L'emergenza carceri
Sovraffollamento nelle carceri, La Russa al lavoro con Giachetti e Bernardini: “Norma sulla buona condotta”
Colloquio di un’ora tra il deputato di Iv, la presidente di Nessuno tocchi Caino e il presidente del Senato che nei giorni scorsi aveva aperto alla liberazione anticipata speciale
Giustizia - di Angela Stella

Colloquio di un’ora ieri tra il presidente del Senato Ignazio La Russa, il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti e la presidente di Nessuno Tocchi Caino, Rita Bernardini. Il tema al centro del colloquio è stato ovviamente quello delle carceri. Al momento ci sono 16 mila detenuti in più rispetto ai posti disponibili e dall’inizio dell’anno 32 detenuti si sono suicidati dietro le sbarre. “Oggi (ieri, ndr) a Palazzo Madama ho ricevuto Rita Bernardini e Roberto Giachetti. Un incontro utile e sentito per discutere dell’emergenza carceraria, che da decenni colpisce la nostra Nazione. Chi sbaglia deve sempre pagare, ma in condizioni di piena civiltà”: ha scritto la seconda carica dello Stato sul suo profilo Facebook.
In realtà tre giorni fa a margine di un evento aveva rilasciato dichiarazioni più ‘spinte’: “A titolo personale – visto che nel partito non ne abbiamo ancora discusso in maniera approfondita – posso dire di essere molto interessato a discutere dell’emergenza carceraria che ho toccato con mano, visto che sono stato un avvocato penalista. Credo che in attesa che il Governo predisponga nuovi spazi detentivi, occorre fare qualcosa per affrontare l’attuale emergenza”. Peccato però che proprio la premier Giorgia Meloni solo qualche settimana fa, in una intervista all’Adnkronos, era stata molto netta: “Non ho mai creduto che la strada per ridurre il sovraffollamento siano indulti e svuotacarceri”.
Comunque tornando all’appuntamento di ieri Giachetti e Bernardini hanno diramato una nota congiunta in cui hanno innanzitutto ringraziato La Russa “per l’attenzione e la sensibilità dimostrata riguardo la problematica delle carceri”. Hanno spiegato che “si è così discusso di quella che potrebbe essere definita ‘la norma della buona condotta’. Una norma pensata per innescare un percorso virtuoso per il detenuto che abbia un incentivo a comportarsi nel modo migliore per accedere alla già prevista ‘liberazione anticipata’ – potenziata per il solo momento emergenziale e sui cui il presidente del Senato si è detto favorevole”.
Nella sostanza si tratta “di una riduzione controllata della popolazione carceraria fino a che non sarà risolto il problema del sovraffollamento che di per sé genera trattamenti inumani e degradanti. Proprio per accentuare la caratteristica di norma della buona condotta saranno automaticamente esclusi i detenuti autori di aggressioni nei confronti del personale, in particolare della polizia penitenziaria” hanno scritto ancora Giachetti e Bernardini che hanno concluso: “consideriamo certamente importante e di rilievo la scelta del Presidente del Senato, nella piena consapevolezza che qualunque decisione non potrà che essere nelle mani del Parlamento. Certamente aiuterebbe molto se fosse accolto l’appello del Prof. Tullio Padovani (pubblicata ieri su questo giornale, ndr) affinché le forze politiche ‘depongano le armi e si assumano le proprie personalità’”.
Già a dicembre dello scorso anno il presidente del Senato in una intervista al Giornale si disse d’accordo a provvedimenti di amnistia o piccoli indulti qualora in carcere non si riuscisse a rieducare i detenuti. Rita Bernardini proprio per le recenti parole di La Russa aveva sospeso due giorni lo sciopero della fame iniziato ventidue giorni prima: ci si augura che non debba riprenderlo per l’inerzia della maggioranza e del ministro Nordio.