L'ira di Zelensky

Cosa prevede la pace di Trump in Ucraina: UE e Ucraina messe all’angolo

Dopo il lungo colloquio telefonico, il tycoon fa sapere che vedrà il leader russo in Arabia Saudita. “Cessate il fuoco in un futuro non lontano”. L’Ucraina nella Nato? “Non funzionale” ed “improbabile” che possa tornare “ai confini del 2014”. Ira di Zelensky, Ue umiliata

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

14 Febbraio 2025 alle 19:00

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Photo credits: Imagoeconomica
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Lo zar ha dato scacco matto. A Zelensky. All’Europa. Con l’aiuto dell’inquilino della Casa Bianca. Perché due cose sono chiare: 1) a Donald Trump dell’Ucraina, e dell’Europa, non può fregarne di meno (in totale sintonia con la stragrande maggioranza degli americani); 2) quella che sarà siglata sarà la “pax putiniana”. Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha detto che incontrerà Putin, in Arabia Saudita poco dopo una conversazione telefonica tra i due in cui hanno concordato di attuare «immediatamente» negoziati per porre fine alla guerra in Ucraina. «Ci incontreremo in Arabia Saudita», ha detto il Presidente degli Stati Uniti ai giornalisti alla Casa Bianca.

Donald Trump ha detto di intravedere un «cessate il fuoco» in Ucraina «in un futuro non così lontano» e ha ritenuto che l’adesione di Kiev alla NATO non sarebbe stata «funzionale», poco dopo aver parlato con i suoi omologhi russi e ucraini. «Finiremo per avere un cessate il fuoco in un futuro non così lontano», ha detto il tycoon ai giornalisti alla Casa Bianca, sottolineando inoltre che «ci saranno elezioni prima o poi» in Ucraina. Trump ha anche reso noto che «il principe ereditario saudita sarà al mio incontro con Putin». La notizia è rilanciata dall’emittente Al Arabiya. E qui siamo alla quadratura del cerchio per The Donald. Coinvolgere direttamente Riad e il principe ereditario Mohammad bin Salman ha una valenza geopolitica di straordinaria significanza. In questo modo, Trump manda un messaggio inequivocabile al caro amico Netanyahu e ai leader arabi del Medio Oriente: per l’amministrazione Trump, il player principale nella regione è MbS ancor più che il Primo ministro d’Israele. Una scelta che ha…600 miliardi di motivi: 600 miliardi di dollari, quanto il Regno Saud ha investito negli States.

Quanto all’Europa, siamo al de profundis politico. Sarà Trump a farsi garante della sicurezza dei Paesi dell’Est. Sarà Trump a garantire a Putin che l’Ucraina, dai confini modificati, non entrerà nella NATO. Punto. L’accelerazione è in atto. Il Cremlino chiede che i preparativi per il vertice fra Vladimir Putin e Donald Trump siano veloci. «C’è la necessità di organizzare questo incontro presto. I leader hanno molto di cui parlare. Ci sono molte questioni in agenda che sono state brevemente citate nel colloquio telefonico di ieri», ha spiegato il portavoce, Dmitry Peskov, precisando che al momento «non è possibile parlare di termini ultimi dato che i preparativi stanno iniziando proprio in questi giorni».

Il presidente degli Stati uniti, Donald Trump, parlando ai giornalisti, ha confermato la posizione espressa dal suo segretario alla Difesa Pete Hegseth, chiarendo di non ritenere che l’Ucraina sarà in grado di riconquistare i confini del 2014 in un eventuale accordo di pace con la Russia. «Penso che Pete abbia detto oggi che è improbabile, e sembrerebbe proprio improbabile. Hanno preso molta terra, e hanno pagato per quella terra, ma mi sembra, e non sto esprimendo un’opinione a riguardo, ma ho letto molto su questo tema, e molte persone pensano che sia improbabile», ha detto Trump in merito alla possibilità che l’Ucraina possa tornare ai suoi confini del 2014.

A Kiev si fa fatica a trattenere il disappunto. «Non è stato bello» che il presidente americano Donald Trump abbia avuto un colloquio telefonico con il leader del Cremlino Vladimir Putin prima di lui e senza la sua partecipazione. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha commentato il colloquio tra Trump e Putin. Il presidente americano, ha aggiunto Zelensky, gli aveva assicurato che «voleva parlare contemporaneamente con i due presenti», lui e con Putin. «In ogni caso non è stato piacevole», ha detto Zelensky, dicendosi certo che l’Ucraina è una priorità per Trump. “Non possiamo accettare, come Paese indipendente, alcun accordo fatto senza di noi. Lo dico molto chiaramente ai nostri partner: qualsiasi negoziato bilaterale sull’Ucraina, non su altri argomenti, ma qualsiasi negoziato bilaterale sull’Ucraina senza di noi, non lo accetteremo”, ribadisce Zelensky mentre visitava una centrale nucleare nell’Ucraina occidentale. Nei suoi primi commenti ai giornalisti dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha tenuto telefonate individuali prima con il suo omologo russo Vladimir Putin e poi con lo stesso Zelensky, il leader ucraino ha detto che la cosa principale è “non permettere che tutto vada secondo il piano di Putin”.

A Bruxelles il colpo è di quelli che fanno male. È chiaro dalle dichiarazioni ufficiali, e ancor più da quelle con la garanzia dell’anonimato. La tenaglia Trump-Putin schiaccia l’Europa, l’umilia, la relega a un ruolo di imbelle spettatrice. “L’Ue non è stata in contatto con il presidente Trump per quanto riguarda questa telefonata in particolare. Ci sono stati contatti, c’è stato un incontro molto recente tra la presidente von der Leyen e il vicepresidente Vance, e confidiamo che continueranno a esserci tali discussioni”, “ma non c’è stato alcun coordinamento per quanto riguarda questa telefonata in particolare”. Lo ha dichiarato la portavoce della Commissione europea, Paula Pinho, in merito alla telefonata tra il presidente americano, Donald Trump, e l’omologo russo, Vladimir Putin, sulla guerra in Ucraina. Più o meno quello che dichiara l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, l’estone Kaja Kallas.

A Bruxelles possono rigirarla come vogliono. Ma la verità la spiattella il New York Times: “Per Vladimir Putin la telefonata con Donald Trump ha segnato un “punto di svolta tanto grande quanto qualsiasi battaglia” nella guerra in Ucraina: con il colloquio, infatti, il presidente americano ha certificato la visione del mondo di Putin, ovvero che la Russia e gli Stati Uniti sono due grandi nazioni che dovrebbero negoziare direttamente il destino dell’Ucraina. Così il NYT, secondo il quale la telefonata è il “segnale più chiaro” del fatto che Putin, “nonostante i disastrosi fallimenti della Russia dall’inizio della guerra”, possa ancora emergere dal conflitto con una mappa ridisegnata dell’Europa e una maggiore influenza.

Complessivamente i recenti sviluppi “ripagano” la campagna di elogi condotta per mesi da Putin nei confronti di Trump, mette in evidenza il New York Times. Secondo gli osservatori, non è comunque ancora detto che Putin possa ottenere tutto ciò che vuole. Trump, infatti, è concentrato nella fine della guerra, mentre il leader russo vuole un accordo più ampio con gli Stati Uniti che allontani la Nato e consenta alla Russia di reclamare una sfera di influenza in Europa. Con buona pace di Bruxelles. E anche della “facilitatrice” di Roma.

14 Febbraio 2025

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