Hamas sospende il rilascio di ostaggi
Gaza, Trump insiste sul suo piano: “La Striscia è un cantiere in demolizione, nessun diritto al ritorno per i palestinesi”
Non trattiene l’entusiasmo Netanyahu. Il premier israeliano ha dichiarato che il presidente degli Stati uniti è «determinato» a realizzare il suo piano per Gaza, definendolo «rivoluzionario»
Esteri - di Umberto De Giovannangeli

Più chiaro di così non poteva essere. Chiaro, spietato, definitivo. presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che i palestinesi non avranno diritto al ritorno in base al suo piano per Gaza.
In un’intervista il giornalista della Fox News gli ha chiesto se i palestinesi avrebbero avuto «il diritto al ritorno», Trump ha risposto: «No, non ce l’avrebbero perché’ avrebbero alloggi molto migliori. In altre parole, sto parlando di costruire per loro un posto permanente», ha aggiunto. In precedenza, Trump aveva affermato di essere impegnato ad acquistare e possedere Gaza, ma potrebbe cedere parti del territorio ad altri Stati del Medio Oriente per aiutare negli sforzi di ricostruzione. Trump, che ha rilasciato queste dichiarazioni ai giornalisti a bordo dell’Air Force One, ha causato indignazione mondiale per il suo piano di impossessarsi e riqualificare la Striscia di Gaza. «Ci prenderemo cura dei palestinesi e ci assicureremo che non vengano assassinati. Faremo di Gaza un buon sito per lo sviluppo futuro», ha detto il presidente Usa.
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Il capo di Hamas a Gaza, Khalil al-Hayya, ha detto che i piani di Donald Trump per la Striscia di Gaza sono “condannati”: “Li abbatteremo come abbiamo abbattuto i progetti che li hanno preceduti”, ha dichiarato durante una commemorazione del 46mo anniversario della rivoluzione iraniana a Teheran, come riporta il Guardian. Hamas, che governa la Striscia di Gaza dal 2007, ha già detto che il piano di Trump “metterà benzina sul fuoco” nella regione. “Sono impegnato ad acquistare e possedere Gaza”, ha ribadito Trump, a bordo dell’Air Force One mentre si recava al Super Bowl. Per quanto riguarda la ricostruzione, “potremmo affidarla ad altri stati del Medio Oriente affinché costruiscano delle sezioni”, ha continuato Trump spiegando il suo piano per la Striscia “Altri potrebbero farlo sotto la nostra supervisione. Ma siamo determinati a prenderne il controllo, a occuparcene e a garantire che Hamas non possa tornare. Non c’è niente in cui tornare” a vivere, “il posto è un cantiere di demolizione. Quel che resta verrà demolito”. Quando gli è stato chiesto se i palestinesi avrebbero avuto il diritto di tornare Trump ha risposto: “No, non ne avrebbero, perché avranno alloggi molto migliori. In altre parole, sto parlando di costruire un posto permanente per loro”.
Non trattiene l’entusiasmo Netanyahu. Il premier israeliano ha dichiarato che Trump è «determinato» a realizzare il suo piano per Gaza, definendolo «rivoluzionario». Il primo ministro israeliano, rientrato in Israele da Washington, ha affermato di aver ottenuto «risultati straordinari» nei colloqui con Trump.
Concetto ribadito e ampliato poche ore dopo. Inaugurando la riunione di gabinetto, poche ore dopo il suo ritorno da Washington, Netanyahu ha raccontato che il suo incontro con il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha portato a «enormi risultati che possono garantire la sicurezza di Israele per generazioni». Lo riporta il Times of Israel. «Non sto esagerando», ha detto. «Qui ci sono opportunità di possibilità che credo non abbiamo mai sognato, o almeno fino a pochi mesi fa non sembravano possibili, ma sono possibili».
Concetto ribadito e ampliato poche ore dopo. Netanyahu, parlando al plenum della Knesset durante un voto di sfiducia nei confronti del governo, ha affermato che «il presidente Trump ha presentato una visione nuova e rivoluzionaria per il giorno dopo Hamas» a Gaza e che «dopo un periodo difficile, siamo d’accordo con l’amministrazione statunitense su tutti gli obiettivi della guerra». Lo riporta Haaretz. Netanyahu si è poi rivolto ai membri dell’opposizione che lo stavano fischiando e ha detto: «Continuate a parlare del `giorno dopo´ e ora l’avete ottenuto. Il vostro problema è che non corrisponde alla narrazione di Oslo. Vi rifiutate di imparare». “Gaza non è una proprietà da vendere e comprare. È parte integrante della nostra terra palestinese occupata”, e i palestinesi sventeranno i piani di sfollamento. Lo ha dichiarato Izzat al-Rishq, membro dell’ufficio politico di Hamas, replicando alle proposte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump sul futuro della Striscia. Lo riporta Times of Israel.
Intanto, Hamas ha annunciato lo slittamento del rilascio di altri ostaggi israeliani previsto per sabato “a data da definirsi” denunciando violazioni dell’accordo per il cessate il fuoco da parte di Israele. “Nelle ultime tre settimane, la leadership della resistenza ha preso atto delle violazioni da parte del nemico e il mancato rispetto dei termini dell’accordo, incluso il ritardo nel ritorno dei profughi nel nord della Striscia di Gaza, averli presi come obiettivo di bombe e artiglieria in diverse zone della Striscia, non consentire agli aiuti umanitari di qualunque tipo di entrare nella regione come concordato mentre la resistenza ha attuato i suoi obblighi”, si legge in un comunicato diffuso dall’account Telegram di Hamas in cui si chiede anche a Israele di “compensare” per le violazioni delle ultime settimane retroattivamente oltre che rispettare gli impegni presi.
Hamas dice di mantenere il suo impegno ai termini dell’accordo fino a che Israele lo farà. Il ministro della Difesa Israel Katz risponde all’annuncio di Hamas di rinviare il rilascio degli ostaggi israeliani fino a nuovo avviso, affermando che si tratta di una «vera e propria violazione del cessate il fuoco», scrive il Times of Israel. «Ho ordinato all’Idf di prepararsi al massimo livello di allerta per qualsiasi possibile scenario a Gaza e di proteggere le comunità di confine. Non torneremo alla realtà del 7 ottobre».