La denuncia
La mappa del degrado a Napoli: tra inciviltà, manutenzione assente e servizi mancanti
Diversi gli articoli pubblicati su l'Unità in merito al decoro urbano del capoluogo campano. Molti di questi sono stati 'ispirati' dalle segnalazioni dei cittadini. Eccoli riportati in un unico contenuto interattivo che sarà sempre aggiornato. 'Protagonisti': il verde incolto, le strade dissestate, i rifiuti abbandonati in strada e le soste selvagge ma anche gli interventi risolutivi del Comune
Cronaca - di Andrea Aversa

L’aspirazione di Napoli come metropoli del turismo deve necessariamente viaggiare insieme a quella di una città con servizi all’altezza delle grandi città europee. I numeri straordinari derivanti dal boom di visite e pernottamenti non possono essere l’unico parametro per valutare la vivibilità di un capoluogo. La Napoli ‘Regina’ del turismo deve anche essere la Napoli dei napoletani, di tutti quei cittadini civili, rispettosi delle regole e che pagano le tasse. L’idea di una città nella quale incuria e degrado dilagano, cozza con la narrazione di un nuovo ‘Rinascimento napoletano‘. Non si può parlare in questi termini, se una volta alzato il tappeto del turismo, emergono il verde trascurato, i rifiuti abbandonati in strada, i marciapiedi utilizzati come parcheggi per gli scooter, le giostre per bambini devastate e intere aree da troppo tempo dimenticate. Dunque, viva la Napoli del turismo e della musica. Viva la Napoli set cinematografico e delle serie televisive. Ma quando vedremo e soprattutto quando vivremo nella Napoli a misura di cittadino?
Degrado a Napoli: le segnalazioni dei cittadini
Partendo da questa domanda, abbiamo cercato su l’Unità di dare una risposta, almeno in termini di denuncia sociale. Abbiamo cercato di mettere al centro dell’attenzione mediatica quegli spazi altamente significativi della città che proprio in chiave turistica andrebbero esaltati e che invece sono mortificati dal degrado. In secondo luogo, abbiamo dato spazio proprio ai cittadini. Sono loro i protagonisti di alcuni degli articoli pubblicati e qui raccolti in questa mappa interattiva. Le loro segnalazioni hanno rivelato un altra faccia di Napoli, quella nella quale le persone perbene sono costrette a soccombere di fronte ai servizi pubblici inefficienti e ai comportamenti incivili di una parte della popolazione.
- Colonna Spezzata a Napoli, concluse le indagini diagnostiche: attesa per l’inizio dei lavori
- Napoli, i portici pedonali di via San Giacomo diventati un parcheggio selvaggio per gli scooter
- Pulcinella di Pesce, a Napoli indigna più un’opera d’arte che sporcizia e inciviltà
- Rinasce piazza Salvatore Di Giacomo a Napoli, le foto della ‘nuova’ Fontana degli Incanti installata a Posillipo
Il perché di questa mappa interattiva: ciò che funziona e ciò che non va
Così, anche se rispetti la raccolta differenziata e paghi la Tari, sei costretto passeggiare vicino ai cumuli di immondizia. Se sei un genitore, hai difficoltà a trovare uno spazio verde curato, delle giostre per bambini nuove e dei marciapiedi liberi da tavolini e scooter in sosta, dove poter passare con il passeggino (lo stesso discorso è valido per le persone con disabilità). Se sei un residente, puoi correre il rischio di finire nella ‘trappola’ di quegli eventi che hanno preso ‘in ostaggio’ per giorni il centro città. Ma la nostra critica, rispetto a ciò che non funziona a Napoli, ha anche una valenza costruttiva. Un altro obiettivo della mappa, infatti, è quello di evidenziare le azioni risolutive delle istituzioni. È stato il caso di piazza Salvatore Di Giacomo a Posillipo, fino a poco tempo fa luogo abbandonato e da qualche settimana restituito alla città con il restauro della Fontana degli Incanti. O quello del Monte Echia e del suo belvedere. Un altro esempio è stato quello dell’accessibilità al mare, dove alcuni interventi dell’amministrazione comunale hanno permesso ai cittadini di tornare sulle spiagge di Bagnoli e San Giovanni.
