Le celebrazioni del 9 maggio
Asse Mosca-Pechino sulla piazza Rossa, in Russia la scelta di campo di Xi Jinping al fianco di Putin
È con il presidente cinese Xi Jinping, l’ospite più atteso e segno politico della parata militare, che Putin si presenta sul palco tra sorrisi e abbracci
Esteri - di Umberto De Giovannangeli

Il segno politico della parata militare è nell’ospite più atteso: il presidente della Repubblica popolare cinese Xi Jinping. È con lui che lo “zar” si presenta, tra sorrisi e abbracci, sulla tribuna delle autorità. Non è solo la conferma della relazione speciale tra Cina e Russia, è una scelta di campo, esibita e ribadita più volte. La Russia “apprezza profondamente il contributo” dei “soldati degli eserciti alleati, dei membri della Resistenza, del coraggioso popolo cinese e di tutti coloro che hanno combattuto in nome di un futuro di pace”, dice Vladimir Putin nel suo discorso di apertura della parata militare sulla Piazza Rossa per gli 80 anni della vittoria sovietica nella Seconda guerra mondiale. “Ricorderemo sempre che l’apertura di un secondo fronte in Europa dopo che le battaglie decisive in Unione Sovietica hanno avvicinato la vittoria”, ha aggiunto Putin, riferisce Interfax.
Oltre 100 militari cinesi sfilano insieme ai colleghi russi. È il contingente più numeroso tra quelli dei 13 Paesi che hanno partecipato alla kermesse. Nella conferenza stampa dopo il faccia a faccia, Xi e Putin hanno promesso di contrastare insieme le iniziative degli Stati Uniti. Hanno definito i piani di Trump per lo scudo missilistico “Golden Dome” destabilizzanti. Si sono presentati come difensori di un ordine globale “equo” contro “unilateralismo e prepotenze delle grandi potenze”. Xi ha spalleggiato la retorica del presidente russo contro il presunto “neo-nazismo” e il “militarismo” di Kiev e dell’Occidente. Ma è stata la Russia di Putin a invadere l’Ucraina. Difficile, in questo contesto, valutare quanto riportato dall’agenzia Xinhua, secondo cui il presidente cinese ha chiesto un “accordo di pace giusto”. Si tratterebbe del primo intervento diretto di Xi su come porre fine al conflitto, dopo i punti proposti senza troppa convinzione nel 2023.
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L’unica sorpresa è il discorso del presidente russo, il più breve degli ultimi anni, solo dieci minuti. Poco più di un saluto. Anche se le cose importanti vengono messe subito in chiaro. «La Russia sarà una barriera incrollabile contro nazismo, russofobia e antisemitismo, e combatterà sempre le nefandezze compiute dai sostenitori di queste idee malvagie. Verità e giustizia stanno dalla nostra parte. Tutto il Paese, la società e il popolo sostengono i partecipanti all’Operazione militare speciale. Siamo orgogliosi del loro coraggio e della loro risolutezza e di quella forza dello spirito che ci ha sempre assicurato nient’altro che la vittoria».
Un’altra presenza che pesa, politicamente, è quella di Luiz Inácio Lula da Silva. Incontrando il suo omologo brasiliano, Putin ha dichiarato che le relazioni tra Russia e Brasile “si stanno sviluppando costantemente”. Lo riporta la Tass. “Le nostre relazioni si stanno sviluppando costantemente, con contatti di alto livello mantenuti in modo permanente”, ha detto Putin. “La mia visita è incentrata sul rafforzamento del partenariato strategico. Il Brasile è interessato all’ampliamento dei legami politici, culturali e commerciali”, ha affermato Lula da parte sua, sempre stando all’agenzia di stampa ufficiale russa. Occhi ancora puntati sugli ospiti stranieri. È un “atto di eroismo” la presenza a Mosca, in occasione delle celebrazioni del Giorno della Vittoria, del primo ministro slovacco Robert Fico e del presidente serbo Aleksandar Vucic. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, davanti alle telecamere della tv di Stato. Vucic e Fico sono stati gli unici leader europei che hanno preso parte alla parata militare a Mosca. Il capo del governo slovacco, nello specifico, è stato l’unico leader dell’Ue presente.
Da Mosca a Kiev
Il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, ha affermato che Putin non ha “alcun diritto” di “monopolizzare” la memoria della vittoria nella Seconda guerra mondiale, nel giorno in cui Mosca ha celebrato in pompa magna la sconfitta della Germania nazista. Vladimir “Putin può considerarsi il cosiddetto vincitore, ma non ha il diritto di monopolizzare la vittoria”, ha dichiarato Sibyha a margine di un incontro con i suoi omologhi europei a Leopoli, dedicato alla creazione di un tribunale speciale per giudicare i “crimini di aggressione” russi in Ucraina. Ha inoltre auspicato che tribunale speciale istituito per processare la Russia per l’invasione dell’Ucraina porti Putin davanti alla giustizia: “Per noi la cosa più importante è preservare il principio dell’inevitabilità della punizione per tutti, compreso il presidente russo. Questo tribunale è stato istituito per emettere sentenze adeguate in futuro”.
Nel giorno della Vittoria c’è spazio anche per un messaggio moscovita al neo-Papa. La Russia si aspetta che l’elezione del nuovo Papa Leone XIV favorirà lo sviluppo del dialogo tra Mosca e il Vaticano. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova. «Ci aspettiamo che con l’elezione di Papa Leone XIV il costante sviluppo del dialogo tra la Russia e il Vaticano continui, su una base di parità e di reciproco rispetto», ha osservato la portavoce, citata dall’agenzia Tass. Zakharova ha anche sottolineato che Mosca apprezza il suo dialogo costruttivo con il Vaticano su una serie di questioni umanitarie nel contesto del conflitto in Ucraina.