Dalle terre rare alle armi, riprendono gli aiuti militari dagli Usa all’Ucraina: pronti 50 milioni per Kiev

Gli Stati Uniti riprenderanno le vendite commerciali dirette (Dcs) di armi all’Ucraina, secondo quanto riportato dal quotidiano Kyiv Post, dopo la firma dell’accordo tra l’amministrazione Trump e Kiev per lo sfruttamento congiunto delle risorse naturali. Secondo le fonti della testata Ucraina, la Casa Bianca ha informato il Congresso della sua intenzione di consentire l’esportazione di prodotti per la difesa in Ucraina per un importo di 50 milioni di dollari.

La nuova fornitura di armi dagli Usa all’Ucraina

L’autorizzazione, la prima del suo genere da quando Donald Trump è tornato alla Casa Bianca oltre 100 giorni fa, arriva solo poche settimane dopo che Washington ha sospeso tutti gli aiuti militari legati all’Ucraina per una revisione, con l’obiettivo di sfruttare l’influenza degli Stati Uniti per porre fine al conflitto attraverso la diplomazia piuttosto che con un prolungato supporto militare.

Dalle armi all’intelligenze: 50 milioni per Kiev

Dal 2015 al 2023, l’Ucraina ha pagato circa 1,6 miliardi di dollari per i beni militari consegnati nell’ambito del programma Dcs. Al suo ritorno alla Casa Bianca, Trump ha sospeso tutti gli aiuti militari. L’avviso di licenza di vendita da 50 milioni di dollari, visionato dal Kyiv Post, è stato depositato presso il Congresso ai sensi dell’Arms Export Control Act, che autorizza il presidente degli Stati Uniti a controllare l’importazione e l’esportazione di articoli e servizi per la difesa.

Trump, Zelensky e le risorse naturali

Non è ancora chiaro cosa verrà offerto esattamente all’Ucraina: presumibilmente non saranno solo armi, ma anche servizi militari, in particolare dati di intelligence. Allo stesso tempo, non si parla di stanziare nuovi pacchetti di aiuti militari gratuiti.