Altri 500 morti in Iran
Perché Israele vuole uccidere Ali Khamenei, la minaccia alla Guida suprema dell’Iran
Il governo israeliano ufficializza l'intento di eliminare il leader iraniano. Il presidente Usa gli fa eco: “Sappiamo dov’è”, Sono già 452 i morti a Teheran - che risponde con nuovi raid - di cui 224 civili
Esteri - di Umberto De Giovannangeli

Obiettivo finale: far fuori la Guida Suprema, Alì Khamenei. «Eliminarlo porrà fine al conflitto, non lo aggraverà», dice il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un’intervista a Abc. Khamenei potrebbe avere «un destino simile a quello di Saddam Hussein», l’ex presidente iracheno deposto nel 2003, condannato a morte per crimini contro l’umanità e impiccato il 30 dicembre 2006. È la valutazione che il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha fatto ieri mattina incontrando i vertici delle Idf, come ha affermato il suo ufficio in una nota. «Metto in guardia il dittatore iraniano dal continuare a commettere crimini di guerra e a lanciare missili contro i civili israeliani. Farebbe bene a ricordare il destino del dittatore del vicino Iraq che ha scelto la stessa strada contro lo Stato di Israele», ha dichiarato Katz riferendosi a Saddam Hussein.
Secondo le informazioni ricevute da Iran International, la Guida Suprema Ali Khamenei avrebbe delegato una parte significativa dei suoi poteri al Consiglio Supremo del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (Irgc). Sempre secondo quanto riferisce il sito d’informazione, Khamenei attualmente vivrebbe in bunker sotterraneo per proteggersi dagli attacchi israeliani. Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha affermato che lo scopo dell’operazione militare in questo momento «non è quello di cambiare il regime iraniano, ma che potrebbe essere una conseguenza». Lo riporta Iran International.
A Teheran «ci sono più di 10 obiettivi nucleari» che Israele è «sul punto di distruggere», ha affermato il ministro della Difesa israeliano, sottolineando che l’aeronautica intende colpire «obiettivi molto significativi, obiettivi strategici, obiettivi del regime e infrastrutture». L’Esercito israeliano ha eliminato l’altra notte il comandante del quartier generale militare di Khatam al-Anbiya, Ali Shadmani, che aveva sostituito la settimana scorsa il tenente generale Gholamali Rashid dopo l’uccisione di quest’ultimo da parte dell’Idf. «Per la seconda volta, l’Idf ha eliminato il Capo di Stato Maggiore dell’Iran in tempo di guerra, il massimo comandante militare del regime. A seguito di precise informazioni ricevute dalla Direzione di Intelligence dell’Idf e di un’improvvisa opportunità nella notte tra giovedì e venerdì, la Iaf (l’Aeronautica militare, ndr) ha attaccato un centro di comando nel cuore di Teheran e ha eliminato Ali Shadmani, il Capo di Stato Maggiore in tempo di guerra, il comandante militare di grado più alto e la figura più vicina alla Guida Suprema iraniana Ali Khamenei», si legge in un comunicato stampa dell’Idf pubblicato su Telegram.
Sono più di 450 le persone uccise in Iran nei raid israeliani a 5 giorni dall’inizio dell’attacco. Lo riferisce la Bbc citando i calcoli di Human Rights Activists in Iran (Hrana), un’organizzazione non governativa iraniana impegnata per i diritti umani. L’Ong ha ricostruito l’identità di almeno 224 civili fra i morti e di altri 188 tra i feriti. A questi vanno aggiunti 109 uccisi e 123 feriti individuati come militari e ancora 119 morti e 335 feriti non identificati. Il totale certificato provvisorio ammonta così ad almeno 452 morti e quasi 650 feriti. Tra i morti, secondo un bilancio fornito dal ministro della Salute iraniano Mohammad Reza Zafarghandi, citato dall’Irna, vi sarebbero anche 10 bambini e 35 donne. I Pasdaran rivendicano di avere colpito la sede del Mossad a Tel Aviv nel nuovo attacco di ieri mattina contro Israele, dopo le notizie date da media iraniani. In una nota diffusa in tv, i Guardiani della rivoluzione iraniana rivendicano di aver «colpito il centro dell’intelligence militare del regime sionista, Aman, e il centro di pianificazione delle operazioni terroristiche del regime sionista, il Mossad, a Tel Aviv», che è «attualmente in fiamme». Il capo della Direzione dell’intelligence militare israeliana, il maggiore generale Shlomi Binder, ha dichiarato ieri agli ufficiali che presto “daranno il via ai lavori» in altre zone dell’Iran, dopo che le forze armate «hanno spianato la strada a Teheran». Lo riporta il Times of Israel. Avete dimostrato di poter superare i limiti e raggiungere qualsiasi obiettivo”, ha aggiunto Binder.
L’Iran ha lanciato in serata una nuova serie di attacchi contro Israele. Lo ha riferito la televisione di Stato. «La decima ondata dell’Operazione Vera Promessa 3 contro i territori occupati (Israele) è iniziata», ha detto la televisione. Secondo l’agenzia di stampa Tasnim, la nuova offensiva è condotta dai Guardiani della Rivoluzione con droni e missili «contro obiettivi importanti e strategici». L’Idf ha aggiornato i dati sulla situazione dopo che nella notte tra giovedì e venerdì ha attaccato l’Iran provocando la reazione militare di Teheran. Finora sono stati lanciati circa 400 missili balistici su Israele e centinaia di droni, di cui 35 hanno colpito direttamente. Le vittime civili sono 24 (come ieri), oltre 647 feriti, di cui 10 in gravi condizioni, 37 in condizioni moderate e oltre 600 con ferite minori. Le persone evacuate dalle loro case sono 2.725. Nel mentre 18.766 richieste di risarcimento danni sono state presentate all’Autorità fiscale israeliana.
Il presidente Donald Trump ha avvertito che gli Usa «si scateneranno con tutte le loro forze», se l’Iran toccherà i soldati americani in Medio Oriente. «Ci scateneremo con tutte le nostre forze se faranno qualcosa alla nostra gente, inizieremo a fare sul serio», ha detto il tycoon, mentre rientrava a Washington dal vertice G7 in Canada. «Credo che sappiano di non dover toccare le nostre truppe», ha detto Trump, aggiungendo di volere una «vera fine, non un cessate il fuoco» del conflitto tra Israele e Iran. Rientrato a Washington, Trump ha subito riunito alla Casa Bianca il gabinetto di sicurezza nazionale per discutere della guerra Israele-Iran. A confermare l’incontro nella situation room è il sito Axios. “Abbiamo il controllo totale dei cieli”, proclama il presidente Usa.
Sul fronte di Gaza, un membro dello staff dell’ospedale Nasser di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, ha riferito che quasi 300 palestinesi, tra morti e feriti, sono arrivati nella struttura dopo essere stati attaccati con «carri armati» mentre aspettavano il cibo. «Quasi 300 tra morti e feriti sono appena arrivati all’ospedale Nasser», ha affermato il dottor Mohammed Saqer, responsabile infermieristico dell’ospedale. «La situazione è ormai fuori controllo. L’ospedale non è più in grado di gestire un numero così elevato di casi». Il Guardian ha citato dei testimoni che descrivevano l’accaduto come «scene da film dell’orrore» .Ma questa mattanza senza fine è oscurata dalla guerra con l’Iran, utilizzata da Netanyahu come arma di distrazione di massa dalla soluzione finale in atto nella Striscia.