Scontri negli sforzi diplomatici

Ucraina, è caos totale nelle trattative, Trump contro Zelensky: “Non ha carte da giocare, sue dichiarazioni dannose”

Le dichiarazioni di Trump: "Non ha nulla di cui vantarsi! La situazione per l'Ucraina è disastrosa". Poche ore dopo il nuovo attacco russo all'Ucraina. I sette punti della proposta di Washington per un accordo Kiev-Mosca

Esteri - di Redazione Web

24 Aprile 2025 alle 12:38

Condividi l'articolo

President Donald Trump, right, meets with Ukrainian President Volodymyr Zelenskyy in the Oval Office at the White House, Friday, Feb. 28, 2025, in Washington. (AP Photo/ Mystyslav Chernov)
President Donald Trump, right, meets with Ukrainian President Volodymyr Zelenskyy in the Oval Office at the White House, Friday, Feb. 28, 2025, in Washington. (AP Photo/ Mystyslav Chernov)

Non è cambiato granché dal clamoroso faccia a faccia alla Casa Bianca, con il durissimo scontro a favor di telecamere tra il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky e quello degli Stati Uniti Donald Trump. Non è cambiato molto perché la tensione è altissima sia a livello diplomatico, con le trattative che fanno registrare frizioni e nulla di fatto, che a livello comunicativo, con dichiarazioni molto dure da una parte e dall’altra. All’indomani di quelle di Trump, che ha accusato senza mezzi termini Zelensky di non accettare le condizioni di Washington per mettere fine alla guerra, è scattata una nuova offensiva da parte della Russia sull’Ucraina, che con missili balistici e droni ha colpito nelle regioni di Kiev, Kharkiv, Dnipropetrovsk, Zhytomyr, Zaporizhia e Khmelnytskyi causando morti e feriti.

Ieri le dichiarazioni al fulmicotone del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. “Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si vanta sulla prima pagina del Wall Street Journal che ‘l’Ucraina non riconoscerà legalmente l’occupazione della Crimea. Non c’è niente di cui parlare. Questa affermazione è molto dannosa per i negoziati di pace con la Russia, dato che la Crimea è stata persa anni fa sotto gli auspici del presidente Barack Hussein Obama, e non è nemmeno un punto di discussione. Nessuno chiede a Zelensky di riconoscere la Crimea come territorio russo, ma se la vuole, perché non hanno combattuto per ottenerla undici anni fa, quando è stata consegnata alla Russia senza sparare un colpo? L’area ospita anche, da molti anni prima della ‘consegna di Obama’, importanti basi sottomarine russe”.

“Sono dichiarazioni incendiarie come quelle di Zelenskyy – ha continuato Trump sul suo social Truth – che rendono così difficile risolvere questa guerra. Non ha nulla di cui vantarsi! La situazione per l’Ucraina è disastrosa: può ottenere la pace o può combattere per altri tre anni prima di perdere l’intero Paese. Non ho nulla a che fare con la Russia ma ho molto a che fare con la volontà di salvare, in media, cinquemila soldati russi e ucraini a settimana, che muoiono senza motivo. Siamo molto vicini a un accordo, ma l’uomo ‘senza carte da giocare’ dovrebbe ora, finalmente, farlo. Non vedo l’ora di poter aiutare l’Ucraina e la Russia a uscire da questo caos totale, che non sarebbe mai iniziato se fossi stato Presidente!, e nessuno lo vuole!”.

Quali sono i punti del piano di pace per l’Ucraina degli USA

Sette i punti del piano di pace, pubblicati dal Telegraph, proposto dalla Casa Bianca: rinuncia dell’Ucraina alla Crimea, che resterebbe sotto controllo russo; fine delle azioni militari da entrambe le parti lungo la linea del fronte attuale, congelando di fatto il conflitto; revoca delle sanzioni economiche degli USA alla Russia; controllo degli USA del territorio della centrale nucleare di Zaporizhzhia con una cooperazione energetica trilaterale (USA-Russia-Ucraina); avvio di negoziati diretti tra Kiev e Mosca, senza alcuna garanzia di sicurezza da parte di terzi o alleanze; rinuncia da parte di Kiev alla NATO ma via libera a ingresso nell’UE; accordo di cooperazione sui minerali strategici, con partecipazione americana. “Penso che abbiamo un accordo con la Russia. Dobbiamo raggiungere un accordo con Zelensky. Pensavo che fosse più facile trattare con Zelensky. Finora è stato più difficile”, ha detto ai giornalisti Trump. Non ha escluso un incontro con Putin in Arabia Saudita. “È possibile, ma molto probabilmente no. Penso che lo incontrerò subito dopo”.

Alta la tensione intanto ai tavoli delle trattative. I diplomatici europei hanno interrotto i colloqui, ieri, dopo l’annullamento dei diplomatici statunitensi – compreso il segretario di Stato Marco Rubio – scaturito dalle posizioni di Kiev sulla Crimea e sulla necessità “di discutere prima un cessate il fuoco completo e tutto il resto in un secondo momento”, secondo quanto riportato dal Washington Post. Secondo Axios l’inviato speciale di Donald Trump, Steve Witkoff, e il presidente Putin potrebbero avere un nuovo incontro venerdì. La Casa Bianca aveva già confermato il viaggio dell’alto funzionario statunitense a Mosca.

Le proposte della Russia su

Secondo quanto riportato dal Financial Times, che cita “persone a conoscenza della questione”, il presidente Putin avrebbe offerto agli Stati Uniti di porre fine all’invasione dell’Ucraina e di congelare l’attuale linea del fronte. Ovvero rinunciare alla pretesa di prendere il controllo delle intere regioni di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhia, di cui già occupa ampie zone. Putin però non rinuncerebbe alle principali richieste che riguardano la Crimea e la NATO. Il Segretario alla Difesa statunitense Pete Hegseth aveva già definito lo scorso febbraio “irrealistica” la pretesa di Kiev e di alleati europei di tornare ai confini precedenti al 2014, ovvero prima della rivolta di piazza Maidan e dell’invasione della Crimea.

Per il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, invece “se l’Ucraina ritira le sue truppe da queste quattro regioni, sì. Tutte e quattro le regioni sono sancite dalla nostra costituzione come parte integrante della Russia”, ha dichiarato in un’intervista al quotidiano francese Le Point. Le quattro regioni sono gli oblast prima occupati militarmente e quindi annessi con referendum che si sono tenuti mentre andava avanti il conflitto e che la maggioranza della comunità internazionale non ha riconosciuto. Le due dichiarazioni non sono sulla stessa linea, aggiungono confusione al caos già imperante.

24 Aprile 2025

Condividi l'articolo