Chiusi i centri della GHF

Gaza, ferma la distribuzione degli aiuti umanitari: stop dopo le stragi di palestinesi, le strade “zone di combattimento”

Esteri - di Redazione

4 Giugno 2025 alle 12:18

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Gaza, ferma la distribuzione degli aiuti umanitari: stop dopo le stragi di palestinesi, le strade “zone di combattimento”

Aiuti umanitari fermi nella Striscia di Gaza. Per la giornata di mercoledì 4 giugno la distribuzione di cibo nell’enclave palestinese da parte della Gaza Humanitarian Foundation, la discussa e opaca organizzazione creata dal governo israeliano col supporto degli Stati Uniti per gestire gli aiuti umanitari nella Striscia scavalcando le Ong indipendenti e l’Onu, sarà bloccata per la chiusura dei quattro centri di distribuzione.

In uno scarno comunicato la Ghf ha spiegato che la chiusura dei centri è giustificata dalla necessità di effettuare lavori per migliorare “organizzazione ed efficienza”, senza fornire ulteriori informazioni, assicurando che riprenderà le operazioni di distribuzione degli aiuti a partire da giovedì 5 giugno.

Avichay Adraee, portavoce arabo dell’esercito israeliano, ha ripubblicato il messaggio della Ghf e ha aggiunto che “sarà vietato viaggiare sulle strade che portano ai centri di distribuzione, considerate zone di combattimento”.

In poco più di una settimana la Gaza Humanitarian Foundation è stata travolta dalle polemiche per le modalità con cui sta gestendo la distribuzione degli aiuti: accusata sostanzialmente di essere un ulteriore strumento per usare la fame come arma contro i palestinesi, le sue operazioni di distribuzione del cibo sono state segnate da diversi “incidenti”.

Solo nell’ultima settimana nei pressi dei centri di distribuzione costruiti da Israele e gestiti dalla Ghf sono stati uccisi oltre 102 palestinesi e feriti altri 490: l’ultimo attacco dell’IDF contro la folla di persone affamata è avvenuto ieri con 27 le persone uccise secondo il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas. Strage che l’Onu ha condannato definendola “crimine di guerra”.

Eloquente e impressionante la testimonianza di una donna che ha provato a prendere gli aiuti il primo giorno della distribuzione operata dalla Gaza Humanitarian Foundation, raccolta dal giornalista palestinese Samer Alboji: “Mi hanno detto di andare ogni volta in un punto diverso. Ci fanno aspettare, ci prendono in giro. Ci trattano come cani. Ma che colpa abbiamo noi? Noi non siamo Hamas o Fatah, siamo solo persone. Io ho otto figli, uno ha un mese, io non ho latte perché non mangio e non posso allattarlo. Sono venula qui per cercare latte in polvere, da stamattina (ieri, ndr) all’alba è già il terzo giro che faccio. Distribuiti così soltanto i forti prendono il cibo. Ma dove sono gli atri paesi arabi? Il re del Marocco, il re di Giordania, il presidente al-Sisi? Perché nessuno guarda?”.

di: Redazione - 4 Giugno 2025

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