Garantismo a targhe alterne
Ilaria Salis in carcere in Ungheria, Salvini all’attacco: “Assaltò un gazebo della Lega nel 2017”, ma fu assolta
Cronaca - di Carmine Di Niro
Da “Prima gli italiani” a “Prima Viktor Orban”, se gli italiani in questione non sono della parte politica giusta. La folle rincorsa a destra di Matteo Salvini e della Lega non guarda in faccia nessuno, neanche Ilaria Salis.
La 39enne maestra italiana, che da 11 mesi è reclusa in Ungheria in condoni disumane e che lunedì ha sfilato in tribunale a Budapest incatenata come un cane, accusa di tentato omicidio per aver aggredito due estremisti di destra nel “Giorno dell’Onore” nel febbraio 2023, è utilizzata come arma elettorale contro la sinistra e per strizzare l’occhiolino all’elettorato più estremista.
- Ilaria Salis, si muove (finalmente) anche Meloni con l’amico Orban: la Lega attacca l’attivista antifa detenuta in Ungheria
- Ilaria Salis: processo aperto e aggiornato a maggio, l’insegnante al guinzaglio e coi ceppi a mani e piedi
- Ilaria Salis incatenata in Ungheria, Tajani chiede i domiciliari ma salva Orban: “Non c’entra, magistratura indipendente”
- Ilaria Salis in Tribunale in catene, giudicata dai fascisti ungheresi: il vergognoso silenzio del ministro Nordio
Le accuse della Lega a Ilaria Salis
Dimenticando ogni cenno di minimo garantismo, la Lega rilancia via social accuse false nei confronti di Salis. In particolare il Carroccio tira fuori un episodio di sei anni fa: “Il 18 febbraio 2017, a Monza, un gazebo della Lega veniva assaltato da decine di violenti dei centri sociali, e le due ragazze presenti attaccate con insulti e sputi da un nutrito gruppo di facinorosi. Per quei fatti Ilaria Salis è finita a processo, riconosciuta dalle militanti della Lega. Le sue vicissitudini offrono l’opportunità di ribadire che il legittimo esercizio del dissenso non può mai sfociare in episodi di violenza, soprattutto come quelli messi in atto contro giovani indifese aggredite da un branco come successo a Monza”.
Praticamente in contemporanea, da Bruxelles, in un punto stampa Salvini rilancia ancora: “Spero che si dimostri innocente perché qualora fosse ritenuta colpevole di atti di violenza imputabili a un insegnante elementare che gestisce il presente e il futuro di bimbi di sei, sette, otto anni sarebbero assolutamente gravi. Il fatto che poi sia processo anche in Italia per altri episodi di violenza e altre aggressioni sicuramente è spiacevole”. “Mi permetto di dire che non sarei felice se Salis fosse l’insegnante di mia figlia“, ha poi rincarato la dose via social il vicepremier.
Le immagini di Ilaria Salis incatenata in tribunale sono scioccanti e spero che possa dimostrarsi innocente. Certo, è sorprendente che lei sia stata presente in occasione di manifestazioni violente, a Budapest come a Monza nel 2017 quando venne distrutto un gazebo della Lega.
Mi… pic.twitter.com/H907TfUzTW— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) January 31, 2024
A dargli manforte il suo vicesegretario, Andrea Crippa, che definisce Ilaria Salis “non una educanda”. “Oltre al processo in Ungheria spunta un’altra grana giudiziaria per un assalto a delle militanti della Lega. Prima che la sinistra e i suoi giornali la trasformino in Madre Teresa, possiamo sapere se questa insegnante ha anche altri precedenti?”, si chiede il vice di Salvini, che ieri sulla vicenda era intervenuto dicendo che “ogni Paese punisce come vuole e non compete a me giudicare quello che si fa in altri paesi”.
La smentita dell’avvocato
Eppure l’intero castello di accuse rivolte dalla Lega è falso. Lo spiega bene l’avvocato dell’attivista, che in Ungheria ha rifiutato un patteggiamento a 11 anni di reclusione e che rischia una condanna a 24 anni.
“Non è stata affatto individuata dalle due militanti della Lega ma solo individuata come partecipante al corteo che si svolgeva quel giorno a Monza da un video prodotto in atti – spiega all’Ansa Eugenio Losco, legale di Salis -. Il giudice nella sentenza ha specificato che risulta aver partecipato solo al corteo senza in alcun modo aver partecipato all’azione delittuosa di altre persone né di aver in qualche modo incoraggiato o supportato altri a farlo“.
Non solo. Nessuna delle quattro persone tirate in ballo dalle militanti leghiste, compresa Ilaria Salis, “appare aver partecipato all’azione delittuosa commessa dai compagni di corteo, né pare averli in qualche modo incoraggiati o supportati moralmente”.
Non a caso, ricorda l’avvocato Losco, “è stato lo stesso pm a chiedere l’assoluzione e quindi non ha fatto appello quando il giudice ha assolto tutti gli imputati, compresa Ilaria Salis”. La Lega in quel processo non si costituì parte civile.
Il padre di Ilaria contro il ministro
A sostegno di Roberto Salis e della figlia arrivano poi le dichiarazioni della segretaria del Partito Democratico. Per Elly Schlein “la Lega anziché battersi per non vedere calpestata la dignità di una cittadina italiana si mette a rovistare nel suo passato, ancora prima che sia pronunciata sentenza ha già deciso la colpevolezza, e mette altre catene ai polsi e alle caviglie di Ilaria Salis richiamando accuse su cui è già stata assolta. In questa nostalgia di Medioevo dove sparisce la presunzione di innocenza Salvini si spinge ad affermazioni di un paternalismo insopportabile, ma se sostiene che chi è accusato di lesioni non possa fare la maestra allora viene da chiedergli come possa, chi è accusato di sequestro di persona, fare il ministro”, conclude Schlein.