La mossa del presidente Usa

Trump sanziona la Corte dell’Aia, l’unico a festeggiare è Netanyahu: resta solo “l’intralcio” dei palestinesi di Gaza

Le misure includono il blocco di proprietà e beni, nonché la sospensione dell’ingresso negli Stati uniti per funzionari, dipendenti e agenti della Cpi e per i loro familiari stretti.

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

8 Febbraio 2025 alle 17:00

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AP Photo/Evan Vucci, File
AP Photo/Evan Vucci, File

Guerra alla Corte dell’Aja. Giudici trattati come terroristi. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che impone sanzioni alla Corte penale internazionale (Cpi) per la sua persecuzione degli Stati Uniti e dei loro alleati, incluso Israele. Ai sensi dell’ordine, gli Stati Uniti applicheranno “conseguenze tangibili e significative a coloro che sono responsabili delle trasgressioni della Cpi.” Le misure includono il blocco di proprietà e beni, nonché la sospensione dell’ingresso negli Stati uniti per funzionari, dipendenti e agenti della Cpi e per i loro familiari stretti.

“Grazie, Presidente Trump, per il tuo audace ordine esecutivo sulla Cpi. Difenderà l’America e Israele dalla corte corrotta, antiamericana e antisemita, che non ha giurisdizione né basi per intraprendere una guerra legale contro di noi,” ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Netanyahu ha inoltre aggiunto che la Cpi ha condotto una “campagna spietata contro Israele come esperimento per un’azione contro l’America” e, pertanto, l’ordine di Trump protegge la sovranità di entrambi i paesi. Il 21 novembre 2024, la Cpi ha emesso mandati di arresto nei confronti di Netanyahu, dell’ex ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ed esponenti del movimento radicale islamico Hamas, al potere a Gaza, in seguito ad accuse di crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

«Accolgo con favore l’ordinanza presidenziale del Presidente Trump che impone sanzioni all’organismo denominato `Corte penale internazionale´. La Cpi perseguita ossessivamente Israele, l’unica democrazia in Medio Oriente, e i suoi leader». È quanto scrive in un post sul social X il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar. «La Cpi opera senza giurisdizione perché Israele e gli Stati Uniti non sono firmatari dello Statuto di Roma e non sono membri della Cpi», aggiunge, «Israele e gli Stati Uniti sono democrazie fiorenti, dotate di eserciti che rispettano il diritto internazionale. Le azioni della `corte´ sono immorali e non hanno alcuna base legale. La Cpi non opera in conformità al diritto internazionale. Viola e mina il diritto internazionale!».

«La Corte penale internazionale condanna l’emissione da parte degli Stati Uniti di un ordine esecutivo che mira a imporre sanzioni ai suoi funzionari e a danneggiare il suo lavoro giudiziario indipendente e imparziale». È quanto si legge in una nota della Cpi. «La Corte sostiene fermamente il suo personale e si impegna a continuare a fornire giustizia e speranza a milioni di vittime innocenti di atrocità in tutto il mondo, in tutte le situazioni che si presentano», continua la nota, «invitiamo i nostri 125 Stati membri, la società civile e tutte le nazioni del mondo a stare uniti per la giustizia e i diritti umani fondamentali». Tra quei 125 Stati c’è anche l’Italia. A sostegno del duo Trump-Netanyahu, si schiera il premier ungherese Viktor Orban: anche l’Ungheria si appresta a seguire The Donald nella guerra alla Cpi.

Intanto, il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, fedelissimo di Netanyahu si è già portato avanti con il lavoro, e ha chiesto all’esercito di preparare un piano per «consentire a qualsiasi residente di Gaza che lo desideri di andarsene», in linea con la proposta di Trump  che gli Stati Uniti prendano il controllo del territorio e reinsedino altrove i suoi 2,1 milioni di palestinesi. Israel Katz ha affermato che gli abitanti di Gaza dovrebbero avere «libertà di movimento e migrazione» e che i Paesi critici nei confronti della guerra di Israele con Hamas sono «obbligati» ad accoglierli. Nel frattempo, Trump ha affermato che Gaza verrà «consegnata» agli Stati Uniti da Israele «al termine dei combattimenti». Trump e il suo genero “immobiliarista”, Jared Kushner, ringraziano sentitamente: Mar-a-Gaza è in rampa di lancio. C’è solo un intralcio: cacciare 2,1 milioni di palestinesi.

8 Febbraio 2025

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