Estremisti da tutta Europa
Cos’è la Giornata dell’Onore: il raduno neonazista a Budapest e il caso di Ilaria Salis detenuta in Ungheria
Si tiene ogni anno nella settimana dell'11 febbraio: le commemorazioni che ricordano gli scontri tra nazisti e Armata Rossa nella Seconda Guerra Mondiale. Le contromanifestazioni e le immagini di Ilaria Salis
News - di Redazione Web
La settimana prossima si terrà regolarmente il 9 febbraio, mercoledì, la cosiddetta “Giornata dell’Onore”, il Tag der Ehre, a Budapest. Un evento che si tiene nella settimana dell’11 febbraio e che commemora gli scontri tra l’Armata Rossa dell’Unione Sovietica e le forze tedesche e ungheresi nell’assedio di Budapest tra ottobre 1944 e febbraio 1945, durante la Seconda Guerra Mondiale. Un evento che viene celebrato da gruppi di estrema destra, neonazisti, antisemiti e neofascisti e che è salito all’onore delle cronache anche italiane dopo le immagini di Ilaria Salis, insegnante di scuola elementare lombarda, coi ceppi alle mani e al guinzaglio nell’udienza del processo in cui è accusata di aver aggredito e colpito dei militanti nazisti.
La “Giornata dell’Onore” ricorda quei soldati tedeschi e ungheresi che vennero uccisi durante il ritiro ordinato dal comandante in carica delle forze del Terzo Reich. La manifestazione viene organizzata dalla fine degli anni ’90, secondo alcuni resoconti da István Győrkös, un militante ungherese di estrema destra che si faceva chiamare “Vezető” che in ungherese indica una figura simile a “Führer” o “Duce” e che venne condannato all’ergastolo dopo aver ucciso con un colpo di arma da fuoco un poliziotto che perquisiva la sua abitazione.
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Cos’è il Tag der Ehre
Alla “Giornata dell’Onore” partecipano manifestanti e militanti di estrema destra da tutta Europa. Si tengono cortei, si organizza una camminata che ripercorre la ritirata dei soldati tedeschi e ungheresi, proteste e commemorazioni. A queste si affiancano, in alcuni casi si sovrappongono, quindi dando luogo a tensioni e scontri, manifestazioni di segno opposto, contromanifestazioni di gruppi pacifisti, antifascisti o di estrema sinistra. La Corte Suprema Ungherese ha vietato la manifestazione soltanto nel 2022 considerando che i gruppi estremisti avrebbero potuto rappresentare “minacce per l’ordine pubblico”.
Il caso di Ilaria Salis
L’insegnante lombarda è stata arrestata, accusata di aver aggredito con un gruppo di persone a volto coperto dei militanti neonazisti ungheresi e stranieri. Quei momenti vennero ripresi dalle telecamere di sicurezza di alcuni negozi. Salis è accusata anche di aver collaborato con Hammerbande, fondata nel 2017 a Lipsia dalla “cacciatrice di nazisti” Lina Engel, con lo scopo di “attaccare i militanti fascisti” nelle manifestazioni pubbliche.
È accusata di quattro aggressioni in tutto: due contestazioni sono già cadute, in quanto risalenti a un momento in cui l’insegnante non era neanche arrivata a Budapest. Le immagini che riprendono l’aggressione vengono respinte dalla difesa, che ritiene come l’insegnante non sia riconoscibile da quei fotogrammi. Salis è stata arrestata poche ore dopo in un taxi, con un compagno tedesco. Le vittime dell’agguato se la sono cavata con quale giorno di prognosi, non hanno neanche denunciato.
Anche alla luce di queste considerazioni è sottolineata la sproporzione tra i fatti accaduti e la pena che potrebbe arrivare a 24 anni. Accettando il patteggiamento l’insegnante avrebbe potuto scontare 11 anni di carcere. Lei si è sempre proclamata innocente. Su alcuni siti di movimenti dell’estrema destra è comparso l’indirizzo milanese di Ilaria. Il padre ha detto che c’erano degli estremisti in aula a Budapest.
La reazione del governo italiano
Per mesi e mesi niente, nessuna notizia dell’insegnante italiana arrestata, nessun intervento del governo. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato oggi con il premier ungherese Viktor Orban. “Anche in Ungheria c’è l’autonomia dei giudici e i governi non entrano nei processi” ma “quello di cui ho parlato col primo ministro ungherese Orban” è “che venga riservato un trattamento di dignità, rispetto e un giusto processo. Né io né Orban possiamo entrare oggi nel giudizio che compete la magistratura; posso solo sperare che Ilaria Salis sia in grado di dimostrare la sua innocenza in un processo veloce”.
L’udienza è stata aperta e aggiornata a maggio. Il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani ha annunciato che terrà un’informativa urgente sulla vicenda l’8 febbraio alla Camera e al Senato. “La signora Salis non può essere estradata perché non ha commesso eventuali reati in Italia, gli accordi dicono che qualora ottenesse i domiciliari in Ungheria potrebbe venire in Italia ai domiciliari. La richiesta non è ancora stata fatta dagli avvocati di Salis”, ha aggiunto a Restart su Rai3.
Il Presidente del Senato Ignazio La Russa ha definito le catene “esagerate come in America, ma il vero motivo per cui ci siamo preoccupati è l’esibizione e la mancanza di rispetto della sua dignità”. Il padre della 39enne milanese, Roberto Salis ha annunciato la querela al segretario della Lega e vice primo ministro Matteo Salvini. “Ci faremo dare opportuna procura da Ilaria perché, a seguito delle dichiarazione lesive della sua reputazione per quanto riguarda il presunto assalto al chiosco della Lega a Monza, abbiamo deciso di querelare Matteo Salvini per diffamazione”. Per quei fatti Salis era stata assolta.