Io sono ancora qua

Baschirotto: l’idolo del Lecce che non molla, i muscoli del capitano salentino per la Salvezza

L'aveva detto, il capitano del Lecce, che contro il Napoli capolista avrebbero dato tutto: per la Salvezza e per Graziano Fiorita. Non ha concesso palloni a Lukaku

Sport - di Antonio Lamorte

8 Maggio 2025 alle 13:16

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Lecce’s centre back Federico Baschirotto (6 US Lecce) in action during the Serie A Enilive soccer match between US Lecce and Juventus FC at the Via del Mare Stadium in Lecce, Italy, Sunday, December 1, 2024. (Credit Image: © Giovanni Evangelista/LaPresse)
Lecce’s centre back Federico Baschirotto (6 US Lecce) in action during the Serie A Enilive soccer match between US Lecce and Juventus FC at the Via del Mare Stadium in Lecce, Italy, Sunday, December 1, 2024. (Credit Image: © Giovanni Evangelista/LaPresse)

Per quanto si possa darli per spacciati, li trovi sempre lì, lì nel mezzo, o sulla fascia, o insomma da quelle parti. Passano gli anni e le stagioni, le sessioni di calciomercato o le aste del Fantacalcio, ma niente: non se ne vanno, in qualche modo resistono. Li chiameremmo i “resilienti” se la definizione non fosse stata così abusata in questi anni, arrivando a comparire persino nel piano che dovrebbe salvare l’economia dell’Europa. Ma alla fine quello sono. Calciatori, allenatori, altri attori del mondo del pallone messi in discussione una volta sì e un’altra pure, a volte gratuitamente, a volte a ragione, che però non mollano. E li trovi sempre lì, a dirlo con i piedi e con il fiato: eh già, io sono ancora qua, come canta Vasco Rossi. Questa rubrica è dedicata e ispirata a loro.

L’aveva detto Federico Baschirotto che sul campo avrebbe dato tutto, e che avrebbe lasciato tutto anche il suo Lecce. Per la salvezza ma anche per Graziano Fiorita. “Non ci sono parole per spiegare i momenti che abbiamo vissuto, abbiamo perso un fratello che dava l’anima per farci stare bene, siamo vicini alla famiglia Fiorita, ora abbiamo queste ultime quattro partite da affrontare”. Era la prima partita in casa dalla tragedia che ha colpito il club, dopo la maglietta bianca con cui i salentini hanno giocato contro l’Atalanta a Bergamo.

Segno di lutto per il fisioterapista morto d’infarto a 47 anni mentre era in ritiro con la squadra a Coccaglio proprio in vista della gara contro la Dea. “NESSUN VALORE NESSUN COLORE”. La frase sulla maglietta in segno di protesta contro la Lega Serie A che aveva deciso di non rinviare la gara. La squadra aveva definito la decisione “terribilmente irrispettosa del grave lutto che ha colpito la famiglia del ragazzo, la Società ed i tifosi del Lecce”. Al via del Mare, sabato scorso, l’omaggio della sua gente a Fiorita. E il Lecce ha mantenuto la promessa.

Al Napoli in corsa per lo Scudetto ha venduto cara la pelle. Solo il gol di Raspadori su punizione ha fatto la differenza nella vittoria di misura. E Baschirotto che ha combattuto la sua battaglia. Proprio con i salentini, dopo un inizio delle carriere nelle serie minori, era arrivato in Serie A nel 2022. A 26 anni. Lo scorso gennaio la 100esima presenza con la maglietta giallorossa. È diventato il capitano. Ormai una certezza, un senatore dal fisico scultoreo. Lo hanno chiamato Culturista, Armadio, Mister Olympia, Hulk.

D’Aversa, ex allenatore del Lecce, aveva raccontato come lo trovasse ogni giorno prima di tutti con i pesi in mano in palestra. Famiglia di agricoltori, nel veronese, un tifoso gli ha dedicato un cartoon in stile manga giapponese. “Quando hai lavorato nei campi non puoi lamentarti perché ti devi allenare – aveva raccontato in un’intervista a Men’s Health – Scaricare un maiale da un camion è più duro che sollevare un bilanciere”. Duttile per come può essere utilizzato sia da centrale che come terzino, dotato anche di senso del gol. L’ultimo a inizio aprile, nello scontro salvezza con il Venezia.

Sabato scorso Baschirotto non ha concesso spazio a Romelu Lukaku. Era già successo: all’esordio contro l’Inter nel 2022, l’Inter di Antonio Conte, il cliente da marcare: Romelu Lukaku. Non è bastato per fare punti, quelli che servono al Lecce raggiungere per restare in Serie A. Abbastanza per rimanere in corsa, sul pezzo, a tre giornate dalla fine anche se a un solo punto sul Venezia terzultimo. E per far sapere che è anche questione di sacrificio, sudore, non soltanto questione di talento.

La classifica dopo la 35esima giornata di Campionato

Doppio 1 a 0, il Napoli mantiene il vantaggio in vetta sull’Inter che ha superato il Verona con un calcio di rigore. Vittoria di misura anche del Como sul Parma e della Lazio sull’Empoli. Sempre più agguerrita la sfida Champions con la vittoria per 1 a 0 della Roma sulla Fiorentina, il 4 a 0 dell’Atalanta a Monza e il pareggio di Bologna-Juventus. 2 a 1 del Milan nel posticipo a Genova. Stesso parziale dell’Udinese a Cagliari. 1 a 1 tra Torino e Venezia.

8 Maggio 2025

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