La guerra Russia-Ucraina
Ucraina, il Cremlino propone nuovi colloqui a Istanbul per presentare il “memorandum”: alta tensione con la Germania
La proposta per presentare il memorandum della Russia. Berlino: “Pressione su Mosca per aprire i negoziati, aumenteremo sostegno militare a Kiev”. Lavrov: “Germania al collasso”
Esteri - di Umberto De Giovannangeli

La Russia propone un secondo round di negoziati diretti con l’Ucraina il 2 giugno a Istanbul per presentare il suo memorandum sul processo di pace, lo ha detto ieri il ministro degli Esteri Serghei Lavrov. La proposta arriva in una giornata che ha visto impennarsi il livello dello scontro con la Germania. Nella conferenza stampa con il leader ucraino Zelensky ieri a Berlino il Cancelliere Merz ha annunciato: “Vogliamo rendere possibile che gli ucraini abbiano armi a lungo raggio”, “vogliamo produzioni comuni”. “Faremo in modo che l’esercito ucraino possa essere equipaggiato di tutto quello che serve per combattere con successo”. “Continueremo a prestare ed aumenteremo il nostro sostegno militare agli ucraini”, ha assicurato Merz.
“Il popolo ucraino resiste alla guerra di aggressione russa da oltre tre anni. Sta difendendo le proprie vite, il proprio Paese e la nostra comune libertà. Con grande sacrificio, sta anche difendendo la sicurezza dell’Europa dal revisionismo militante della Russia. Siamo solidali con il popolo ucraino e ringraziamo il popolo ucraino per questo”, ha incalzato il cancelliere tedesco. “Per quanto riguarda la Germania – ha promesso – faremo tutto il possibile per garantire che il Nord Stream 2 non possa essere rimesso in funzione”. “Le sanzioni devono essere rafforzate, il prolungamento della guerra deve essere doloroso per la Russia”, ha affermato Zelensky. Sulla stessa linea, il Cancelliere tedesco, ha dichiarato: “Continueremo ad aumentare la pressione su Mosca. Lo facciamo anche per aprire le strada ai negoziati”.
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La Germania è coinvolta “direttamente” nella guerra in Ucraina e sta ripercorrendo la stessa strada che l’ha portata al “collasso” nel secolo scorso, ha replicato Lavrov, “Il coinvolgimento diretto nella guerra è evidente, la Germania sta scivolando lungo lo stesso piano inclinato che l’ha già portata al collasso un paio di volte nel secolo scorso. Spero che i politici responsabili di questo Paese traggano finalmente le giuste conclusioni e fermino questa follia”, ha dichiarato il ministro russo a Rossiya 1. Davanti ai giornalisti a Berlino Zelensky ha sollecitato la Nato ad invitare l’Ucraina al summit dell’Alleanza previsto il 24 e 25 giugno a L’Aja, nei Paesi Bassi: “Se l’Ucraina non sarà presente, sarà una vittoria per Putin, ma non sull’Ucraina bensì sulla Nato. Pertanto, la decisione spetta ai nostri alleati”. Il presidente ucraino ha avvertito poi che la Russia sta schierando “più di 50.000” soldati sulla linea del fronte intorno alla regione di confine nord-orientale di Sumy, dove l’esercito di Mosca ha conquistato diversi insediamenti nel tentativo di stabilire una “zona cuscinetto” all’interno del territorio ucraino e “ora stanno radunando truppe anche in direzione di Sumy”.
Da Berlino a Washington
“Ciò che Putin non capisce è che se non fosse stato per me alla Russia sarebbero già successe un sacco di cose brutte. Sta giocando col fuoco!”. È il monito che Trump ha rivolto al leader del Cremlino su Truth. Secondo il Wsj, il presidente Usa sta valutando l’imposizione di sanzioni contro Mosca già questa settimana, frustrato dai continui attacchi dell’esercito russo all’Ucraina e dalla lentezza dei colloqui di pace. Tra le condizioni di Vladimir Putin per porre fine alla guerra in Ucraina c’è la richiesta che i leader occidentali si impegnino per iscritto a fermare l’allargamento della Nato verso est e a revocare una parte delle sanzioni alla Russia. Lo scrive la Reuters in un’esclusiva sul suo sito.” Putin è pronto a fare la pace, ma non a qualsiasi prezzo”, ha affermato un’importante fonte russa. Tre fonti russe hanno detto a Reuters che Putin vuole un impegno ‘scritto’ da parte delle principali potenze occidentali a non allargare l’alleanza Nato, il che equivale a escludere formalmente l’adesione di Ucraina, Georgia, Moldavia.