Il discorso del Capo dell'Eliseo

Scintille Francia-Russia sull’Ucraina: Macron chiama alle armi, Putin: “Ricordati di Napoleone”

Il Capo dell’Eliseo parla alla Nazione: “Chi può credere che Mosca si fermerà all’Ucraina?” e rilancia l’idea di una missione di peacekeeping. Starmer: “Colloqui con 20 paesi per forza multinazionale”

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

7 Marzo 2025 alle 08:00

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Ludovic Marin/Pool via AP – Associated Press / LaPresse
Ludovic Marin/Pool via AP – Associated Press / LaPresse

Parla come “l’anti Trump europeo”. Si rivolge alla Nazione in un discorso televisivo che farebbe impallidire il generale De Gaulle che dai microfoni della Bbc faceva appello ai francesi per resistere alle armate di Hitler. Il tempo passa, e il “nuovo Hitler” alloggia al Cremlino, ha le fattezze di Vladimir Putin, pronto a papparsi l’Ucraina e, visto il suo famelico appetito di conquista, a proseguire la penetrazione russa nel vecchio continente, a Est e a Ovest. «Chi può credere che Putin si fermerà all’Ucraina?», chiede il presidente francese.

L’Europa, secondo l’Eliseo, dovrà avere un ruolo centrale anche sulle garanzie di sicurezza per Kiev. Macron rilancia così la sua idea di una missione di peacekeeping che scongiuri violazioni russe dopo l’accordo. E annuncia un vertice a Parigi dei capi di Stato maggiore dei Paesi che vorranno aderire. Su questo piano, il nuovo De Gaulle deve condividere il proscenio della Storia con il novello “Churchill”: Keir Starmer. Il governo britannico ha dichiarato che stanno avanzando i piani per una forza militare multinazionale che contribuisca a proteggere la pace in Ucraina, con circa 20 Paesi coinvolti nei colloqui. L’ufficio del primo ministro britannico ha riferito che i funzionari di circa venti nazioni hanno partecipato ieri a una riunione di pianificazione organizzata dal Regno Unito.  Il portavoce Tom Wells ha detto che i «Paesi interessati» provenivano in gran parte dall’Europa e dal Commonwealth, senza dare ulteriori dettagli.

Macron parlerà martedì 11 marzo ai capi di Stato maggiore dei Paesi “pronti a contribuire alla pace’’ in Ucraina. Lo ha detto l’entourage del presidente francese all’emittente Bfmtv. Promemoria storico: “Coalizione dei volenterosi” venne definita anche quella che condusse la seconda guerra Iraq, nel 2003, le cui conseguenze destabilizzanti sono ancora vivide in Medio Oriente ventidue anni dopo, oltre ad aver segnato la fine della carriera politica dell’allora inquilino del 10 di Downing Street, Tony Blair. Tornando a Parigi. Macron avvierà un dibattito per allargare la deterrenza nucleare francese ad altri Paesi europei, di fronte ai rischi per la sicurezza europea a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina., annuncia nel suo discorso di mercoledì sera alla Nazione. “Ho deciso di aprire un dibattito strategico sulla protezione dei nostri alleati in Europa da parte della nostra deterrenza nucleare”, ha affermato Macron, in risposta alle dichiarazioni di Friedrich Merz, destinato a diventare il prossimo cancelliere tedesco, riguardo alla necessità di estendere l’ombrello nucleare. Macron ha comunque aggiunto che la decisione ultima a riguardo “rimarrà nelle mani del presidente della Repubblica, capo delle Forze Armate”.

«L’avvenire dell’Europa non può essere deciso a Washington o Mosca – insiste l’inquilino dell’Eliseo nel suo discorso televisivo alla Nazione – Di fronte ad un mondo di minacce sarebbe folle rimanere spettatori. Il cammino per la pace non può essere una capitolazione dell’Ucraina». Per poi osservare che Mosca «continua a riarmarsi. Chi può credere, in questo contesto, che il Putin di oggi si fermerà all’Ucraina? La Russia è diventata (…) una minaccia per la Francia e per l’Europa». In attesa di schierare soldati “boots on the ground”, Parigi ha già iniziato a fornire intelligence militare all’Ucraina, ha detto ieri mattina il ministro della Difesa francese, Sébastien Lecornu, all’indomani dell’annuncio di Washington della sospensione delle informazioni a carattere militare a Kiev, essenziale nel confronto con l’esercito russo. “Il nostro servizio di intelligence è sovrano – ha detto Lecornu a France Inter – con capacità proprie. Ne facciamo beneficiare gli ucraini”. Lecornu non ha precisato da quanto tempo ci sia questo scambio di intelligence fra Parigi e Kiev, ma ha aggiunto: “Oggi non c’è neppure un agente della Dgse (i servizi, ndr), non c’è un ufficiale di stato maggiore in Francia che ritenga che la Russia non sia una minaccia”.

