Via libera ai coloni

Israele punta la Cisgiordania, Netanyahu approva 22 nuovi insediamenti illegali e strappa altro territorio ai palestinesi

Esteri - di Redazione

29 Maggio 2025 alle 15:28

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Israele punta la Cisgiordania, Netanyahu approva 22 nuovi insediamenti illegali e strappa altro territorio ai palestinesi

Non solo Gaza, dove i raid non si fermano e solo nell’ultima notte sono state uccise almeno 41 persone, di cui 19 in un attacco al campo profughi di Al-Bureij. I progetti di espansione del governo israeliano di Benjamin Netanyahu non dimenticano la Cisgiordania, che lo Stato ebraico già da decenni occupa illegalmente tramite circa 150 colonie, insediamenti che nel corso degli anni sono diventati in alcuni casi piccole città, strappando quel territorio ai palestinesi.

L’esecutivo di Netanyahu, che si regge grazie ai partiti dell’estrema destra religiosa ed in particolare al sostegno di Itamar Ben-Gvir, leader di “Sionismo religioso” che vive con la sua famiglia proprio in una colonia, quella di Kiryat Arba, alla periferia di Hebron nella Cisgiordania occupata, ha approvato la creazione di 22 nuove colonie in più punti della Cisgiordania.

Secondo il piano approvato dal governo, alcune di queste andranno a sostituire gli “avamposti”, ovvero le colonie costruite occupando terreni prima del riconoscimento ufficiale da parte del governo, altre invece saranno completamente nuove. Due verranno costruite a Homesh e Sa-Nur, in due località della Cisgiordania da dove Israele si era ritirata nel 2005, anno in cui lo Stato ebraico si era ritirato anche dalla Striscia di Gaza.

Il progetto approvato da Netanyahu prevede quindi nuovi insediamenti anche lungo il fiume Giordano e al confine orientale con la Giordania, con l’obiettivo dichiarato di aumentare il controllo militare del territorio.

Per il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, esponente anche lui dell’estrema destra religiosa e strenuo difensore dei diritti dei coloni, il piano approvato rappresenta “una decisione generazionale” che arriva “58 anni dopo la liberazione della Giudea e della Samaria”, con riferimento all’occupazione israeliana della Cisgiordania dal 1967.

“Abbiamo preso una decisione storica sugli insediamenti. Ci saranno 22 nuovi insediamenti in Giudea e Samaria (il nome biblico della Cisgiordania, ndr), gli insediamenti nella Samaria settentrionale saranno rinnovati e la parte orientale dello Stato di Israele, muro di protezione di Israele, sarà rafforzata”, ha dichiarato su X, definendo l’iniziativa un “grande giorno per gli insediamenti” e un “giorno importante per lo Stato di Israele”, e sottolineando che il provvedimento giunge dopo un “duro lavoro” e una “leadership tenace”.

Da parte sua il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha sottolineato che la decisione “rafforza il controllo” del territorio palestinese occupato e rappresenta una “risposta decisa al terrorismo palestinese”.

di: Redazione - 29 Maggio 2025

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