La nuova tregua

Perché Trump è furioso con Netanyahu

Furioso perché Israele ha violato il cessate il fuoco annunciato sui social, il tycoon ha messo l’alleato alle strette e si è rimangiato il cambio di regime

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

25 Giugno 2025 alle 07:00

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AP Photo/Mark Schiefelbein – Associated Press/LaPresse
AP Photo/Mark Schiefelbein – Associated Press/LaPresse

Il tycoon furioso perde le staffe. La guerra gli sta sfuggendo di mano. E sbotta: “Iran e Israele hanno violato la tregua. Non sanno cosa c***o fanno”. E non lo sa soprattutto il suo sempre più incontrollabile sodale di Tel Aviv: Benjamin Netanyahu. Imbestialito, il presidente Usa si attacca al telefono e chiama “Bibi”. Una telefonata di fuoco, confidano fonti vicine a Trump.

Il premier israeliano ha avuto un colloquio telefonico con Donald Trump, dopo l’appello rivolto a Israele da parte del presidente americano a non «sganciare le bombe» su Teheran e rispettare il cessate il fuoco. Lo ha rivelato il giornalista di Axios, Barak Ravid, che cita una fonte israeliana, secondo cui Trump avrebbe chiesto a Netanyahu di non attaccare l’Iran, mentre il premier avrebbe risposto di non poter cancellare l’attacco e che era necessaria una risposta alla violazione del cessate il fuoco da parte di Teheran. Alla fine, i due leader avrebbero concordato di ridurre significativamente la portata dell’offensiva, limitandola a un attacco contro un solo obiettivo. Resta il caos. Il nervosismo che tracima in ira. Una giornata che va ricostruita passaggio per passaggio.

L’annuncio di Donald Trump (a suon di maiuscole e punti esclamativi per una volta non fuori luogo) è arrivato, attraverso il suo social Truth, quando in Italia era già passata la mezzanotte di lunedì: «È stato pienamente concordato tra Israele e Iran che ci sarà un CESSATE IL FUOCO completo e totale (tra circa 6 ore, quando Israele e Iran avranno concluso e completato le loro missioni finali in corso!), per 12 ore, a quel punto la guerra sarà considerata FINITA! Ufficialmente, l’Iran darà inizio al CESSATE IL FUOCO e, alla dodicesima ora, Israele darà inizio al CESSATE IL FUOCO e, alla ventiquattresima ora, il mondo saluterà la FINE ufficiale della GUERRA DEI 12 GIORNI. Durante ogni CESSATE IL FUOCO, l’altra parte rimarrà PACIFICA e RISPETTOSA. Questa è una guerra che avrebbe potuto durare anni e distruggere l’intero Medio Oriente, ma non l’ha fatto e non lo farà mai!».

Neanche il tempo di consumare in pace la colazione che il tycoon sobbalza. Trump dice che Israele e Iran hanno violato i termini del cessate il fuoco con attacchi, nonostante la scadenza anticipata di martedì per la cessazione delle ostilità. Il presidente Usa, in un commento ai giornalisti alla Casa Bianca prima di partire per il vertice Nato all’Aja, ha espresso delusione per i continui attacchi. «L’hanno violato, ma anche Israele l’ha violato», sbotta Trump. E ha aggiunto: «Non sono contento di Israele. Riporta a casa i tuoi piloti. Adesso!». «Israele. Non sganciate quelle bombe. Se lo fate, è una violazione grave. Riportate a casa i vostri piloti, subito!», scrive su Truth il sempre più stizzito inquilino della Casa Bianca. Poi la telefonata a Netanyahu. Dire che la tregua è appesa a un filo è peccare di ottimismo.

A seguito del colloquio tra il presidente americano e il premier israeliano, Israele si è astenuto da ulteriori attacchi contro l’Iran. Lo rende noto l’ufficio stampa di Netanyahu. «Il cessate il fuoco era previsto per le 7:00 del mattino. Alle 3:00 del mattino, Israele ha attaccato con forza nel cuore di Teheran, colpendo obiettivi del regime e uccidendo centinaia di Basij – la forza paramilitare dei pasdaran – e membri delle forze di sicurezza iraniane. Poco prima dell’entrata in vigore del cessate il fuoco, l’Iran ha lanciato un attacco», si legge. L’ufficio di Netanyahu prosegue: «Alle 7:06, l’Iran ha lanciato un missile contro Israele e alle 10:25 due missili. In risposta, l’Aeronautica militare ha distrutto un radar vicino a Teheran». Il rapporto con Netanyahu è incrinato. Trump non nasconde la sua irritazione. Che cresce col passare delle ore. «Più frustrato» con Israele che con l’Iran per le violazioni del cessate il fuoco. Così si è definito il tycoon parlando con il conduttore di Fox & Friends Lawrence Jones, che ha chiesto al presidente americano perché lo fosse. «E lui mi ha risposto – ha riferito Jones – che Israele non gli sembrava in buona fede».

Trump ha dichiarato di non voler perseguire un cambio di regime in Iran, affermando che ciò «porterebbe solo caos». Lo ha riferito l’agenzia Reuters, citando dichiarazioni rilasciate a bordo dell’Air Force One durante il viaggio verso il vertice Nato. «L’Iran non avrà un’arma nucleare», ha ribadito Trump ai giornalisti. Il presidente ha anche rivelato che il leader del Cremlino, Vladimir Putin, lo ha chiamato per offrirgli aiuto nella gestione del dossier iraniano. Di certo, Donald non vuol lasciare il centro della scena a “Bibi”. «Sia Israele che l’Iran volevano egualmente fermare la guerra. È stato un grande onore per me distruggere tutte le strutture e le capacità nucleari, per poi fermare la guerra!»., esulta Trump in un post su Truth Social. Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha dichiarato che il suo Paese rispetterà il cessate il fuoco annunciato dal presidente degli Stati Uniti, a condizione che lo faccia anche Israele. “Se il regime sionista non viola il cessate il fuoco, nemmeno l’Iran lo violerà”, ha affermato Pezeshkian durante una conversazione telefonica con il primo ministro malese, Anwar Ibrahim, secondo il sito web della presidenza iraniana. L’Iran è pronto a tornare al tavolo dei negoziati e non intende dotarsi di un’arma nucleare, ma non consentirà agli Stati Uniti di imporre con la forza condizioni ingiuste e non rinuncerà a far valere i propri diritti, chiarisce il presidente iraniano

Dove il fuoco non si ferma mai è a Gaza. Almeno 123 palestinesi sono morti e altri 289 sono rimasti feriti nelle ultime 24 ore nella Striscia di Gaza, secondo quanto riferito ieri dal ministero della Sanità dell’enclave palestinese; 44 secondo sempre secondo il ministero della Sanità sarebbero state ferite mortalmente dai soldati israeliani che avrebbero sparato sulla in attesa degli aiuti. Sale così a 56.121 il numero dei morti dall’inizio del conflitto, il 7 ottobre 2023, e a 131.848 il numero dei feriti. Si ritiene che molti altri siano sepolti sotto le macerie o in zone inaccessibili ai medici locali. Se sull’Iran qualche effetto può averlo, il “datti una calmata Bibi”, non vale per Gaza.

25 Giugno 2025

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