Sosta selvaggia in via San Giacomo e parcheggiatori abusivi
Seguendo un ordine cronologico decrescente, quindi partendo dall’ultimo articolo pubblicato, abbiamo riportato che anche la zona vicinissima alla sede del Comune di Napoli è diventata scenario di degrado. Siamo in via San Giacomo, la strada ‘dei portici’ che da via Toledo giunge in piazza Municipio. Un suo tratto pedonale, parte del marciapiede, è diventato un parcheggio per gli scooter. Tutto clamorosamente alla luce del sole. così come ci è capitato di documentare una lite tra parcheggiatori abusivi proprio di fronte Palazzo San Giacomo, ‘casa’ del Sindaco.
La Villa Comunale e la città non a misura di bambino
Già abbiamo parlato di una Napoli non a misura di bambini. A dimostrazione di questa ipotesi, lo stato in cui si trova da anni un luogo simbolo della città: la Villa Comunale. Quest’ultima è una sorta di eterna incompiuta per la marea di progetti di restyling avanzati e mai realizzati. Ci auguriamo che quello attualmente in corso possa finalmente concretizzarsi. Stiamo parlando dei Giardini sul mare di Napoli che si trovano nel quartiere definito il ‘salotto buono’ della città, ovvero Chiaia. Eppure, basta trascorrerci un po’ di tempo all’interno per rendersi conto di quanto la spazzatura e l’abbandono abbiano preso il comando. Per non parlare dell’area bambini: vecchia, distrutta e vittima della ruggine. Ci sopravvivono soltanto i clochard e gli abusivi. Eppure, questa è la stessa villa sede della Stazione Zoologica Anton Dohrn (più nota semplicemente come acquario, in realtà centro di ricerca scientifica di livello mondiale).
Il Centro Direzionale
In attesa dell’apertura della fermata della metropolitana linea 1 e del cantiere che dovrà dar vita al nuovo palazzetto, il Centro Direzionale di Napoli è un’area vastissima capace in alcuni decenni di incarnare la decadenza della città. Nato come luogo dall’architettura avveniristica, come spazio dalle illusorie attrattive, come casa delle principali istituzioni, questa zona è uno delle più degradate e abbandonate di Napoli. Oltre che insicura. Il Centro Direzionale è una delle tante occasioni perse per lo sviluppo del capoluogo partenopeo. Un mix di tristezza e malinconia. Di buon auspicio gli annunci fatti dall’amministrazione comunale per una bonifica strutturale dell’area e per la costruzione di un palazzetto che ospiterà eventi sportivi e musicali (da realizzare entro il 2027). Nel frattempo, però, sono già danneggiati alcuni basoli della nuova pavimentazione realizzata proprio all’esterno della metro.
Paletti per parcheggi abusivi e cumuli di immondizia ai Quartieri Spagnoli (e non solo)
Qui siamo nel cuore di Napoli, in pieno centro città. I Quartieri Spagnoli sono, al contrario del Centro Direzionale, un luogo di rinascita. Si parla ormai pochissimo di illegalità ma tantissimo di turisti, ristoranti, bar, pizzerie e di Maradona, grazie al murale omonimo, ormai diventato un luogo di culto. Eppure, non è proprio oro tutto ciò che luccica. Tra quei vicoli sono esplose alcune criticità. Dall’overtourism che ha causato la proliferazione di b&b e case vacanze (quante in regola?) che hanno messo alla porta tanti affittuari, al decoro urbano, spesso assente in molte di quelle stradine.
Spazzatura in via Toledo
Al caos causato dal traffico selvaggio (ormai anche pedonale, in queste arterie rese ancora più strette dai paletti abusivi che delimitano parcheggi altrettanto abusivi), si è unito anche il problema dell’immondizia. Ma qui le principali responsabilità non sono delle istituzioni ma dei cittadini stessi (quelli incivili ovviamente). Sacchetti ovunque, resti di mobili, materassi e carcasse di elettrodomestici: è purtroppo scena comune quella di imbattersi in angoli, tra San Ferdinando e Montecalvario, dove ci sono delle vere e proprie montagne di spazzatura. Immagini del genere, incredibilmente, si possono vedere anche in una strada principale come via Toledo: basta passeggiarci di sera dopo la chiusura dei negozi o durante il fine settimana.
Illuminazione e condizioni delle strade
Tra l’altro, quella che i napoletani chiamano anche via Roma, è uno di quei tragitti la cui pavimentazione è del tutto dissestata e l’illuminazione è insufficiente. Quest’ultimo aspetto è purtroppo caratteristico di tante altre zone della città. Sulla condizione delle strade, invece, stendiamo un velo pietoso, confidando allo stesso tempo nella chiusura dei tanti cantieri aperti di recente, con lo scopo di mettere a posto le cose.
