Il summit russo-ucraino

La folle trovata di Macron: seminare bombe atomiche in giro per l’Europa…

Il capo dell’Eliseo fa sapere di essere pronto ad “aprire discussioni” sulla presenza di armi nucleari francesi in altri paesi Ue, tra cui Germania e Polonia

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

15 Maggio 2025 alle 14:00

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Ludovic Marin, Pool Photo via AP
Ludovic Marin, Pool Photo via AP

Siamo oltre il detto latino “Si vis pacem, para bellum”. La traduzione nell’era nucleare suonerebbe così: Se vuoi la pace, dissemina l’Europa di atomiche. È la “dottrina Macron”. L’inquilino dell’Eliseo si è detto pronto ad «aprire discussioni» sulla presenza delle armi nucleari francesi in Polonia e in Germania. Intervistato nella diretta tv su TF1 di martedì sera, il presidente francese ha spiegato: «Gli Stati Uniti hanno bombe nucleari su degli aerei in Belgio, in Germania». Secondo lui, «da quando esiste la dottrina nucleare, c’è sempre una dimensione europea nel tener conto degli interessi vitali» ha detto lanciando poi agli europei un appello a «restare armati». Macron ha parlato di un possibile dispiegamento di aerei francesi armati di «bombe» nucleari «in altri paesi europei», fra i quali la Polonia e la Germania. «Definirò il quadro della discussione in modo molto ufficiale nelle prossime settimane e mesi», ha aggiunto precisando «tre condizioni» all’apertura di questa riflessione sulla dissuasione nucleare francese: che «la Francia non paghi per la sicurezza degli altri», che «non avverrà a scapito di quello di cui abbiamo bisogno per noi» e che «la decisione finale spetti sempre al presidente della Repubblica, capo delle forze armate». Come si concilia la dottrina riarmista di Macron con la pace “disarmata” e “disarmante” evocata da Papa Leone XIV. Punto di domanda.

«La proliferazione di armi nucleari in Europa non favorirà la sicurezza, la prevedibilità e la stabilità nel continente». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, rispondendo all’ipotesi avanzata martedì dal presidente francese Emmanuel Macron di schierare testate francesi in Polonia. A riferirlo è l’agenzia Ria Novosti. Il tutto alla vigilia del summit russo-ucraino di Istanbul.La dichiarazione del presidente russo Vladimir Putin sui negoziati con l’Ucraina rimane valida e una delegazione russa attenderà la delegazione ucraina a Istanbul giovedì”. Così il portavoce del Cremlino. “Posso confermare che tutto ciò che il presidente ha affermato nella sua dichiarazione dell’11 maggio, la dichiarazione a tarda notte dell’11 maggio, rimane valido. Infatti, la delegazione russa incontrerà la delegazione ucraina a Istanbul il 15 maggio”, ha detto Peskov ai giornalisti.

Il Cremlino tuttavia, ha aggiunto, non è attualmente pronto a dare i nomi dei membri della delegazione russa ai colloqui sull’Ucraina a Istanbul, poiché Putin non ha ancora dato istruzioni in merito, ha aggiunto. “No, nulla è cambiato al riguardo. Lo faremo quando riceveremo istruzioni dal presidente. Non ci sono ancora state istruzioni in merito”, ha detto Peskov ai giornalisti che chiedevano se ci fossero novità e se Putin parteciperà all’incontro. I nomi dei componenti della delegazione, aggiunge, saranno resi noti oggi a Istanbul. I giornalisti accreditati per seguire i viaggi di Putin non sono stati allertati. «Siamo a casa», dicono al media indipendente Vjorstka, ma avvertono che non si stupirebbero se fossero convocati all’ultimo minuto.

Nei negoziati diretti tra Mosca e Kiev in programma a Istanbul saranno sul tavolo questioni «politiche e molte questioni tecniche», e la delegazione russa sarà «formata sulla base di questo», ha detto il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov in un’intervista alla rete televisiva statale Primo Canale ripresa dall’agenzia Ria Novosti. Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha dichiarato che spingerà Vladimir Putin in persona a partecipare ai negoziati con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in Turchia, aggiungendo di fatto che il leader russo è invitato a entrare in contatto e porre fine all’invasione di Mosca. «Cercherò di parlare con Putin», ha detto Lula in una conferenza stampa a Pechino prima della sua partenza per Mosca, aggiungendo: «Non mi costa nulla dire “Ehi, compagno Putin, vai a Istanbul e negozia, accidenti”».

Quanto a Trump, il tycoon ha evocato la possibilità di visitare la Turchia se il presidente russo vi si recherà per colloqui con il presidente ucraino. “Non so se verrà. So che gli piacerebbe che fossi lì. È una possibilità”, ha detto il presidente degli Stati Uniti ai giornalisti a bordo dell’Air Force One dopo aver lasciato l’Arabia Saudita e prima di arrivare in Qatar. Intanto, via libera dei Rappresentanti Permanenti dei 27 Paesi Ue (Coreper II) al 17esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Le nuove misure europee, oltre a colpire nuovamente la cosiddetta “flotta ombra” di Mosca, prevedono anche sanzioni relative alle attività ibride della Russia, alle violazioni dei diritti umani e all’uso di armi chimiche. La ratifica delle nuove sanzioni – al quale hanno dato luce verde anche Ungheria e la Slovacchia – è attesa ora per il 20 maggio, in occasione del Consiglio Affari Esteri Ue.

15 Maggio 2025

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