La denuncia della 39enne

Ilaria Salis, nuova lettera dopo l’udienza in catene: “Interrogata e costretta a firmare un verbale in ungherese”

Cronaca - di Redazione

1 Febbraio 2024 alle 21:14

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Ilaria Salis, nuova lettera dopo l’udienza in catene: “Interrogata e costretta a firmare un verbale in ungherese”

Ilaria Salis, la 39enne italiana da undici mesi reclusa in una prigione di Budapest, in Ungheria, dopo l’udienza di lunedì 29 gennaio in cui è apparsa incatenata in tribunale è è stata interrogata dal personale del carcere dove è detenuta in merito alle sue condizioni detentive e alla fine le è stato fatto firmare un verbale delle sue parole redatto in lingua ungherese.

A denunciarlo è stata la stessa attivista antifascista in una inviata all’ambasciatore italiano a Budapest Manuel Jacoangeli con la richiesta di condividerla con il suo legale Eugenio Losco.

Il misterioso verbale in ungherese firmato da Salis

Secondo quanto riferito da Ilaria, che in Ungheria è accusata di tentato omicidio per aver aggredito due estremisti di destra nel “Giorno dell’Onore” nel febbraio 2023 e che rischia una condanna a oltre 20 anni di reclusione, al termine dell’udienza è stata portata in una stanza dove due agenti del personale penitenziario le hanno fatto domande sulle condizioni detentive che lei ha confermato essere molto dure, come aveva denunciato nel memoriale scritto nei mesi scorsi

 Alla fine di questo colloquio, le hanno portato un foglio scritto tutto in ungherese spiegandole che era il verbale delle sue dichiarazioni. Salis, come ricostruisce l’Ansa, ha chiesto informazioni sul perché le avevano fatto quelle domande e le è stato risposto che serviva a chiarire le notizie apparse sui giornali sulle difficili condizioni in cui era detenuta.

Tornata in cella, ha scoperto che le stesse cose erano state richieste ad altre donne detenute con lei. Ha quindi scritto una lettera datata 30 gennaio che è stata inviata all’ambasciata italiana a Budapest, denunciando quanto accaduto e con preghiera di condividerla con il suo legale italiano, l’avvocato Eugenio Losco.

La preoccupazione dell’avvocato di Ilaria

Il suo legale, l’avvocato Eugenio Losco, ha spiegato all’Ansa che la sua assistita “è molto, ma molto preoccupata per quello che sta succedendo in carcere”.

“Le è stato praticamente ordinato di firmarlo e mi inquieta che su quel foglio ci siano parole per screditare la mia assistita. Ho chiesto l’intervento dell’ambasciata per avere copia di queste dichiarazioni, ma mi chiedo che adempimento era, se era una forma di intimidazione o un tentativo di spaventarla”, ha aggiunto.

La “diplomazia” di Meloni con Orban

Impegnata nel Consiglio europeo straordinario che ha dato il via libera ai 50 miliardi di aiuti all’Ucraina, col sì unanime dei 27 Paesi Ue, Giorgia Meloni in un punto stampa ha confermato di aver incontrato il primo ministro ungherese Viktor Orban e di aver parlato del caso Salis.

“Anche in Ungheria c’è l’autonomia dei giudici e i governi non entrano nei processi” ma “quello di cui ho parlato col primo ministro ungherese Orban” è “che venga riservato un trattamento di dignità, rispetto e un giusto processo” per la 39enne italiana, ha detto la premier alla stampa.

“Né io né Orban possiamo entrare oggi nel giudizio che compete la magistratura; posso solo sperare che Ilaria Salis sia in grado di dimostrare la sua innocenza in un processo veloce”, ha aggiunto la presidente del Consiglio.

Meloni d’altra parte ha sottolineato che la scena di Ilaria Salis che sfila incatenata nell’aula di tribunale “sono immagini che da noi impattano” ma “non è un trattamento riservato a questo detenuto, accade in diversi stati occidentali. Non è nostro costume, ma in diversi stati sovrani funziona così”.

Quanto ad una eventuale detenzione in Italia in caso di condanna, per Meloni “va discusso quando sapremo come andrà il processo. Perché ho sentito molto dibattito in Italia ma devo segnalare che, come in Italia, anche in Ungheria c’è l’autonomia dei giudici quindi i governi non entrano” nelle loro competenze.

di: Redazione - 1 Febbraio 2024

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