Terre Rare: Ucraina e Stati Uniti firmano l’accordo, l’accesso alle risorse minerarie e il fondo congiunto

L'intesa era saltata dopo il durissimo faccia a faccia alla Casa Bianca. Kiev: "Il sottosuolo rimane di proprietà ucraina, il Fondo per la ricostruzione sarà paritario"

Esteri - di Redazione Web

1 Maggio 2025 alle 11:09

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AP Photo/Julia Demaree Nikhinson, File
AP Photo/Julia Demaree Nikhinson, File

Se ne parlava dall’inizio del 2025, era saltato dopo il durissimo faccia a faccia a favor di telecamere tra il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e quello dell’Ucraina Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca. La scorsa notte è arrivata la firma all’accordo sulle cosiddette terre rare, ovvero sull’uso delle risorse minerarie ed energetiche presenti nel territorio ucraino. Non sono stati chiariti termini e dettagli dell’intesa firmata a Washington dalla vice prima ministra e ministra allo Sviluppo economico ucraina, Yulia Svyrydenko, e dal segretario al Tesoro statunitense, Scott Bessent. Secondo quanto dichiarato da Bessent, USA e Ucraina creeranno un fondo congiunto per investimenti nelle risorse ucraine.

Si parla di alluminio, grafite, petrolio e gas naturale. Secondo Bloomberg, che ha visualizzato una bozza del documento, gli Stati Uniti hanno concordato che solo la futura assistenza militare che potrebbero fornire all’Ucraina sarebbe conteggiata ai fini del loro contributo al fondo. Al momento sembra saltata la parte in cui si considerava anche il rimborso di miliardi di dollari di aiuti già erogati a favore della causa ucraina dopo l’invasione della Russia. Secondo la bozza l’accordo “rafforza il partenariato strategico tra le Parti per la ricostruzione e la modernizzazione a lungo termine dell’Ucraina, in risposta alla distruzione su larga scala causata dall’invasione su vasta scala della Russia”.

Il Presidente degli USA Trump, nel corso di un evento di New Nation, ha auspicato che l’accordo potrebbe “inibire” il Presidente della Russia Vladimir Putin. “Ho detto a Zelensky che sarebbe stata un’ottima cosa se fossimo riusciti a raggiungere un accordo” sui minerali “e lui lo avesse firmato, perché la Russia è molto più forte”. Per il segretario di Stato Marco Rubio l’intesa è una “pietra miliare nella nostra prosperità condivisa e un passo importante per porre fine a questa guerra”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva considerato la possibilità di condividere i proventi dai metalli rari per non perdere il sostegno finanziario e militare degli USA.

Conferma anche da Yulia Svyrydenko, vicepremier ucraina. “Il fondo è creato al 50/50. Gestiremo questo Fondo congiuntamente con gli Stati Uniti. Nessuna delle due parti avrà un voto dominante, a dimostrazione della partnership paritaria tra Ucraina e Stati Uniti”. Ha precisato che sarà Kiev a stabilire dove e cosa estrarre, che il sottosuolo resta proprietà ucraina, e che l’intesa “non prevede alcuna modifica nei processi di privatizzazione o nella gestione delle aziende statali: queste continueranno ad appartenere all’Ucraina. Aziende come Ukrnafta o Energoatom restano di proprietà statale” così come “non contiene alcun riferimento agli obblighi debitori dell’Ucraina nei confronti degli Stati Uniti. L’attuazione dell’accordo consentirà a entrambi i Paesi di accrescere il proprio potenziale economico attraverso pari cooperazione e investimenti”.

Il fondo “sarà alimentato esclusivamente con le entrate derivanti dalle nuove licenze”. Si tratta – viene spiegato – “del 50% dei fondi provenienti da nuove licenze per progetti nel campo dei materiali critici e del petrolio e del gas, che saranno recepiti nel bilancio dopo la creazione del Fondo. I proventi derivanti da progetti già in corso o le entrate di bilancio non sono inclusi nel fondo. L’accordo riguarda un’ulteriore cooperazione strategica“. A questo primo accordo dovrebbe infatti seguire un secondo in cui sarà specificato il funzionamento di questo fondo gestito congiuntamente da Kiev e Washington. Non è comunque chiaro quanto siano grandi i giacimenti e la disponibilità di queste terre rare da parte dell’Ucraina, è chiaro invece che l’accordo rappresenta un ulteriore passo in avanti nei rapporti tra le parti. Per entrare in vigore, l’accordo dovrà essere prima ratificato dal parlamento ucraino.

1 Maggio 2025

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