L'emergenza fame a Gaza

Emergenza fame a Gaza: Osama a 5 anni pesa 5 chili…

L’Unicef: “Abbiamo i magazzini pieni di aiuti, ma non possiamo distribuirli. Intanto assistiamo ogni giorno alla morte di decine di bambini”.

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

11 Giugno 2025 alle 17:30

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AP Photo/Abdel Kareem Hana – Associated Press/LaPresse
AP Photo/Abdel Kareem Hana – Associated Press/LaPresse

Osama, 5 anni, era un bambino sano, viveva a Gaza. Mesi di nutrizione inadeguata lo hanno reso gravemente malnutrito. Ora pesa solo 5 kg, pericolosamente al di sotto del peso forma per la sua età. Osama è in cura presso l’ospedale Nasser, ma il suo pieno recupero dipende da una nutrizione sufficiente e cure urgenti, entrambi a rischio.

“L’Unicef sta distribuendo i pochi rifornimenti nutrizionali che abbiamo e che siamo in grado di portare a Gaza. L’equivalente di 1.000 camion carichi di servizi igienico sanitari, beni essenziali, alimenti ad alto valore nutritivo sono fuori dalle frontiere, pronti per essere consegnati. Il recupero di bambini come Osama è possibile solo con un cessate il fuoco duraturo e l’invio di aiuti su larga scala a Gaza. Aiutiamolo. Aiutiamoli”. Così in un comunicato il portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini, sottolinea la gravità della condizione dei bambini a Gaza. “Abbiamo i magazzini pieni di aiuti, ma non possiamo distribuirli. Nel frattempo, assistiamo ogni giorno alla morte di decine di bambini”, gli fa eco Rosalia Bollen, Portavoce dell’Unicef per Gaza, intervistata da Adele Grossi a Pomeriggio24 su Rainews24: «Che sia chiamato genocidio o no, poco importa quando 50mila bambini sono morti o feriti e migliaia di altri soffrono di fame e malattie».

Segnali sempre più numerosi indicano che «Israele sta conducendo una campagna concertata per annientare la vita palestinese a Gaza»: è la denuncia del presidente della Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, Navi Pillay. In nuovo rapporto pubblicato ieri a Ginevra, Pillay afferma che gli attacchi israeliani contro siti educativi, religiosi e culturali nei territori Palestinesi occupati costituiscono «crimini di guerra e il crimine di sterminio contro l’umanità». «Gli attacchi di Israele alla vita educativa, culturale e religiosa del popolo palestinese danneggeranno le generazioni presenti e future, ostacolando il loro diritto all’autodeterminazione», afferma Pillay. La Commissione, istituita dal Consiglio Onu per i Diritti umani nel 2021, sottolinea che Israele ha utilizzato attacchi aerei, bombardamenti, incendi e demolizioni controllate per danneggiare e distruggere oltre il 90% degli edifici scolastici e universitari di Gaza, creando condizioni tali da rendere impossibile l’istruzione. «Oltre 658.000 bambini a Gaza non hanno frequentato la scuola per 20 mesi» e «uccidendo civili che si rifugiavano in scuole e siti religiosi, le forze di sicurezza israeliane hanno commesso il crimine contro l’umanità di sterminio», si legge nel comunicato. La Commissione ha riscontrato un caso in cui anche l’ala militare di Hamas aveva utilizzato una scuola per scopi militari. Il rapporto sarà presentato al Consiglio per i diritti umani il 17 giugno.

Intanto, otto dei 12 attivisti che si trovavano a bordo dell’imbarcazione Madleen della Freedom Flotilla Coalition sequestrata da Israele hanno rifiutato l’espulsione da Israele. Lo riferisce Adalah, il gruppo per i diritti umani che sta fornendo assistenza legale agli attivisti, precisando che invece hanno accettato gli altri 4, cioè Greta Thunberg, altri 2 attivisti e un giornalista. Gli 8 che hanno rifiutato l’espulsione sono in detenzione e il loro caso verrà esaminato dalle autorità israeliane. Precedentemente il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, aveva riferito che 5 dei 6 cittadini francesi della Madleen avevano rifiutato l’espulsione e solo uno dei francesi aveva accettato, senza però precisare chi fossero. La nave Madleen trasportava aiuti per la popolazione di Gaza devastata dalla guerra. “Israele ci ha rapiti in acque internazionali”: è l’atto di accusa dell’attivista pro-Palestina Greta Thunberg parlando al suo arrivo all’aeroporto parigino di Charles De Gaulle, dopo essere stata espulsa dalle autorità israeliane. “Siamo stati rapiti in acque internazionali e portati in Israele contro la nostra volontà”, ha spiegato l’attivista svedese, sottolineando come i membri a bordo dell’imbarcazione della Freedom Flotilla, partita il primo giugno dall’Italia, “non hanno infranto alcuna legge”.

Buone nuove da Londra. «Hanno istigato la violenza estremista e gravi violazioni dei diritti umani dei palestinesi» in relazione alla Striscia di Gaza e alla Cisgiordania. Lo ha detto il ministro degli Esteri britannico David Lammy confermando le sanzioni contro i due ministri israeliani d’ultradestra Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich. Sanzioni decise dal Regno Unito assieme a Canada, Australia e Nuova Zelanda che secondo un comunicato del Foreign Office prevedono il divieto di ingresso nei quattro Paesi e il congelamento di tutti gli asset riconducibili ai due ministri del governo Netanyahu. È una decisione «oltraggiosa» quella del governo britannico di imporre sanzioni contro i ministri israeliani della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, e delle Finanze, Bezalel Smotrich. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, commentando la notizia del Times.

Precisando di aver parlato della questione con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, Sa’ar ha anche annunciato che nei prossimi giorni si terrà una riunione del governo per decidere come rispondere a questa «decisione inaccettabile». Almeno 60 palestinesi sono morti ieri nei raid dell’Idf a Gaza, tra cui 14 persone nei pressi del centro di aiuti della Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), sostenuta dagli Stati Uniti, nella parte meridionale di Rafah. Lo riporta al Jazeera. Dall’inizio del conflitto a Gaza, dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, le vittime palestinesi stimate sono tra le 54.000 e le 63.000 (considerando i dispersi), oltre la metà delle quali bambini e minorenni, e 1.139 i morti israeliani.

11 Giugno 2025

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