Lungomare
Da quando è stato pedonalizzato, il lungomare di Napoli è diventata una delle strade più frequentate dai cittadini e dai turisti. La sua bellezza è impareggiabile, eppure – al netto di qualche intervento che volto a sistemarne l’asfalto – ci sono ancora molti aspetti che mortificano la lunga arteria partenopea, composta da via Caracciolo, via Partenope e via Nazario Sauro. Alcuni di essi riguardano l’estetica, ad esempio sono ancora presenti quei blocchi di cemento posizionati all’esterno dei locali o nel tratto di piazza Vittoria, che ormai assolvono a due sole due funzioni: far sedere le persone e imbruttire la strada. Poi c’è la presenza di ambulanti e bancarelle abusive che nel fine settimana invadono l’intero lungomare.
Arco Borbonico e Colonna Spezzata
Da un punto di vista del degrado e dell’abbandono, degni di nota sono i marciapiedi in molti punti dissestati e l’ormai, purtroppo famosa, inaccessibilità al mare. Poi, ci sono la Colonna Spezzata, da quattro anni caratterizzata da una griglia di metallo che avrebbe dovuto impedire alle persone di scendere le scale che portano al mare (ma le persone l’attraversano lo stesso) e per la quale sono state eseguire le indagini diagnostiche affinché possano essere avviati i lavori di messa in sicurezza della banchina. È c’è l’Arco Borbonico. Per quest’ultimo sono partiti i lavori di restauro che dovrebbero terminare entro la prossima primavera.
‘Lido Mappatella’ e Rotonda Diaz
Nella famosa e piccola spiaggia pubblica del lungomare Caracciolo (una delle rare e libere spiagge della città), entro il prossimo anno, sarà installata una palestra gratuita, all’aperto e accessibile anche ai disabili. Nascerà così ‘Mappatella Gym‘, iniziativa nata dalla sinergia tra il Comune di Napoli e la Fondazione Marinelli – Gaeta (Fondazione MAGA).
I senza fissa dimora
Un altra questione molto delicata, relativa a tutte le grandi città e quindi anche a Napoli, è quella delle persone senza fissa dimora. Nel capoluogo campano, anche in centro – purtroppo – ce ne sono moltissimi. In particolare, in Villa Comunale, dove hanno trasformato alcune aiuole in piccole case all’aperto. Spesso le famiglie, in compagnia dei propri bambini, hanno assistito al loro lavaggio, a quello dei loro vestiti e alla soddisfazione dei loro bisogni corporali. Inutile parlare di ciò che sta accadendo da anni all’interno della Galleria Umberto I, ormai rifugio di moltissimi clochard. Lo stesso sta accadendo da anni nelle aiuole delle Torri Aragonesi in via Vespucci.
Dal via Toledo in Villa Comunale, passando per la Galleria Umberto I
E da qualche tempo anche lo storico e bellissimo Palazzo Zevallos di Stigliano, in via Toledo, ha un nuovo inquilino che ha costruito il proprio ‘appartamento’ sull’uscio del meraviglioso portone, dove soggiorna in compagnia dei suoi cani. Ma sono numerose le zone di Napoli dove tante di queste persone vivono abbandonate. Molte si rifiutano di andare in strutture dedicate, altre sono dimenticate dalle istituzioni. Molto per loro fanno diverse associazioni impegnate nel sociale.
Il molo Beverello
È una struttura inaugurata lo scorso agosto e che ha avuto l’obiettivo di cambiare il volto del Molo Beverello, ovvero la parte turista del porto di Napoli, quella che collega la città alle isole del golfo. Stiamo parlando di un’area di cemento di circa 2.400 metri quadri che all’esterno svolge la funzione di passeggiata panoramica sul mare e all’interno, oltre le grandi vetrate che affacciano sull’esterno, funge da ‘museo’ con a vista le rovine dell’antico molo borbonico. I passeggeri vi troveranno aria condizionata, biglietterie, info point e punti ristoro. Tuttavia, da qualche giorno, sono comparse sulle pareti esterne delle perdite d’acqua con relative macchie gialle e bianche. Il Presidente dell’Autorità Portuale Andrea Annunziata ha spiegato a l’Unità: “Le abbiamo rilevate anche noi e stiamo facendo degli approfondimenti”