L'europarlamentare ed ex direttore Avvenire

Intervista a Marco Tarquinio: “Meloni non si vergogna per gli orrori di Almasri?”

“Occhi chiusi e portafoglio aperto: proprio come i precedenti governi la destra finanzia orrori di cui si rende complice e calpesta il diritto internazionale per fermare i migranti”

Interviste - di Umberto De Giovannangeli

4 Febbraio 2025 alle 07:00 - Ultimo agg. 4 Febbraio 2025 alle 09:50

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Photo credits: Andrea Panegrossi/Imagoeconomica
Photo credits: Andrea Panegrossi/Imagoeconomica

Amici dei tagliagole. Indagati premier e mezzo governo: Meloni: “non sono ricattabile” (ma dai libici sì). Così l’Unità in prima pagina sulle conseguenze dell’affare Almasri. Marco Tarquinio, da europarlamentare ed ex direttore di Avvenire, a lei la parola.
Il problema non è se la premier Giorgia Meloni sia o meno ricattabile personalmente. E, poiché non siamo noi il Tribunale dei ministri, non si tratta neppure di dare una sorta di valutazione tecnica della politicissima interpretazione meloniana della “ragion di Stato”. Riprovevole, eppure forse non sanzionabile sul piano giudiziario. Il problema è l’assoluta mancanza di trasparenza con lampi di arroganza pretestuosa con cui il governo di Roma ha vanificato il mandato di arresto per Osama Almasri, cui sono contestati delitti orrendi. Il mandato era stato inviato a sei Paesi europei dalla Corte Penale Internazionale il 18 gennaio 2025 ed eseguito in Italia il giorno seguente, il 19. Questi sono i fatti. E, qualunque decisione assumano infine i magistrati investiti della questione, questo è il punto politico e morale. Per Meloni e il suo governo dovrebbero esserci solo imbarazzo e vergogna.

Lei misura le parole, ma è molto duro.
E come potrei non esserlo? Anche se la signora e i signori del governo fanno di tutto per stendere una coltre di polemiche distorcenti, l’essenziale resta chiaro: quel mandato d’arresto era contro un alto ufficiale libico accusato di crimini di guerra e contro l’umanità. Invece, con un’operazione politico-mediatica, Meloni si è messa, lei, al posto delle vittime di quel presunto torturatore, stupratore, trafficante e assassino, come cancellando un’altra volta i voti di chi ha subìto le sopraffazioni, tutte persone migranti e inermi. Prima e dopo l’appropriazione della scena da parte dell’inquilina di Palazzo Chigi abbiamo visto di tutto. Il ministro della Giustizia, Nordio, che si nasconde e apre la via alla fuga del generale libico a cavallo di un cavillo. Il ministro dell’Interno, Piantedosi, che dispone il rimpatrio di Almasri con volo di Stato. Il ministro degli Esteri, Tajani il “moderato” – metta le virgolette, per favore – che arriva a irridere azione e ruolo della stessa Cpi…

Ha appena definito Almasri “presunto torturatore”…
Sono e resto un garantista, anche in questo caso. Tuttavia, so che un mandato di arresto per ragioni così pesanti e documentate non si può aggirare. Si esegue ed eventualmente si contesta. Tenendo conto che proviene da un’altissima autorità giudiziaria come la Cpi, che è sotto attacco di autocrati e aspiranti tali, ma ha dato sempre prova di autonomia e di indipendenza da governi e fazioni. Detto questo, se è vero che il generale comandante della polizia giudiziaria libica è, sino a sentenza, un presunto criminale, è ancora più vero che le vittime nei lager per profughi e migranti da lui organizzati e guidati non sono affatto presunte, ma sono reali e censite, anche grazie al lavoro svolto da Nello Scavo e da altri colleghi e colleghe sul quotidiano Avvenire di cui sono stato direttore.

Non è da oggi che l’Italia sostiene, finanzia, arma quell’organizzazione criminale denominata guardia costiera libica e riceve in pompa magna criminali acclarati come il generale libico Khalifa Haftar. Non è forse il momento, come reclama il direttore dell’Unità, che la sinistra italiana dica basta?
Certo. Avendo ben chiaro e riparando al fatto che quegli accordi furono stretti dall’allora ministro dell’Interno Marco Minniti, esponente di spicco del Pd. Minniti, da ministro, fece pure cose buone, ma si spese per quell’intesa e per propiziare e rafforzare anche canali di finanziamento dalla Ue. Io, da giornalista, ho sempre denunciato e documentato l’iniquità e la pericolosità di quell’operazione trasformata poi da Salvini e Meloni in un modello da ripetere nel campo che le due destre italiane hanno scelto per la sfida per la supremazia. Il campo della disumanità e della guerra ai poveri.

