La soluzione del ministro

La genialata di Nordio contro il sovraffollamento: “Mettiamo i detenuti nei prefabbricati”

Si chiamano moduli, sono in cemento armato e tutti “antisismici”, ha assicurato il ministro. Il primo carcere a sperimentarli sarà quello di San Vito al Tagliamento, che alle spalle ha una storia sfortunata...

Giustizia - di Paolo Comi

26 Febbraio 2025 alle 09:00

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Foto Mauro Scrobogna / LaPresse
Foto Mauro Scrobogna / LaPresse

I “moduli” risolveranno l’atavico problema del sovraffollamento carcerario. Parola del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Dopo anni di discussioni interminabili su come risolvere tale piaga, che in passato ha provocato anche condanne in sede europea nei confronti dell’Italia per violazione dei diritti umani, il Guardasigilli ha tirato fuori questa settimana la propria soluzione. Si tratta di moduli prefabbricati in cemento armato, tutti “antisismici” come ha puntualizzato Nordio, nei quali ospitare la popolazione carceraria in eccesso.

Il primo carcere realizzato con questa nuova “concezione” costruttiva sarà quello di San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone. Il nuovo carcere di San Vito al Tagliamento, va detto, ha una storia particolarmente sfortunata. Il progetto esecutivo, che prevede la trasformazione dell’ex caserma militare dei lagunari ‘Fratelli Dall’Armi’, realizzata sul finire degli anni ’50 e ormai dismessa da oltre vent’anni, risale infatti addirittura al 2016. In quell’anno, governo Renzi, venne firmato il progetto propedeutico alla costruzione del nuovo istituto penitenziario da 300 posti nell’ex caserma dei lagunari che doveva prendere il posto del vecchio carcere di Pordenone da appena 50 posti. Il via ai lavori sarebbe dovuto avvenire a gennaio del 2017 per poi concludersi a metà del 2018. L’importo complessivo era stato previsto in 40 milioni di euro. Come capita spesso in Italia, una girandola di ricorsi sull’aggiudicazione dei lavori bloccarono tutto per anni. Ad agosto del 2021, terminati i contenziosi amministrativi, venne quindi predisposto il nuovo bando, per un importo che nel frattempo era arrivato a 45 milioni di euro.

Passa qualche anno e l’importo cresce ancora, e di molto, arrivando a ben 60 milioni. Anche il termine per l’ultimazione dei lavori subisce delle modifiche, venendo spostato al 2026, ben dieci anni dopo. Essendo però impossibile adattare una caserma in un carcere, anche il progetto iniziale cambia, con l’introduzione appunto dei moduli in cemento da collocare nella vecchia piazza d’armi della caserma dove la mattina i lagunari effettuavano la cerimonia dell’alza bandiera. Se le tempistiche sono queste, il progetto di Nordio sull’edilizia carceraria, quanto mai sbandierato nel “Piano nazionale di interventi per l’aumento di posti detentivi e per la realizzazione di nuovi alloggi destinati al personale della polizia penitenziaria”, è destinato alle calende greche. Realizzeremo un “programma edilizio imponente e realizzato speditamente”, aveva detto Nordio lo scorso anno, mettendo fin da subito le mani avanti in quanto tale piano sarebbe però stato a “medio o lungo termine”.

Per cercare di velocizzare le attività, Nordio aveva allora ideato anche la figura del Commissario straordinario con lo scopo di semplificare le procedure, accelerare la burocrazia e umanizzare gli istituti garantendo anche l’alternatività della pena in comunità. Il sovraffollamento aumenta il “rischio del suicidio”, sottolinea sempre il Guardasigilli. “Non esiste un rapporto causale diretto tra suicidi e sovraffollamento carcerario. Abbiamo esperienza di momenti di sovraffollamento in tempi passati in cui i suicidi erano ridotti. Questo non significa affatto che sottovalutiamo i due problemi, significa che vanno distinti”, ha commentato lo scorso anno Nordio intervenendo alla Camera.

Fra le altre proposte di Nordio per diminuire la popolazione carceraria vi sarebbe anche la limitazione della custodia cautelare. “Abbiamo un 30 percento di detenuti che sono in attesa di giudizio, statisticamente la metà di questi alla fine viene assolta e quindi la loro carcerazione si rivela ingiustificata”, ha dichiarato Nordio, ipotizzando di far scontare la pena ai detenuti stranieri nei loro luoghi di origine e puntare alla detenzione alternativa, “senza affievolire il concetto di certezza della pena, che venga però incontro alle esigenze particolari di detenuti in uno stato di particolare disagio”. Fra tante idee per risolvere il sovraffollamento carcerario ne proponiamo noi una a Nordio ed anche a costo zero: diminuire il numero di reati attualmente previsti.

26 Febbraio 2025

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