Il Presidente USA
Trump colpisce la CPI: sanzioni per difendere l’amico Netanyahu, accusato di crimini di guerra a Gaza
Dopo la visita del premier israeliano a Washington e dopo l'annuncio del piano sulla riviera di Gaza. "Azioni illegittime e infondate contro l’America e il nostro stretto alleato"
Esteri - di Redazione Web

Donald Trump ha motivato la sua decisione per “azioni illegittime e infondate contro l’America e il nostro stretto alleato, Israele”. Il Presidente degli Stati Uniti ha firmato un ordine esecutivo tramite il quale ha imposto sanzioni contro la Corte Penale Internazionale (CPI). Lo ha fatto dopo aver proposto il piano clamoroso – da Mar-a-Lago a Mar-a-Gaza, come hanno titolato i giornali di mezzo mondo – sulla Striscia di Gaza immaginata come una riviera di resort dopo aver trasferito altrove i palestinesi: dopo i 47.500 morti secondo Hamas, che secondo Lancet sono perfino 70mila, nella guerra con Israele.
Un piano che ha stupito perfino Benjamin Netanyahu, il primo ministro israeliano. L’ordine esecutivo è stato emesso proprio in risposta all’ordine di arresto spiccato dalla Corte lo scorso novembre contro il premier dello Stato Ebraico, per crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi nella Striscia di Gaza tra l’8 ottobre 2023 e il 20 maggio 2024, ovvero nella risposta militare via terra e via aerea dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Già all’epoca, quando alla Casa Bianca si trovava ancora Joe Biden, il governo si era espresso molto criticamente sulla decisione della CPI, aveva dichiarato di “rifiutare completamente” quel mandato.
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Netanyahu ha potuto visitare nei giorni scorsi Washington senza alcuna conseguenza considerato che neanche gli USA non sono firmatari dello Statuto di Roma, il trattato che nel 1998 ha istituito la CPI. Soltanto i Paesi firmatari hanno l’obbligo di arrestare i destinatari dei mandanti, quando si trovano sul loro territorio. Oltre a Netanyahu anche l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant era stato destinatario del mandato d’arresto della Corte dell’Aja.
Netanyahu è stato il primo leader internazionale ospite a Washington dopo l’insediamento del Presidente americano. Non è la prima volta che Trump colpisce il principale tribunale internazionale che agisce contro crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Era successo già durante il primo mandato alla Casa Bianca. Le sanzioni firmate da Trump consentono agli USA di colpire beni appartenenti a membri della Corte e di negare visti. Non sono stati comunicati i nomi delle persone interessate.