Pesa il fattore Trump
Gaza, tregua in bilico: Hamas sospende il rilascio degli ostaggi per le “violazioni” degli accordi di Israele

La tregua in corso tra Hamas ed Israele è a rischio. Un portavoce del gruppo radicale islamico che controlla la Striscia di Gaza, Abu Obeida, ha annunciato che il rilascio degli ostaggi verrà rimandato “fino a nuovo avviso”.
Le motivazioni ufficiali sono in quelle che da Hamas reputano “violazioni del nemico” degli accordi nelle ultime tre settimane: Obeida parla in particolare di “ritardo nel ritorno degli sfollati nella Striscia di Gaza settentrionale”, di “sparatorie e bombardamenti in varie aree della Striscia”, fino alla “mancata consegna di aiuti in tutte le loro forme come concordato, mentre la resistenza ha adempiuto a tutti i suoi obblighi”.
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Pertanto il rilascio degli ostaggi, previsto per sabato, “è stato posticipato fino a nuovo avviso e finché l’occupazione non si impegnerà e non risarcirà retroattivamente le violazioni”, ha aggiunto.
Obeida, portavoce delle Brigate Qassam, ha aggiunto che la decisione di ritardare il rilascio degli ostaggi “rimarrà in vigore finché l’entità occupante non rispetterà gli obblighi passati e non risarcirà retroattivamente”.
Dall’inizio della tregua di sei settimane, Hamas ed Israele hanno effettuato cinque scambi: il gruppo islamico ha rilasciato 21 ostaggi, lo Stato ebraico oltre 730 prigionieri palestinesi. Sabato avrebbe dovuto esserci l’ennesimo scambio, il rilascio di tre ostaggi israeliani in cambio di centinaia di prigionieri palestinesi.
La mossa di Hamas appare, al di là delle motivazioni ufficiali fornite dal gruppo islamico, come una reazione alle offensive per ora verbali di Donald Trump, il presidente degli Stati Uniti e principale alleato di Israele. Nelle scorse ore il tycoon aveva ribadito l’intenzione di portare avanti il suo piano di rendere la Striscia di Gaza una “riviera del Medio Oriente”, un progetto immobiliare gestito direttamente da Washington che prenderebbe possesso dell’enclave palestinese sfrattando di fatto due milioni di gazawi.
Un piano in cui non si prevede alcun diritto per i palestinesi a tornare nella Striscia, anche perché Trump si è “impegnato a comprare e possedere Gaza per assicurarci che Hamas non torni indietro”. Il destino dei gazawi secondo Trump è quello di essere accolti dai vicini Paesi arabi, dalla Giordania all’Egitto, passando per l’Arabia Saudita: un progetto già bocciato da tutti i “player” della regione, così come dalle istituzione europee.