Terzo raid al ponte
Attacco al ponte di Crimea, così gli 007 ucraini hanno fatto un altro blitz per sabotare la Russia
Gli agenti della Sbu hanno fatto esplodere un ordigno danneggiando i sostegni subacquei. È il terzo attacco alla struttura dall’inizio della guerra
Esteri - di Umberto De Giovannangeli

I servizi di sicurezza ucraini hanno condotto un’altra operazione unica nel suo genere e hanno colpito per la terza volta il ponte di Crimea. Lo riferisce la Sbu ucraina, come riporta Rbc Ukraina. «L’operazione è durata diversi mesi. Gli agenti dell’Sbu hanno minato i sostegni di questa struttura illegale. E oggi, senza una sola vittima civile, alle 4:44 è stato attivato il primo ordigno esplosivo».
I sostegni subacquei avrebbero subito «gravi danni» al livello inferiore e il ponte è ora «di fatto in condizioni di emergenza». Sono stati utilizzati 1.100 kg di esplosivo equivalente a Tnt. L’operazione è stata supervisionata personalmente dal capo dell’Sbu, Vasyl Malyuk. L’Sbu sostiene che l’operazione è durata diversi mesi, gli agenti del servizio speciale hanno collocato un meccanismo esplosivo sotto e ai lati dei supporti del ponte, e comunicano che dopo l’esplosione i supporti subacquei «hanno ricevuto gravi danni al livello inferiore». L’intelligence ucraina ha anche diffuso un video, in cui si vede l’esplosione di no dei supporti (ma non sono visibili danni alle carreggiate), e sostiene che «il ponte è ora in condizioni di emergenza».
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“Il Ponte di Crimea è un obiettivo assolutamente legittimo, soprattutto considerando che il nemico lo ha utilizzato come arteria logistica per rifornire le sue truppe. La Crimea è Ucraina, e qualsiasi manifestazione di occupazione riceverà la nostra dura risposta”, dichiara Malyuk. L’8 ottobre 2022 un camion esplose sul ponte di Crimea causando anche un violento incendio. Nel luglio 2023 c’è stato un altro attacco al ponte di Crimea e secondo gli ucraini, due campate furono distrutte. Il capo dell’Sbu Vasyl Malyuk confermò il coinvolgimento dei servizi segreti in questo attacco, sottolineando che era stato organizzato con l’ausilio dei droni Sea Baby. In tutta la Crimea e a Sebastopoli è stato dichiarato stato di allerta massimo, riferisce il canale Telegram Cheka-Ogpu, e tutto il trasporto marino è stato sospeso. Il traffico sul Ponte di Crimea, che collega il territorio russo alla penisola, è stato temporaneamente sospeso. Lo annuncia il centro informazioni, citato dall’agenzia Ria Novosti, dopo che i servizi d’intelligence ucraini hanno detto di avere compiuto un attentato esplosivo alla struttura.
La notizia dell’attacco a Kerch è stata diffusa meno di due ore dopo il vertice al Cremlino del Consiglio di Sicurezza, che ha discusso anche l’assalto contro gli aeroporti: il portavoce Peskov ha dichiarato che si stava attendendo l’esito dell’inchiesta interna. L’aggressione di domenica contro cinque basi delle squadriglie nucleari russe continua a far temere una pesante ritorsione contro l’Ucraina. Una risposta che, secondo alcuni analisti, potrebbe in linea teorica prevedere persino l’uso di testate atomiche tattiche. “La rappresaglia è inevitabile”, ha ribadito l’ex presidente Medvedev: “Tutto quello che deve saltare in aria, esploderà. Quelli che devono essere eliminati, scompariranno”. Un vertice tra Vladimir Putin, Volodymyr Zelensky e Donald Trump è «improbabile in un prossimo futuro». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Ria Novosti. È il 1.195° giorno di guerra.