La nuova Striscia secondo The Donald

Il video-delirio di Trump tra grattacieli, pioggia di dollari e yacht a Gaza

L’ha pubblicato sul suo social Truth. Nel filmato, generato dall’IA, anche una statua d’oro e palloncini col suo volto, lui che sorseggia un drink in piscina con Netanyahu e poi Musk che passeggia tra le banconote. In sottofondo una canzoncina: “Niente più tunnel, niente più paura”.

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

27 Febbraio 2025 alle 16:30

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Foto collage screenshot
Foto collage screenshot

Incredibile, ripugnante, ma vero. Per ora in forma “virtuale”, in attesa di essere realizzato. Il presidente degli Stati Uniti ha pubblicato sulla sua piattaforma social Truth una clip generata dall’intelligenza artificiale in cui illustra la sua visione per il futuro di Gaza. Il video mostra la situazione attuale della Striscia, dove la maggior parte degli edifici è stata distrutta dai bombardamenti israeliani, e poi un futuro fatto di grattacieli, discoteche, cieli da cui piovono banconote, bambini che tengono in mano palloncini con il volto di Trump e anche un’enorme statua d’oro del presidente degli Stati Uniti.

La nuova Striscia di Gaza secondo Donald Trump ha un panorama da “Riviera” con resort di lusso, ville con piscina, balli in spiaggia, yacht ormeggiati nella baia. Il video, che dura circa 30 secondi, è accompagnato anche da una specie di canzone che dice, tra le altre cose: «Niente più tunnel, niente più paura: Trump Gaza è finalmente arrivata». Compare più volte l’imprenditore Elon Musk, che Trump ha messo a capo del cosiddetto DOGE, il dipartimento per l’efficienza del governo: lo si vede mentre mangia hummus sulla spiaggia e passeggia tra banconote che gli cadono attorno.

C’è anche una scena in cui Trump beve un drink a bordo piscina insieme al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Il video, che non è accompagnato da nessuna descrizione, è un chiaro riferimento al piano proposto da Trump a inizio febbraio, secondo cui gli Stati Uniti dovrebbero prendere il controllo della Striscia di Gaza, espellere tutti i circa 2 milioni di palestinesi che ci vivono e ricostruirla per farla diventare un centro turistico che lui stesso ha definito «la Riviera del Medio Oriente». Il piano è stato criticato praticamente da tutti, e soprattutto dai paesi arabi, che secondo Trump dovrebbero accogliere i profughi palestinesi, ossia l’Egitto e la Giordania. È stato invece apprezzato da Netanyahu e dall’estrema destra israeliana.

Il videoclip è qualcosa di più del rendering di un progetto (per quanto controverso), quello che ci si aspetterebbe da un’amministrazione pubblica. È chiaramente uno spot, il tentativo di vendere un’idea già bocciata. Vergognoso dal punto di vista umanitario: l’espulsione forzata dei palestinesi dalla loro casa, rappresenterebbe un esodo che sovvertirebbe decenni di politica statunitense e di diritto internazionale. E comunque un’idea irrealizzabile a livello logistico: Egitto, Giordania, Arabia Saudita, Emirati, Qatar e Lega Araba, così come l’Autorità Nazionale Palestinese, hanno già respinto l’idea di trasferire i cittadini di Gaza in altri Paesi. Il video ha scatenato una valanga di commenti prima che venissero disattivati, per lo più critici e di disapprovazione. «Ho votato per te perché ci tenessi fuori dal conflitto globale. Mi sento tradito», ha reagito uno su Instagram. «È un’idea terribile e un post terribile», ha postato un altro.

“Il video di Trump su Gaza è osceno, aberrante, nega non solo il diritto internazionale e la dignità di un popolo, ma la stessa pietà umana. L’Europa reagisca con fermezza, la Palestina non può essere abbandonata. Meloni non può tacere, deve chiarire da che parte sta l’Italia”. Lo scrive su X Giuseppe Provenzano, responsabile Esteri nella segreteria nazionale del Pd, a commento del video del presidente-immobiliarista. In una trentina di secondi, con l’accompagnamento di una canzoncina che magnifica Trump e il suo operato, sfilano le immagini di Gaza com’è ora, e del resort per ricchi che immagina il presidente americano. E via una sfilata di grattacieli, spiagge, discoteche, ragazze che fanno la danza del ventre, banconote che piovono dal cielo, Musk che mangia felice, e una gigantesca statua aurea di Trump in guisa di imperatore romano a chiudere il delirante percorso.

“La Trump Gaza” che canta il jingle di accompagnamento di questo spot grottesco è quella del piano che il presidente Usa aveva lanciato qualche settimana fa: espellere i due milioni di palestinesi che abitano la Striscia di Gaza per trasformarla nella “Riviera del Medio Oriente”. Immediatamente bocciato da tutti, a partire dai paesi arabi, che sarebbero stati la destinazione dei palestinesi espulsi, è stato invece apprezzato dal premier israeliano Netanyahu. Le opposizioni, in Aula alla Camera, hanno chiesto un’informativa della presidente del Consiglio Giorgia Meloni sul video di Gaza ricostruita con l’intelligenza artificiale. Vediamo se questa volta la presidente del Consiglio, di cui si magnificava il presunto ruolo di “ponte” con gli USA, continuerà a non farsi vedere, confermandosi piuttosto, ancora, vassalla”, conclude Provenzano.

