La ricostruzione di Gaza
“Gaza come Hiroshima”, Kushner e Witkoff descrivono così la Striscia dopo due anni di bombardamenti
“Hamas ha violato la tregua, morti due soldati israeliani, abbiamo attaccato obiettivi in tutta la Striscia ed eliminato molti terroristi”, rivendica il premier. L’inviato Usa Witkoff: “La ricostruzione può costare fino a 50mld di dollari”
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
Un giorno, forse, assomiglierà a una “Riviera”. Oggi è un ammasso sterminato di macerie. Gaza, come Hiroshima e Nagasaki. «Sembrava quasi che una bomba nucleare fosse stata fatta esplodere in quella zona»: con queste parole l’inviato Usa, Jared Kushner, ha descritto alla Cbs la Striscia di Gaza visitata con il collega Steve Witkoff una volta entrato in vigore l’accordo di cessate il fuoco raggiunto in Egitto. «E poi si vedono queste persone che tornano indietro – ha aggiunto Kushner – e ho chiesto alle Forze di difesa israeliane: “Dove stanno andando?”. Mi guardo intorno. Sono tutte rovine. E loro hanno risposto: “Beh, stanno tornando nelle zone dove si trovava la loro casa distrutta, sul loro terreno, e pianteranno una tenda”. Ed è molto triste, perché pensi tra te e te: non hanno davvero nessun altro posto dove andare». Alla domanda se dopo questa visita siano d’accordo sul fatto che sia stato messo in atto un genocidio, i due inviati Usa hanno risposto: «No, assolutamente no».
La ricostruzione di Gaza potrebbe costare fino a 37 miliardi di sterline, circa 50 miliardi di dollari, ha stimato Witkoff. «Le stime si aggirano sui 50 miliardi di dollari (37,2 miliardi di sterline)», ha dichiarato l’inviato alla Cbs News. «Potrebbe essere un po’ meno; potrebbe essere un po’ di più». Le Nazioni Unite stimano che siano necessari circa 70 miliardi di dollari per ricostruire Gaza dopo due anni di guerra israeliana. Quanto al cessate il fuoco, regge…a corrente alternata. L’esercito israeliano (Idf) ha affermato di aver aperto il fuoco su diversi «terroristi palestinesi» che ieri mattina si sono avvicinati alle truppe nella parte orientale di Gaza City. «Le forze hanno aperto il fuoco sui terroristi che hanno attraversato la Linea Gialla per eliminare la minaccia alle truppe», ha dichiarato l’esercito.
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Secondo l’Idf, in un primo incidente, diversi agenti sono stati identificati mentre attraversavano la Linea Gialla, oltre la quale i militari si sono ritirati in base ai termini dell’attuale cessate il fuoco, nel quartiere di Shejaiya, e «rappresentavano una minaccia imminente» per le truppe. Poco dopo, l’esercito israeliano ha riferito che un altro gruppo di terroristi ha oltrepassato la Linea Gialla a Shejaiya, rappresentando una minaccia per le truppe. I soldati hanno nuovamente aperto il fuoco contro gli agenti per «allontanare la minaccia». Lo riporta il Times of Israel. Il ministero della Salute di Gaza ha dichiarato che 45 palestinesi sono stati uccisi nelle ultime 24 ore dal fuoco dell’Idf. Lo riporta Haaretz. Il ministero ha aggiunto che altri 12 corpi sono stati recuperati dalle macerie nella Striscia di Gaza. Il numero di palestinesi uccisi dal fuoco israeliano dall’inizio della guerra, il 7 ottobre 2023, è ora di 68.216. Oltre 170.000 sono rimasti feriti. Secondo il ministero, dall’annuncio del cessate il fuoco, avvenuto l’11 ottobre, nella Striscia di Gaza sono stati uccisi 80 palestinesi.
Una cosa è certa: quello che non scarseggia a Gaza sono le armi. Il 5 giugno scorso, il quotidiano Times of Israel aveva confermato che Tel Aviv aveva fornito fucili kalashnikov ai membri della milizia guidata da Yasser Abu Shabab, con lo scopo di rafforzare i gruppi di opposizione nella Striscia. Sempre in quello stesso periodo, una fonte di sicurezza aveva dichiarato al sito web d’informazione «Walla» che la milizia di Abu Shabab era stata incaricata di garantire le vie di accesso ai centri di aiuti umanitari a Rafah (situata nel sud dell’enclave palestinese) e la sicurezza dei convogli. Allo stesso modo, il quotidiano Haaretz, parlando di Abu Shabab, aveva osservato che la sua organizzazione comprende «un centinaio di giovani armati che godono del tacito sostegno delle Idf (Forze di difesa israeliane) nelle loro attività e ricevono persino assistenza logistica e di intelligence dai militari israeliani». Anche il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, aveva confermato circa quattro mesi fa che Israele stava armando i clan anti-Hamas a Gaza, scatenando forti critiche di alcuni membri dell’opposizione.
Israele ha colpito domenica Hamas «con 153 tonnellate di bombe» nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, nel suo discorso all’apertura della sessione della Knesset (il Parlamento monocamerale israeliano). «Ieri (domenica, ndr) abbiamo visto Hamas violare sfacciatamente l’accordo di cessate il fuoco. Con grande dolore, due soldati sono caduti durante la tregua. Hamas ha subito immediatamente la forza del nostro braccio: lo abbiamo colpito con 153 tonnellate di bombe», ha affermato Netanyahu. «Abbiamo attaccato decine di obiettivi in tutta la Striscia, eliminato molti terroristi, inclusi comandanti di alto rango. Ho chiarito fin dall’inizio che il cessate il fuoco non è una licenza per Hamas di minacciarci. Abbiamo concordato con (il presidente degli Stati Uniti Donald) Trump che la forza militare e governativa di Hamas sarà eliminata», ha sottolineato il premier israeliano, ribadendo che Israele “ha rafforzato la propria deterrenza, ha raddrizzato la schiena e ha riportato a casa i suoi ostaggi”. “La campagna non è finita – ha concluso – La pace si fa con i forti, non con i deboli, e oggi tutti sanno che Israele è un Paese più forte che mai”.
Ma all’estrema destra non basta. Se la pena di morte per i terroristi non passerà la prima lettura al plenum della Knesset entro le prossime tre settimane, il partito di Ben -Gvir non si considererà più obbligato a votare con la coalizione che sostiene Netanyahu. Lo ha annunciato lo stesso ministro della Sicurezza nazionale ed esponente dell’ultradestra. Rivolgendosi ai giornalisti nel giorno di apertura della sessione invernale della Knesset, Ben -Gvir ha detto con il rilascio degli ultimi ostaggi vivi da Gaza non ci sono «più scuse» per non portare avanti la legge, che a suo dire scoraggerà il terrorismo. Ben -Gvir ha ribadito inoltre la sua richiesta a Netanyahu di continuare la guerra e di «smantellare Hamas». Se il governo non smantella Hamas, «smantellerò il governo», ha aggiunto. Tonnellate di bombe. Pena di morte. Se questo è preparare la pace…