivato anche il commento di Mosca. Una “parte significativa” dell’Ucraina vuole “essere russa”, ha affermato ieri il Cremlino sulle parole di Trump. “Il fatto che una parte significativa dell’Ucraina voglia diventare Russia, e lo abbia già fatto, è un dato di fatto”, ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, riferendosi all’annessione di quattro regioni ucraine da parte di Mosca nel 2022.