La guerra
Negoziati per la tregua in Ucraina, il Cremlino contro “l’ultimatum” dei Volenterosi: Trump “benedice” l’incontro in Turchia

I negoziati previsti giovedì 15 maggio in Turchia tra Ucraina e Russia non si aprono con un clima di favore. Da Mosca infatti arrivano parole chiare e dure da parte del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, contro il gruppo dei “Volenterosi” che sabato si sono riuniti a Kiev per sostenere Volodymyr Zelensky e il popolo ucraino nella resistenza all’aggressione russa in corso ormai dal febbraio 2022.
Dalla capitale ucraina Keir Starmer, Emmanuel Macron, Friedrich Merz e Donald Tusk avevano minacciato nuove pesanti sanzioni nei confronti della Russia se il regime di Putin non avesse accettato un cessate il fuoco di trenta giorni, propedeutico ad un accordo globale per mettere fine al conflitto.
Parole e minacce che non sono piaciute al Cremlino. Peskov ha respinto quello che ha definito “ultimatum” da parte degli alleati occidentali di Kiev: “Il linguaggio degli ultimatum non è accettabile per la Russia, non è appropriato, non si può parlare alla Russia in questo modo”, ha affermato Peskov riferendosi alle dichiarazioni dei leader dei “Volenterosi”.
Peskov ha poi aggiunto che la Russia punta a raggiungere “una soluzione pacifica di lungo periodo” e che la proposta di Putin per i negoziati diretti russo-ucraini ha “il sostegno dei leader di molti Paesi”, compresi quelli del Brics, di cui fa parte la Cina.
Incontro di giovedì in Turchia approvato ovviamente anche da Donald Trump, che da mesi spinge per una risoluzione della guerra, anche a costo di un accordo al ribasso per Kiev. Il vertice turco per il presidente Usa è “molto importante, potranno uscire cose buone”, ha detto Trump parlando alla Casa Bianca prima della sua partenza per l’Arabia Saudita, non chiudendo anche all’ipotesi di una sua presenza in Turchia per i colloqui.
Sul fronte ucraino però, in attesa di giovedì, la situazione non cambia. L’esercito russo sta continuando ad attaccare le posizioni ucraine lungo tutta la linea del fronte, come denunciato su X dal ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha: “I russi stanno ignorando completamente l’offerta di un cessate il fuoco completo e duraturo a partire dal 12 maggio. Continuano ad attaccare le posizioni ucraine lungo tutta la linea del fronte. Mosca spreca un’altra opportunità per porre fine alle uccisioni. Ciò dimostra ancora una volta che l’unico obiettivo della Russia è prolungare la guerra”.
Al contrario – aggiunge Sybiha – l’Ucraina sta compiendo ogni sforzo per porre fine alla guerra e dare una possibilità alla diplomazia. Zelensky ha persino proposto un incontro personale con Putin giovedì, ma non c’è stata ancora alcuna risposta”.
Nonostante il clima teso e gli scontri al fronte, Zelensky sarà in Turchia per l’incontro con la Russia anche se Mosca risponderà negativamente alla richiesta di Kiev di aderire prima a un cessate il fuoco, riferisce il sito Usa Axios citando fonti ucraine.