Il caso dell'anarchica
Cosa chiedono i legali di Ilaria Salis: “No a privilegi, vogliamo i domiciliari in Italia”
Il legale di Salis: “La detenzione in casa a Budapest? Ormai è un volto noto, ha paura a restare lì”. Domani l’informativa di Tajani in Aula
Giustizia - di Frank Cimini

“Non abbiamo chiesto privilegi ma solo l’applicazione della legge che consente gli arresti domiciliari in Italia per Ilaria Salis” dice l’avvocato Eugenio Losco il quale poi aggiunge che la anarchica detenuta da quasi un anno a Budapest si è sempre opposta a un’istanza di detenzione in casa a Budapest “per una questione di sicurezza e di principio. Lei è un volto noto, i giornali e i siti ungheresi hanno pubblicato la sua foto e c’è anche timore a restare lì”.
Saranno fatte valutazioni anche con gli avvocati ungheresi sui prossimi passi da compiere. “Ne parleremo con lei – continua il legale – Ma non è affatto semplice per una persona non residente”. Insomma la strada appare alquanto impraticabile anche da un punto di vista dei mezzi e delle risorse.
- “Il governo non vuole aiutare Ilaria Salis”, lo sfogo del padre contro Tajani e Nordio
- Ilaria Salis, il governo lascia sola la famiglia. Nessuna garanzia per i domiciliari: “Stato non farà nulla”, dice il padre
- Ilaria Salis, nuova lettera dopo l’udienza in catene: “Interrogata e costretta a firmare un verbale in ungherese”
Reperire un appartamento a Budapest costerebbe non poco. L’avvocato ungherese lavora percependo 150 euro l’ora. Fin qui per le spese legali sarebbero andati via già circa 30 mila euro. E poi non è detto affatto che una eventuale richiesta di arresti domiciliari venga accolta dai giudici.
L’avvocato Eugenio Losco spiega inoltre che al momento l’attenzione è concentrata sull’udienza del 13 febbraio in corte di appello a Milano dove i giudici devono decidere sull’estradizione di un altro anarchico, Gabriele Marchesi, accusato come Ilaria per gli incidenti con i neonazisti dell’11 febbraio dell’anno scorso. Il sostituto pg Cuno Tarfusser aveva dato parere contrario sia per le condizioni delle carceri ungheresi sia le pene spropositate ipotizzate dall’accusa.
Nel caso di mancata estradizione potrebbe esserci un ulteriore irrigidimento dei giudici e del sistema di Budapest che ovviamente avrebbe riflessi ancora più negativi sul caso di Ilaria Salis. Il dibattito politico in Italia prosegue senza far registrare novità nelle posizioni dei diversi schieramenti.
La destra accusa il centrosinistra di fare polemiche strumentali, dall’altra parte si risponde con l’accusa di supportare la lesione dei diritti. Domani nell’aula del Senato è prevista una relazione informativa del ministro degli Esteri Antonio Tajani che ribadirà l’impossibilità di favorire la richiesta di un trasferimento in Italia di Ilaria Salis.