A colloquio con Paolo Ciani
Ilaria Salis ringrazia l’Italia e cerca casa a Budapest per i domiciliari: “Condizioni in carcere migliorate”
Il segretario di Demos e vicecapogruppo alla Camera del Pd incontra in carcere l'insegnante italiana detenuta a Budapest. Ha smentito il disinteresse dell'ambasciata sul suo caso: "Vicina fin dall'inizio"
Cronaca - di Redazione Web
Ilaria Salis parla dal carcere di Budapest dov’è detenuta: l’insegnante italiana al centro di un caso diventato anche diplomatico, dopo le immagini che l’avevano immortalata con le manette ai polsi e alle caviglie e al guinzaglio di un agente in tribunale, ha incontrato Paolo Ciani, segretario di Demos e vicecapogruppo del Partito Democratico alla Camera. “Grazie per quello che state facendo in Italia“, ha detto l’insegnante secondo quanto riportato in un articolo del quotidiano La Stampa. Ha confermato come l’attenzione mediatica abbia migliorato di molto la sua situazione in carcere.
“Mi ha ringraziato – ha riferito Ciani – perché le sembra che nell’ultimo mese le cose stiano andando meglio, percepisce più attenzione e la attribuisce al fatto che in Italia ci sia stata una mobilitazione”. Tappati nei buchi nelle pareti e sostituita una finestra che non chiudeva bene. Salis è in cella con altre otto persone, quattro letti a castello, una latrina, un lavandino, docce condivise.
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A Ciani Salis ha raccontato i primi 60 giorni di isolamento completo, sette mesi senza poter vedere la famiglia, e ribadito come le siano state fornite carte processuali soltanto in lingua locale, che lei non conosce. Spera di poter ottenere gli arresti domiciliari, almeno in Ungheria in un primo momento. I genitori stanno cercando un appartamento in affitto a Budapest. A differenza di quanto emerso finora, l’insegnante ha ringraziato anche l’ambasciata: “Mi è stata vicina fin dall’inizio”.
Il caso Ilaria Salis
Salis ha 39 anni. È stata arrestata, accusata di aver aggredito con un gruppo di persone a volto coperto dei militanti neonazisti ungheresi e stranieri arrivati in Ungheria per la “Giornata dell’Onore”. Quei momenti vennero ripresi dalle telecamere di sicurezza di alcuni negozi. Salis è accusata anche di aver collaborato con Hammerbande, l’organizzazione fondata nel 2017 a Lipsia dalla “cacciatrice di nazisti” Lina Engel, con lo scopo di “attaccare i militanti fascisti” nelle manifestazioni pubbliche.
Salis è accusata di quattro aggressioni in tutto: due contestazioni sono già cadute, in quanto risalenti a un momento in cui l’insegnante non era neanche arrivata a Budapest. Le immagini che riprendono l’aggressione vengono respinte dalla difesa, che ritiene come l’insegnante non sia riconoscibile da quei fotogrammi. Salis è stata arrestata poche ore dopo in un taxi, con un uomo tedesco. Le vittime dell’agguato se la sono cavata con quale giorno di prognosi, non hanno neanche denunciato.
Salis si proclama innocente, ha rifiutato il patteggiamento a 11 anni di carcere. Ciani ha ribadito la preoccupazione della donna di andare incontro a pene molto severe, che vanno da due a 24 anni. La prossima udienza è stata anticipata dal 24 maggio al 28 marzo.