“Sono franco: l’ho trovato allucinante. Gaza trasformata in una Miami mediorientale, dollari che volano dalle mani di un sorridente Elon Musk, Netanyahu che sorseggia un cocktail a bordo piscina anziché rispondere dei suoi crimini davanti alla corte penale internazionale”, scrive sui social il leader M5s, Giuseppe Conte: “Si tratta di una provocazione gratuita, un insulto ad una popolazione che conta oltre 45mila vittime per una mattanza sconsiderata su cui la comunità internazionale ha taciuto per oltre un anno”. “Gaza gronda sangue. I diritti del popolo palestinese non possono essere trattati in questa maniera. Questi video rappresentano un’offesa alla civiltà, all’umanità, alla democrazia, ai diritti per conquistare i quali in tanti si sono battuti in questi secoli. La premier Meloni venga in aula a dire cosa ne pensa del suo amico Donald Trump che ha offeso milioni di persone. Tutto ciò è inaccettabile. Meloni ci dica se condivide questa vergogna o se starà ancora una volta in silenzio“, incalza Angelo Bonelli, deputato di Avs e co-portavoce di Europa Verde, intervenendo in Aula alla Camera. Bonelli definisce quella di Trump “ un’operazione schifosa, disgustosa“. Come minimo.

Rimarca Nicola Fratoianni, parlamentare di Avs e leader di Sinistra italiana: “Non siamo di fronte a un esercizio di fantasia, bensì siamo di fronte a un esercizio di arroganza agghiacciante. L’arroganza di un padrone che tratta il mondo come lo scaffale di un suo personalissimo supermercato, l’idea che i suoi soldi e la sua potenza possano comprare, ridisegnare, arredare, rimontare tutto, comprese le vite delle persone e i diritti dei popoli”. Per il senatore di Italia Viva, Ivan Scalfarotto, il video di ‘Gaza Trump’ “è blasfemo. Ci porta direttamente in un mondo distopico in cui alla realtà si sostituisce una scenografia in plastica, il mondo si riduce a una versione più pacchiana di Las Vegas, e gli statisti lasciano la politica ai palazzinari”. Inevitabilmente il dibattito arriva alla Camera. La deputata di Azione e componente della commissione Esteri, Federica Onori, intervenendo in Aula ha chiesto al governo italiano di dissociarsi “da un messaggio che è totalmente inaccettabile. La scena più ributtante è forse quella di Trump che balla con una ballerina in deshabillé, perché sappiamo che in quelle terre in questo momento non ci sono ballerine: ci sono solo macerie e il sangue di decine di migliaia di persone”.

Cosa ne pensa la presidente del Consiglio? Non ha nulla da dire? E cosa ne pensa, presidente Meloni, di quanto segue: “Il governo israeliano ha preferito la vendetta su Hamas alla salvezza degli ostaggi, ma ora le responsabilità vanno accertate”. È il durissimo atto d’accusa che Ofri Bibas, sorella di Yarden, ha lanciato ieri dai funerali della cognata e dei nipotini. “Il perdono significa accettare la responsabilità e impegnarsi ad agire in modo diverso, imparare dagli errori”, ha sottolineato, “il perdono non ha senso prima che i fallimenti siano indagati e tutti i dirigenti si assumano la responsabilità”. “Il nostro disastro come nazione e come famiglia non sarebbe dovuto accadere e non deve mai più accadere”, ha sottolineato. E poi, rivolta a Shiri, Ariel e Kfir, morti durante la prigionia nelle mani di Hamas, ha aggiunto: “Avrebbero potuto salvarvi, ma hanno preferito la vendetta. Abbiamo perso. La nostra idea di ‘vittoria’ non si realizzerà mai. La nostra lotta contro i nemici sarà eterna, ma dobbiamo sempre santificare la vita, l’amore per i nostri simili, il rispetto per i morti e non lasciare mai indietro nessuno. Altrimenti, perdiamo ciò che siamo”.

“Stai zitto”, ha scritto su Facebook, rivolgendosi al premier Benjamin Netanyahu, Ofri Bibas, Lo riferisce The Times of Israel. Ofri Bibas ha anche rimproverato media, utenti dei social media e funzionari pubblici per quella che ha definito una palese violazione della richiesta di silenzio sulla tragedia, contenuta in una lettera di diffida inviata domenica a Netanyahu, un “abuso fine a se stesso nei confronti di una famiglia che ha vissuto 16 mesi d’inferno e che deve ancora affrontare il peggio”. Netanyahu, che stamattina e’ comparso di nuovo in tribunale per un’udienza del processo per corruzione, aveva chiesto al giudice che fosse osservato un minuto di silenzio in aula in coincidenza con i funerali dei Bibas. “Mentre accompagniamo Shiri Bibas e i suoi due bambini, Ariel e Kfir, nel loro ultimo viaggio, credo che sia opportuno per noi stare in piedi per un momento di silenzio”, ha detto, a quanto raccontato dal Jerusalem Post. Ma il giudice ha respinto la richiesta: “Lo ricordiamo tutti. Continuiamo con la testimonianza”, ha tagliato corto.

Di nuovo, presidente Meloni, ministro degli Esteri Tajani: accoglierete in pompa magna un criminale di guerra e contro l’umanità, su cui pende un mandato di arresto internazionale emesso dalla Corte penale internazionale dell’Aja, a cui l’Italia aderisce, che porta su di sé anche pesanti responsabilità per la morte degli ostaggi? Abbraccerà Benjamin Netanyahu? Se decide di informare il Parlamento, parli anche di questo.

27 Febbraio 2025

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