La guerra
Fordow: la base segreta e inespugnabile del nucleare dell’Iran scavata nella montagna, gli attacchi di Israele
Appena scalfita dai missili dello Stato Ebraico, si trova nei pressi della città santa di Qom. Servirebbero bombe da 14 quintali per sfondare che gli USA hanno sempre negato a Tel Aviv
Esteri - di Redazione Web

Sembrerebbe grossomodo intatta, appena danneggiata dagli attacchi dell’esercito israeliano il sito nucleare di Fordow, in Iran, il più emblematico della proliferazione descritto da molti media e osservatori come una fortezza inespugnabile e inscalfibile. Proprio con la motivazione di un prossimo raggiungimento della bomba nucleare – confortato dagli ultimi aggiornamenti dell’AIEA – grazie alle attività di arricchimento dell’uranio, Israele aveva motivato i bombardamenti scattati nella notte tra giovedì e venerdì.
Fordow una delle strutture costruite nel sottosuolo per poter essere meglio riparata dai colpi. Letteralmente scavata in una montagna, si trova in una zona montuosa, poco lontano dalla città santa della corrente musulmana sciita di Qom. La sua esistenza è stata esplicitamente dichiarata dal regime soltanto nel 2009. Un rapporto del RUSI, think tank britannico di difesa e sicurezza, parlava di una profondità fino a 90, 100 metri degli ambienti.
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Alcuni osservatori hanno calcolato che servirebbero bombe da 14 quintali per sfondare. Considerata da sempre una missione impossibile se non con l’intervento degli Stati Uniti, i Presidenti alla Casa Bianca si sono finora sempre rifiutati di fornire a Tel Aviv quel tipo di ordigni. I media iraniani hanno parlato di una scossa di terremoto di magnitudo 2.5 che sarebbe stata registrata presso il sito poco dopo l’attacco israeliano, come se tra i due avvenimenti possa intercorrere una qualche correlazione.
Dei danni limitati al sito ha scritto il quotidiano israeliano Times of Israel. Le nuove foto dallo spazio sono state pubblicate dalla società di intelligence geospaziale statunitense Planet Labs. Le foto, che mostrano il prima e il dopo gli attacchi, “sembrano evidenziare il crollo di quello che potrebbe essere stato un muro di contenimento sul fianco della montagna, lungo una strada che costeggia il confine del sito nucleare segreto, sepolto in profondità sotto una montagna”.
Almeno nove scienziati del programma nucleare sono stati eliminati negli attacchi tra giovedì e venerdì notte, Israele li ha definiti le “teste” del programma. Il direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), l’organizzazione dell’ONU incaricata di controllare il settore dell’energia nucleare, Rafael Mariano Grossi, ha dichiarato oggi pomeriggio che non ci sarebbero stati altri danni ai siti del programma nucleare iraniano dopo quelli subiti nel bombardamento di giovedì notte.