Io sono ancora qua

De Gea: la resurrezione del talento perdido, l’ex miglior portiere del mondo che poteva salvare anche il Titanic

Alla Viola tutti pazzi per il portierone spagnolo, arrivato dopo un anno da inattivo. Ha già messo insieme una carrellata di paratone. Fiorentina seconda in classifica anche grazie alle sue manone

Sport - di Antonio Lamorte

25 Novembre 2024 alle 16:45

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GRAFICA DA FOTO DA  LAPRESSE
GRAFICA DA FOTO DA LAPRESSE

Per quanto si possa darli per spacciati, li trovi sempre lì, lì nel mezzo, o sulla fascia, o insomma da quelle parti. Passano gli anni e le stagioni, le sessioni di calciomercato o le aste del Fantacalcio, ma niente: non se ne vanno, in qualche modo resistono. Li chiameremmo i “resilienti” se la definizione non fosse stata così abusata in questi anni, arrivando a comparire persino nel piano che dovrebbe salvare l’economia dell’Europa. Ma alla fine quello sono. Calciatori, allenatori, altri attori del mondo del pallone messi in discussione una volta sì e un’altra pure, a volte gratuitamente, a volte a ragione, che però non mollano. E li trovi sempre lì, a dirlo con i piedi e con il fiato: eh già, io sono ancora qua, come canta Vasco Rossi. Questa rubrica è dedicata e ispirata a loro.

Non si vede né in cielo né in terra, “da nessuna parte”, ha detto Cesc Fabregas che qualche partita, qualche stadio, qualche titolo, qualche calciatore in carriera lo ha visto. A Firenze erano già mezzi infatuati di David De Gea. Adesso, dopo la tripla parata su Goldaniga-Barba diventata già virale sulle pagine pallonare sui social, sono usciti letteralmente tutti pazzi. Da inattivo a fenomeno ritrovato, il portiere spagnolo si è candidato a diventare tra i protagonisti di una squadra che dopo un mercato avventuroso e un inizio di stagione sta diventando sempre più credibilmente una pretendente al quarto posto almeno.

De Gea è emerso, ha debuttato ed è cresciuto con lo stigma di chi poteva seriamente diventare il numero 1 dei numero 1 al mondo. All’Atlético Madrid divenne titolare a neanche vent’anni nell’anno della genesi dell’era del “Cholo” Pablo Simeone. Quando Radamel Falcao era immarcabile, quando lui stesso parò un rigore a Diego Milito nella finale di Supercoppa vinta contro l’Inter del triplete. 21 milioni di euro per portarlo al Manchester United. 8 trofei, 545 gare, il calciatore non-britannico con più presenze nella storia dei Red Devils. All’Old Trafford cantavano che De Gea “could save the fucking Titanic”. Alla Fiorentina è arrivato dopo un anno da svincolato, ha firmato per un anno più opzione per la seconda stagione.

Finora ha parato due rigori al Milan nella stessa partita e smanacciato una palla diretta all’incrocio al 90esimo contro il Genoa. A De Gea la Fiorentina deve anche buona parte del pass per entrare nel tabellone principale di Conference League conquistato con la Puskas Akademia a fine agosto. Si sono visti anche quei lanci lunghi, precisi, diventati già assist in carriera. Fino al 59esimo di ieri e al triplo intervento destinato a entrare negli highlights dell’intera stagione. A Firenze sono sicuri: si tratta di “un mostro”, anzi del “miglior portiere della Serie A”.

 

 

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In Spagna i quotidiani sportivi sono arrivati a parlare di una vera e propria resurrezione. E non è l’unica a Firenze considerate le prestazioni di Moise Kean o di Yacine Adli o Robin Gosens o Lucas Beltrán o Danilo Cataldi: segno che la scelta di Raffaele Palladino, nonostante qualche incertezza iniziale che aveva messo in discussione la sua permanenza in panchina, è stata con ogni probabilità quella giusta. Quinto clean sheet in dieci partite di campionato. E la Viola al secondo posto con Inter, Atalanta e Lazio grazie anche alle manone del talento perdido e ritrovato sull’Arno.

La classifica di Serie A alla 13esima giornata di campionato

1 a 0 alla Roma di Claudio Ranieri in una partita scorbutica e Napoli di Antonio Conte che resta capolista. A solo un punto di distacco il gruppone: Atalanta, Inter, Fiorentina, Lazio. Nel campionato di Serie A più imperscrutabile e indecifrabile degli ultimi tempi, una certezza c’è: sarà difficile ribadite per noia e bruttezza un big match come quello tra Juventus e Milan. 0 a 0. Questa sera il posticipo tra Lecce e Venezia. La classifica è strettissima.

25 Novembre 2024

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