Il primo ministro ungherese
Ilaria Salis, parla Orban: “Giudici indipendenti e diritti garantiti, ha potuto comunicare con la famiglia”
Il premier ha dichiarato di aver parlato con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni aggiornandola sul caso: "Avrà un trattamento equo". Intanto, oggi, si terrà il Consiglio Europeo
Esteri - di Redazione Web
“Ho fornito alla presidente Meloni tutti i dettagli” sulla detenzione della cittadina italiana Ilaria Salis. Lo ha detto il premier ungherese, Viktor Orban, parlando con i giornalisti italiani dopo il suo bilaterale con la premier Giorgia Meloni. “Ho chiarito che nel sistema ungherese il pubblico ministero non appartiene al governo, appartiene al Parlamento. Quindi non posso assolutamente influenzare il pubblico ministero. Il sistema giudiziario è totalmente indipendente dal governo. L’unica cosa in cui posso essere a sua disposizione è l’ambiente del detenuto. È lì che ho un’influenza legittima per garantire che debba essere fornito un trattamento equo. E prometto che verrà fornito un trattamento equo. Che tutti i diritti siano garantiti“, ha aggiunto.
Orban ha precisato inoltre che la detenuta, “ha potuto fare telefonate e non è stata isolata dal resto del mondo. Non è corretto sostenere che sia stata isolata dal mondo“, ha evidenziato Orban parlando della possibilità della detenuta italiana di poter effettuare telefonate dal carcere. Intanto, si aprirà oggi alle 10 a Bruxelles il Consiglio europeo straordinario, convocato dopo che nella seduta di dicembre, proprio il premier ungherese aveva posto il veto sulla revisione del bilancio comunitario pluriennale che contiene i 50 miliardi di euro (33 in prestiti e 17 in sovvenzioni) destinati all’aiuto macrofinanziario all’Ucraina.
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Nella notte Orban ha avuto due incontri separati, all’hotel Amigo, con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e con il presidente francese Emmanuel Macron. Sul tavolo proprio la questione del budget e il tentativo di convincere Orban a dare il via libera all’intesa a 26 raggiunta a dicembre. Sui due incontri non sono trapelate indiscrezioni, anche se fonti diplomatiche sottolineano che un’intesa è ancora lontana e il summit prende il via, sostanzialmente, “al buio“. Al termine dei colloqui, rispondendo ai giornalisti, il premier ungherese si è limitato a dire che la situazione “è troppo complicata“.
Il Consiglio si tiene in una Bruxelles blindata, con misure di sicurezza particolarmente stringenti nel quartiere europeo, a causa della protesta degli agricoltori: ieri sera i trattori si sono fermati alla sede del Parlamento ma oggi intendono manifestare davanti all’Europa building.