L'emergenza carceri

Dramma carceri: tre suicidi in poche ore, mentre “Nordio brancola nel buio”

A Campobasso, Santa Maria Capua Vetere e Sassari. Salgono a 38 i detenuti che si sono tolti la vita in cella. Attacchi al governo anche dai sindacati di polizia.

Giustizia - di Angela Stella

13 Giugno 2025 alle 16:30

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Foto di Cecilia  Fabiano/LaPresse
Foto di Cecilia Fabiano/LaPresse

Tre suicidi in carcere nelle ultime ore, tra cui un avvenuto nella casa circondariale di Campobasso, dove un detenuto campano di 60 anni è stato trovato impiccato in cella. Gli altri due decessi sono stati registrati nell’articolazione psichiatrica del carcere di Santa Maria Capua Vetere e nel penitenziario di Sassari. Lo ha reso noto ieri il segretario del Sindacato polizia penitenziaria (S.PP.) Aldo Di Giacomo, che ha voluto così lanciare un ennesimo allarme sulla tenuta del sistema penitenziario nazionale. “Dall’inizio dell’anno siamo già a 38 suicidi – ha dichiarato Di Giacomo – e le situazioni più critiche coinvolgono detenuti affetti da patologie psichiatriche, tossicodipendenti ed extracomunitari, categorie a maggiore rischio”.

Solo in Campania, ha sottolineato il sindacato, si contano già cinque suicidi dietro le sbarre: due a Poggioreale, uno a Secondigliano, uno a Santa Maria Capua Vetere e uno nella Rems di San Nicola Baronia. Secondo Di Giacomo “il personale medico e sanitario è sempre più esposto ad aggressioni e minacce e tende ad abbandonare il servizio, aggravando la crisi già in atto. Il sovraffollamento e l’assenza di assistenza psicologica sono tra le prime cause”. Il segretario del S.PP. ha criticato inoltre le risposte del ministero della Giustizia: “Il ministro Nordio è passato in poche settimane dall’ipotesi di ristrutturare ex caserme a quella delle celle-container, fino ad ammettere l’impossibilità di costruire nuovi istituti. Si continua a brancolare nel buio, mentre l’edilizia carceraria avrebbe bisogno di un piano serio e strutturato, anche per gli istituti con oltre un secolo di vita”.

Proprio ieri dal Ministero della Giustizia è stato diffuso un video di Antonello Venditti che ha tenuto due sere fa un piccolo concerto nell’Istituto penale per minorenni di Casal del Marmo a Roma, la “notte prima degli esami”. Pregevole iniziativa senza dubbio ma forse in questi giorni sarebbe più adatto un requiem, a coprire anche l’assordante silenzio del Guardasigilli su queste morti nelle mani dello Stato. E in Parlamento che si fa? Al momento tutto è fermo. A fare notizia in queste giorni le parole del presidente del Senato Ignazio La Russa che ha aperto alla proposta di Roberto Giachetti sulla liberazione anticipata speciale per affrontare il tema del sovraffollamento: accanto “all’assoluta necessità di garantire la certezza della pena – ha ribadito ieri in una intervista a La Stampa – c’è anche un altro obbligo, previsto anche dalla nostra Costituzione, che è quello di assicurare una condizione di vita civile ai detenuti”.  Ma, attenzione, “questo non ha nulla a che fare con indulti o amnistie”.

Intanto è tornata a farsi sentire Forza Italia, che nei partiti di maggioranza era stata l’unica a dirsi favorevole alla proposta di Giachetti per poi tirarsi indietro per mantenere gli equilibri con gli altri due azionisti del Governo. “I 38 suicidi in carcere dall’inizio dell’anno, di cui 3 solo nelle ultime ore, sono un dato drammatico che interpella la nostra coscienza e impone di agire – ha dichiarato il capogruppo azzurro in Commissione Giustizia a Palazzo Madama, Pierantonio Zanettin.Va individuato uno strumento deflattivo per rispondere a questa assoluta emergenza e per ridurre l’ormai insostenibile affollamento carcerario. La salute mentale e fisica dei detenuti è affidata allo Stato, che ha il dovere di prendersene cura. Così come esiste il dovere di garantire la dignità e la rieducazione di chi è stato privato della libertà. Non possiamo assolutamente correre il rischio di considerare come inevitabile il tragico fenomeno dei suicidi all’interno degli istituti penitenziari”.

Molto critico sulla situazione anche il presidente dell’Unione Camere Penali, Francesco Petrelli: “La tragica evoluzione del fenomeno dei suicidi in carcere era stata da più parti fatalmente annunciata. I numeri sono impietosi e dimostrano l’insufficienza dei rimedi sino ad oggi ipotizzati dal Governo e la inevitabilità degli interventi legislativi da noi da tempo invocati e di recente congiuntamente sollecitati assieme alla magistratura ed alla accademia. L’apertura da parte di autorevoli voci istituzionali interne alla stessa maggioranza ai rimedi emergenziali deve essere motivo di immediata riflessione sul dramma sociale e umanitario attraversato dal sistema penitenziario del Paese e sulla necessità ed urgenza di un intervento deflattivo concreto ed efficace”. “Aspettare ancora ad intervenire è criminale” ha detto ancora la presidente di Nessuno Tocchi Caino, Rita Bernardini, che da domenica inizierà un nuovo sciopero della fame. Intanto per oggi l’associazione bolognese Extrema Ratio, presieduta da Francesco d’Errico, si recherà presso il carcere della Dozza del capoluogo emiliano, insieme a Pierferdinando Casini, Giorgio Mulè e Roberto Giachetti.

13 Giugno 2025

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