Il piano del tycoon

Quale è il vero obiettivo di Trump su Gaza: pulizia etnica per un resort a 5 stelle

Come tanti che contano su infinito denaro. conquistato il potere Trump insegue le proprie fole, noncurante di un popolo che intende deportare

Esteri - di Ammiraglio Vittorio Alessandro

11 Febbraio 2025 alle 12:00

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Photo/Alex Brandon – Associated Press/LaPresse
Photo/Alex Brandon – Associated Press/LaPresse

Gli uomini che, forti del proprio infinito danaro, hanno impudicamente conquistato anche il potere politico, non vedono nulla al di là delle proprie grandezze. Il massimo, per loro, è vedersi contornati da ombre compiacenti in una spiaggia esotica tutta propria, un drink all’ombra, tanti inchini.

Trump vede in Gaza la futura riviera del Medio Oriente dove – una volta deportato il “carico residuo” di due milioni di palestinesi, dopo i 47 mila eliminati – sotto le stelle Usa «vivrà la gente del mondo, un posto internazionale, un posto incredibile». Per quanto incomparabile all’altra per grandezza e qualità, viene in mente la sofferenza inflitta a Lampedusa nel 2011. Quando il numero dei migranti approdati superò di tre volte quello degli isolani, Berlusconi – responsabile di quel disastro – promise che avrebbe trasformato Lampedusa “in una piccola Portofino” (la prima è dieci volte più grande della seconda, e i suoi abitanti quindici volte di più).

Mi scuso per aver accostato due sofferenze così infinitamente diverse, tanto più che, per ogni definizione e ogni paragone su Gaza, c’è qualcuno pronto a scoccare una bacchettata. Il mio intento è segnalare agli eventuali distratti che Paperon de’ Paperoni – in Italia, al solito, prima che altrove – è inesorabilmente uscito dal fumetto che lo custodiva e ce lo rendeva simpatico. Aggiungo in margine che, per fortuna, Lampedusa rimase tale. Di Gaza è complicato dire cosa diventerà, è ormai difficile perfino ricordarsi com’era.

11 Febbraio 2025

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