Come definirebbe questa deriva disastrosa?
È la politica degli occhi chiusi e dei portafogli aperti: sguardo distolto dalle ferite e dal dolore delle persone, dai misfatti in terra e dalle tragedie in mare, soldi a pioggia invece per chi compie violenze “utili”. E la cosiddetta Guardia costiera libica è in prima fila, carnefice e imprenditrice sulla pelle dei migranti, ma con le mitragliatrici spianate pure contro i pescherecci italiani…Questa deriva è andata avanti con governi di destra e di sinistra, che invece di regolare e ben governare i flussi migratori per oltre vent’anni, e con più violenza e disumanità dal 2011 in poi, hanno congiurato per clandestinizzare il fenomeno e per appaltare ai trafficanti di esseri umani la grandissima parte dei movimenti di persone dalla sponda sud e orientale del Mediterraneo. Ma alla fine un’obiezione da sinistra è almeno arrivata …

Quale? Quando?
Dall’estate del 2022 il Pd, pur non unanime, non approva più questi finanziamenti alle fazioni libiche. Lo decise, da segretario uscente, Enrico Letta, lo stesso che, come presidente del Consiglio, mise in mare l’operazione Mare Nostrum dopo le stragi di Lampedusa dell’ottobre 2013. So che Elly Schlein la pensa così e constato che sta dando seguito all’idea di un cambio razionale e radicale di linea sul governo delle migrazioni, rispettando princìpi di umanità e ascoltando i bisogni della nostra società ed economia. Bisogna avere visione, chiarezza e coraggio nell’andare avanti. Credo che sia uno dei necessari punti di forza della proposta politica di un centrosinistra italiano e di una sinistra democratica europea che non si rassegnano all’infame gioco al massacro sulla pelle dei più deboli e nelle teste di cittadini-elettori frastornati da propagande odiose.

Intanto, contro gli immigrati in Germania si tenta un’alleanza nera tra Cdu-Csu e Afd…
…e l’operazione fallisce! Che sollievo vedere il Bundestag che boccia la proposta di legge anti-immigrati della Cdu-Csu e il progetto di farla passare con l’appoggio dell’estrema destra di Alternative für Deutschland… Una mossa inquietante e insensata del numero uno cristiano democratico, Friedrich Mertz, che l’ex cancelliera Angela Merkel si è sentita in dovere di contrastare apertamente. Resta il problema dell’apertura operata dalla Cdu a una delle peggiori destre europee. AfD porta e radica al proprio interno nostalgie, posizioni e azioni neonaziste. Ho purtroppo già visto i popolari europei votare a Strasburgo e a Bruxelles emendamenti Esn, l’eurogruppo di AfD. Ora vediamo questo a Berlino. Sembra un incubo, ed è una sfida politica incalzante per tutti i democratici.

Torniamo ad Almasri: è stato accolto a Tripoli come un eroe…
Beati i popoli che non hanno bisogno di eroi, ma di più quelli che gli eroi se li scelgono bene.

L’Italia è tra i Paesi che aderiscono alla Corte penale internazionale dell’Aja, e il suo atto fondativo è nello Statuto di Roma. Eppure, vedi Netanyahu e ora Almasri, non sembra.
C’è una scelta di campo contro il buon diritto e contro la legalità internazionale. L’Italia di Meloni è oggettivamente un perno del fronte nazionalsovranista dall’interno della Ue e sulla scena globale e si sta schierando con tutti quelli – Trump, Netanyahu, Putin… – che intendono smontare il sistema delle organizzazioni sovranazionali e i luoghi del multilateralismo. Sta con chi non intende riconoscere e vuole svuotare di ruolo le autorità terze e arbitre nei conflitti tra Stati e tra gli Stati e parti delle loro società e della società globale, anche sanzionando la Cpi e mettendo in stato d’accusa i suoi magistrati come ha già fatto la Russia di Putin e come si preparano a fare l’Israele di Netanyahu e, con effetti devastanti, gli Usa di Trump. È un’altra manifestazione del ritorno alla politica di guerra come cuore della politica. Ed è una ferita profonda all’umanesimo laico e cristiano che fonda la nostra civiltà.

A proposito di Netanyahu, la fragile tregua di Gaza lo monda dei crimini di guerra e contro l’umanità per i quali la Corte penale internazionale dell’Aja ha spiccato un mandato di cattura nei confronti del premier israeliano?
Ma quando mai! Basta guardare quel che sta accadendo in Cisgiordania, dove il premier del governo israeliano più a destra di sempre ha immediatamente spostato le operazioni belliche e di pulizia etnica anti-palestinese. Ma a proposito della Cpi, ricordiamoci sempre, e ricordiamo a tutti, che la Corte in contemporanea al mandato d’arresto per Netanyahu ha spiccato anche quelli per i capi di Hamas responsabili della strage del 7 ottobre 2023.

Haftar, al-Sisi, Saied, ora pure Almasri…Sulla sponda sud del Mediterraneo l’Italia sostiene autocrati e signori della guerra di varia natura, l’importante è che svolgano il lavoro sporco – respingimenti in mare, lager di migranti – al posto nostro. È questo il tanto decantato Piano Mattei”?
Alla base del cosiddetto Piano Mattei c’è anche un’idea giusta: mettere in circolo risorse che producano un effetto-leva dando spinta e forza ad alleanze tra sistemi economici e società civili italiana e africane. Ma ci sono pochi fondi, sempre gli stessi: come gli “aerei di Mussolini”, che venivano fatti girare da un campo d’aviazione militare all’altro per farli sembrare di più. E c’è, per nulla celata, l’intenzione di usarli per alzare le nostre frontiere in Africa facendo accordi con chiunque e a qualsiasi costo senza condizionalità positive. Così il Piano è, e resterà, solo lo strumento di una politica cinica, miope e alla fin fine autolesionista. Chiediamolo ai nostri cugini francesi com’è andata disastrosamente a finire la loro. Non si può e non si deve sprecare la simpatia e la stima di cui l’Italia e gli italiani godono anche in tante parti dell’Africa.

4 Febbraio 2025

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