La missione per la Striscia
Chi c’era sulla nave Freedom Flotilla diretta a Gaza: l’equipaggio con Greta Thunberg bloccato, per Israele “lo yacht delle celebrità”
Sei francesi, un tedesco, una svedese, un turco, un brasiliano, un olandese e uno spagnolo. "Gli israeliani hanno lanciato prodotti chimici". Anche l'eurodeputata francese Rima Hassan e un collaboratore di Al Jazeera
Esteri - di Redazione Web

Per Israele era lo “yacht dei selfie”, delle “celebrità”. La nave Madleen battente bandiera britannica dell’organizzazione Freedom Flotilla è stata fermata nella notte tra domenica e lunedì dalla marina militare israeliana mentre cercava di rompere il blocco navale sulla Striscia di Gaza per portare cibo e altri aiuti umanitari. A bordo c’erano dodici persone: sono state fermate, tutte saranno espulse nei rispettivi paesi d’origine.
Sei francesi, un tedesco, una svedese, un turco, un brasiliano, un olandese e uno spagnolo. I loro nomi sono stati diffusi dall’alleanza Freedom Flotilla Coalition. Baptiste Andre, Reva Viard, Suayb Ordu, Sergio Toribio, Mark van Rennes, Thiago Avila, Omar Faiad, Yanis Mhamdi, Pascal Maurieras e Yasemin Acar. E con questi Greta Thunberg, l’attivista svedese volto delle proteste ambientaliste di rilevanza mondiale dei Fridays for Future, e Rima Hassan, un’europarlamentare francese di origini palestinesi. Faiad è un cronista che collabora con Al Jazeera.
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Avevano tutti pre-registrato dei video-messaggi in previsione del blitz israeliano. Hanno chiesto ai rispettivi Paesi d’origine di intercedere per ottenere la liberazione. “Ci hanno lanciato addosso de prodotti chimici, guardate”, ha denunciato l’europarlamentare Hassan. “Questo è un altro crimine di guerra, bloccare una nave umanitaria è un crimine di guerra”. Hanno denunciato il lancio di sostanze urticanti sul ponte da parte di uno sciame di droni quadricotteri.
La Madleen è un veliero di 18 metri, era partito domenica 1 giugno da Catania. È stata abbordata la scorsa notte dopo aver rifiutato di obbedire all’ordine delle forze dello Stato Ebraico di cambiare rotta. L’operazione dell’organizzazione è scaturita dalla situazione di estrema emergenza nella Striscia: mentre i bombardamenti continuano, Israele aveva anche bloccato totalmente gli ingressi di aiuti, cibo, medicine e carburante prima che riprendessero tramite la Gaza Humanitarian Foundation, un’organizzazione appositamente creata, verso la quale erano emerse altre denunce per inefficienza e pretestuosità.
“Siamo proprio qui circondati da droni israeliani. Per favore, date l’allarme”, ha denunciato un attivista in uno dei video che riprende l’intervento degli israeliani. “Per favore, mettetevi tutti al riparo. Prendete posizione”. L’esercito israeliano ha sequestrato la nave. Il ministero degli Esteri ha definito la missione “una trovata mediatica”. “Dicono di trasportare aiuti umanitari. In realtà, si tratta di una trovata mediatica per farsi pubblicità”.
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha ordinato all’esercito di proiettare un video di circa 43 minuti con immagini non censurate che mostra le atrocità commesse il 7 ottobre 2023 agli attivisti dell’imbarcazione “Madleen” che “hanno tentato di sfidare il blocco israeliano su Gaza”, si legge in una nota del suo ufficio. “È giusto che Greta l’antisemita e i suoi amici sostenitori di Hamas vedano esattamente chi è il gruppo terroristico Hamas che sostengono e per conto del quale agiscono, quali atti atroci hanno compiuto su donne, anziani e bambini, e contro chi Israele sta lottando per difendersi”.