La premier in perenne fuga

Almasri, Ucraina, economia, Albania: fallimenti a catena del governo e Meloni sparisce

I sondaggi dicono che Fratelli d’Italia resta il primo partito italiano. Ma Meloni è figlia della prima repubblica. Cioè della politica vera, militante, cuore e pensiero. E allora non è un sondaggio a rallegrarla. Sa che il centrodestra sta fallendo. Capisce di essersi illusa che bastasse il suo carisma. E sparisce. Depressa

Politica - di Piero Sansonetti

16 Febbraio 2025 alle 15:29

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Photo credits: Sara Minelli/Imagoeconomica
Photo credits: Sara Minelli/Imagoeconomica

Se andate oggi a palazzo Chigi, e suonate al citofono, non risponde nessuno. Non perché è sabato, ma perché l’inquilina è sparita. La cercano tutti. Invano.
L’inquilina, lo sapete, è Giorgia Meloni. Premier di successo fino a un paio di settimane fa, e anche molto loquace. Poi è avvenuto qualcosa e lei, all’improvviso, è ammutolita e scomparsa.

Vediamo cosa è successo. Intanto il caso Almasri, e cioè il coinvolgimento del governo e dei servizi segreti nell’evasione di uno dei più pericolosi criminali di tutta la storia dell’Unione Europea. Almasri è accusato di una ottantina di delitti (omicidi, torture, stupri) e la Corte internazionale di giustizia ha emesso un ordine di cattura contro di lui. La Digos l’ha catturato in Italia, ma la Corte d’Appello di Roma, il ministro Nordio, il ministro Piantedosi (verosimilmente con il placet della Presidente del Consiglio) in combutta tra loro hanno deciso di scarcerarlo e accompagnarlo di corsa in Libia, al riparo. Ora la Meloni e i suoi ministri rischiano di finire inquisiti dalla giustizia italiana e dalla giustizia internazionale. Alla corte dell’Aia sono furiosi con l’Italia.

Poi c’è l’amicizia di Giorgia con Trump. Il quale è in rottura aperta con l’Europa. Sia sui dazi, che danneggeranno moltissimo l’economia italiana, sia sull’Ucraina, questione sulla quale barcolla il neoatlantismo inventato dalla Meloni, ai tempi di Biden, che la lega agli Stati Uniti proprio quando gli Stati uniti si muovono su una linea del tutto opposta a quella che lei ha sostenuto fino a ieri.

E infine il guaio grosso dell’economia. Meloni aveva appena finito di parlare al congresso della Cisl, esaltando i sindacati gialli, demonizzando quelli conflittuali (che lei definisce “tossici”), cioè la Uil e la Cgil, e aveva appena finito di magnificare i clamorosi successi della nostra economia, quando sono arrivati i dati Istat a smontare tutto. L’economia va malissimo, il Pil è fermo, i salari scendono, i tavoli di crisi aumentano, la produzione industriale precipita, e in due anni sono stati bruciati tutti gli effetti di un Pnrr che avrebbe dovuto spingere in volo la nostra economia, e non lo ha fatto, e che alle future generazioni costerà lacrime e sangue.
Una colossale costruzione retorica che si sbriciola come un castello di sabbia. (Neanche citiamo il capitolo Albania, con il tentativo di diventare la leader delle deportazioni di migranti conclusosi miseramente con la ritirata, dopo aver speso centinaia di milioni….).

La destra si difende con un argomento che può sembrare anche forte, ma non lo è: i sondaggi dicono che Fratelli d’Italia resta di gran lunga il primo partito italiano. Sarà anche vero. Ma Meloni non è una figliola della nuova politica, tutta marketing e niente idee, o valori, o strategia. Lei, sebbene sia giovane, è figlia della prima repubblica. Cioè della politica vera, militante, cuore e pensiero. E allora non è un sondaggio a rallegrarla. Sa che il centrodestra sta fallendo. Sa di non avere collaboratori. Capisce di essersi illusa che bastasse il suo carisma. E sparisce. Depressa.

16 Febbraio 2025

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