Immediata la risposta di Mosca. Una raffica di prese di posizione, che hanno il loro clou nei proclami dello “zar” del Cremlino. “La Russia non ha bisogno di niente che sia di altri, ma non rinuncerà a quello che è suo”. Lo ha dichiarato il presidente russo, Vladimir Putin, come riporta Ria Novosti. a poche ore dalle parole del ministro degli Esteri Lavrov che aveva paragonato Macron a Hitler e Napoleone. La Russia “non ha intenzione di fare concessioni nell’ambito dell’operazione militare speciale” in Ucraina, avverte Putin, come riporta l’agenzia Tass. Il leader del Cremlino ha sottolineato che Mosca “ha bisogno di una versione della pace che la soddisfi e che garantisca la sua sicurezza in una prospettiva storica”. “Tutti gli errori dei nostri nemici sono cominciati da qui: sottovalutare il carattere del popolo russo”, sentenzia Putin, citato dall’agenzia Ria Novosti. “Tutti gli errori dei nostri nemici sono cominciati da qui: sottovalutare il carattere del popolo russo”, ha insistito il presidente russo, che non ha mai fatto mistero del rifarsi allo zar Pietro I il Grande. Tra politica e storia, Putin ha affermato che al mondo c’è ancora chi vorrebbe tornare ai tempi dell’invasione di Napoleone e che ha dimenticato come è finita.

In vena di vestire “panni” diversi, da storico Vladimir Vladimirovic Putin si trasforma in comandante in capo dell’Armata rossa. “I combattenti dell’810esima Brigata stanno attualmente liberando “pezzo per pezzo” la regione russa di Kursk, teatro da questa estate di un’offensiva ucraina, afferma Putin come riporta sempre Ria Novosti. «L’810esima brigata, dove ha prestato servizio suo figlio, è leggendaria. In questo momento si trovano in un’area molto importante, stanno combattendo in una direzione molto importante nella regione di Kursk. In condizioni difficili, stanno andando avanti, nonostante le difficoltà, eseguendo una missione di combattimento ogni giorno», ha detto il capo del Cremlino in un incontro con i dipendenti della fondazione «Difensori della Patria». Putin ha aggiunto che in questo momento i combattenti dell’810a Brigata stanno svolgendo compiti molto complessi. «Proprio in questo momento, i ragazzi stanno combattendo e portando a termine missioni di combattimento molto difficili, stanno andando avanti in questo momento e ogni giorno stanno liberando un pezzo dopo l’altro della nostra terra», ha concluso Putin. Hitler, Napoleone, Churchill, Pietro il Grande.

Intanto l’Orologio nucleare si avvicina sempre più all’ora fatale. In rotta di collisione con l’Europa, il Cremlino si è invece detto d’accordo con il segretario di Stato Usa Marco Rubio, che ha definito quella in Ucraina «una guerra per procura», affermando che deve finire. «È quello che è veramente», e «concordiamo che è tempo di mettere fine a questo conflitto e questa guerra», ha affermato il portavoce Dmitry Peskov.  Mercoledì notte, in un’intervista a Fox News il cui testo è stato diffuso dal Dipartimento di Stato, Rubio ha definito il conflitto in Ucraina «una guerra per procura tra potenze nucleari» che «deve finire». Keith Kellogg, l’inviato speciale di Donald Trump in Russia e Ucraina, ha detto che inquadrare il conflitto “in una dinamica di vincitori e vinti trascinerebbe solo l’America in una guerra per procura senza fine”. Parlando al Council on Foreign Relations, il generale in pensione ha spiegato che il presidente americano “non sta cercando di portare la vittoria a nessuna delle due parti, ma semplicemente di fermare i combattimenti”.

Kellogg ha anche sostenuto che lo scontro tra Zelensky e Trump nello Studio Ovale è stato dovuto al fatto che “il presidente ucraino voleva che gli Stati Uniti si schierassero con Kiev invece di restare neutrali”. Alla domanda su quali condizioni l’Ucraina dovrebbe soddisfare per riottenere il sostegno americano, Kellogg ha spiegato che l’obiettivo è spingere Kiev verso un percorso diplomatico. “Credo che l’intento sia quello di incoraggiare l’Ucraina a impegnarsi in attività diplomatiche per trovare una base di partenza per i negoziati e stabilire un quadro per il futuro.” Riconoscendo che tra le parti ci saranno sia disaccordi che punti di intesa, Kellogg ha sottolineato che la decisione di sospendere gli aiuti è una leva strategica per avviare discussioni sulla pace. “In definitiva, si tratta di una misura per portare entrambe le parti alla consapevolezza che vogliamo arrivare a un dialogo di pace, a un accordo.”

Come se non bastasse, ecco riaffacciarsi in campo Elon Musk. Il Doge mega miliardario è tornato a invocare elezioni in Ucraina, che, a suo dire, Zelensky perderebbe in malo modo. “L’Ucraina ha bisogno di indire elezioni”, ha scritto su X commentando un post su un incontro tra lo staff del presidente Usa Donald Trump e l’opposizione Ucraina proprio per discutere di nuove presidenziali. “Zelensky prenderebbe una batosta”, ha assicurato. A cosa faccia riferimento l’incontenibile Elon è presto detto: quattro membri senior dell’entourage di Trump hanno tenuto colloqui segreti con alcuni dei principali oppositori politici di Zelensky a Kiev. Secondo Politico, che cita tre parlamentari ucraini e un esperto di politica estera repubblicano, gli esponenti della Casa Bianca hanno incontrato la leader dell’opposizione ucraina Yulia Tymoshenko e membri di spicco del partito di Petro Poroshenko, predecessore di Zelensky. Le conversazioni si sono concentrate sulla possibilità che l’Ucraina tenga elezioni presidenziali in tempi brevi. Partner per l’Europa, un incomodo per l’amministrazione Trump. Europa e Stati Uniti si dividono anche sul futuro politico di Volodymyr Zelensky.

7 Marzo 2025

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