La diplomazia

Cosa prevede l’accordo tra Arabia Saudita e Israele e quali sono le difficoltà

Da tempo vi è la volontà tra i due paesi di estendere gli 'accordi di Abramo' anche a Riyad. In ballo l'asse anti-Iran, la questione palestinese, l'energia, le armi e la tecnologia. Ma di base vi sono anche molte difficoltà, tra cui le aspirazioni nucleari della patria del sunnismo. Per Gerusalemme sarebbe un pericolo rispetto al terrorismo islamico di matrice wahabita

Esteri - di Andrea Aversa - 8 Settembre 2023

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Cosa prevede l’accordo tra Arabia Saudita e Israele

Le prossime settimane o i prossimi mesi potranno essere molto importati per gli equilibri del Medio Oriente e non solo. Non è un mistero, infatti, che Arabia Saudita e Israele stanno lavorando per normalizzare i propri rapporti. Gerusalemme vorrebbe estendere a Riyad lo stesso ‘Accordo di Abramo‘ stipulato già con Emirati arabi uniti, Bahrain, Marocco e Sudan. Questo potrebbe cambiare radicalmente lo scenario geopolitico. Non tanto per la forma ‘ufficiale’ di una collaborazione che comunque va avanti da decenni. Ma per l’importanza sostanziale che essa avrà, in termini economici, energetici, militari e religiosi.

Cosa prevede l’accordo tra Arabia Saudita e Israele

Innanzitutto la patria del sunnismo, nonché casa del wahabismo, dovrà riconoscere lo Stato Ebraico. In secondo luogo Gerusalemme dovrà collaborare ufficialmente con un regime dittatoriale arabo che finanzia il terrorismo. Il tutto avverrebbe, così come per i precedenti accorsi, sotto l’egida diplomatica di Washington. Non è un caso che gli Usa abbiano nell’Arabia Saudita e in Israele i due alleati principali del Medio Oriente. Ma cosa prevede l’accordo tra l’Arabia SauditaIsraele? Sul tavolo ci sono gli scambi commerciali, la vendita di armamenti, il rafforzamento delle relazioni in ambito energetico (da una parte c’è il petrolio, dall’altra il gas) e la possibilità – da parte dello Stato Ebraico – di esportare la propria tecnologia verso i sauditi.

Le difficoltà

Di base Riyad Gerusalemme costituiranno un asse contro l’Iran. Teheran è la culla dell’islam sciita e da sempre nemico dell’Arabia Saudita nella regione. I due paesi da anni si stanno affrontando per procura nel conflitto che ha distrutto e affamato lo Yemen. Per Israele, la Repubblica islamica, è l’avversario principale che ne predica la distruzione e che perseguita la ricerca e o sviluppo dell’uranio per costruire un ordigno nucleare. Una minaccia inaccettabile per lo Stato ebraico. Ma il nucleare potrebbe rappresentare un ostacolo anche rispetto a questo aggiornamento degli accordi di Abramo.

L’Iran, la Palestina, le armi e l’energia

Infatti, anche l’Arabia Saudita ha la necessità di promuovere un piano di autonomia energetica rispetto all’arricchimento dell’uranio. E su questo punto Israele sarebbe abbastanza titubante. E poi c’è la questione palestinese. Quest’ultima è un punto molto delicato. Riyad vorrà apparire come la potenza egemone che curerà gli interessi del popolo palestinese, nonostante l’eventuale patto ‘col nemico’. Gerusalemme dovrà fare un passo indietro sulle politiche di occupazione in Cisgiordania. E alla luce degli ultimi fatti di cronaca e delle recenti tensioni che hanno caratterizzato quei territori, sarà molto difficile che l’attuale governo di destra destra, nonché quasi ‘confessionale’, possa favorire delle aperture in questo senso.

8 Settembre 2023

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