Bagno di sangue

Che cos’è e qual è la storia della Striscia di Gaza, che prospettive potranno esserci per i palestinesi dopo la guerra

Centinaia di morti, la distruzione causata dal conflitto, i rapporti ormai deteriorati con Israele, la certezza di non veder migliorare le proprie condizioni, la probabilità di non ottenere accordi di pace, concessioni e la possibilità di vivere in un proprio stato. L'aggressione di Hamas sta uccidendo le poche speranze di un popolo da decenni 'prigioniero' in quella lingua di terra

Editoriali - di Andrea Aversa

10 Ottobre 2023 alle 14:52 - Ultimo agg. 10 Ottobre 2023 alle 14:55

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Che cos’è e qual è la storia della Striscia di Gaza

Un bombardamento che ha ucciso 50 civili. Obiettivo del raid un mercato. È finito il tempo dell’umanità, anche per Israele. Nessun attacco mirato verso obiettivi militari, nessun avviso alla popolazione. Solo una raccomandazione: “Lasciate Gaza, il valico verso l’Egitto è aperto“. La reazione di Gerusalemme è stata come previsto sanguinaria. La guerra scatenata da Hamas sarà pagata ancora una volta sulla pelle dei cittadini, degli uomini, delle donne, dei bambini e degli anziani che come unica colpa hanno quella di vivere nella Striscia di Gaza. Ostaggi di un regime terrorista, in un’area che da decenni non conosce la parola pace.

Che cos’è e qual è la storia della Striscia di Gaza

Dopo un’occupazione durata 30 anni (Gaza fu strappata da Israele all’Egitto dopo la vittoria della Guerra dei Sei Giorni, un conflitto scatenato da più paesi arabi contro il neonato Stato Ebraico), nel 1994 – in seguito agli accordi di Oslo Israele traferì gran parte dell’amministrazione all’Autorità Nazionale Palestinese (Anp). Nel 2005, il governo guidato da Ariel Sharon, stabilì il ritiro definitivo dalla Striscia.

Il ritiro di Israele, l’Egitto e l’Anp

Tra agostosettembre di quell’anno, circa 9.000 israeliani furono istruiti su come dovevano lasciare le loro abitazioni, per far rientro in Israele. Allo stesso tempo, l’esecutivo dispose la demolizione di 21 insediamenti presenti a Gaza e altri in Cisgiordania. Da allora, mentre Israele ha mantenuto sulla striscia i controlli doganali, del traffico marino e dello spazio aereo, l’Egitto insieme all’Anp, ha avuto il controllo dei varchi di ingresso e uscita da e per la Striscia. Inoltre lo Stato Ebraico fornisce a Gaza acqua, luce, gas e comunicazioni.

Hamas

Nel 2006 ci furono le elezioni in tutti i territori palestinesi, quindi sia in Cisgiordania che a Gaza. A fronteggiarsi, al-Fath, partito dell’Anp (guidata da Abu Mazen che ne ereditò il comando da Yasser Arafat) e il gruppo militare Hamas. Quest’ultimo, radicale ed estremista legato al mondo sunnita dell’Islam e ai Fratelli Musulmani, è considerata dall’Unione Europea e dagli Usa un’organizzazione terroristica. L’esito del voto spaccò la società palestinese: a Gaza vinse Hamas, in Cisgiordania al-Fath. Le due compagini non trovarono un accordo per governare così esplose una guerra civile a Gaza che vide prevalere i terroristi che cacciarono via i membri sopravvissuti dell’Anp. Il conflitto causò la morte di centinaia di persone.

L’inferno

Da allora per la popolazione di Gaza è di fatti iniziata un’altra odissea. Ostaggi dei blocchi di sicurezza e dai controlli imposti da Israele, vittime della violenza di Hamas. Il gruppo terrorista non ha mai smesso di attaccare lo Stato Ebraico con il lancio di razzi. Questo ha scatenato sempre la reazione militare israeliana. I guerriglieri nascondono i loro armamenti e loro stessi, spesso, in abitazioni e strutture civili. Questo ha molte volte costretto Israele ad attaccare postazioni non militari. Hamas con la scusa della lotta per i diritti della Palestina si è radicato come attore principale del Medio Oriente. E la sua violenza è diventato il principale nemico dei palestinesi e delle loro speranze.

10 Ottobre 2023

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