L'Unrwa contro gli Usa

Gaza nel caos, l’Onu accusa Israele: “L’Idf ha sparato sulla folla in coda per gli aiuti”

Un morto e almeno 47 palestinesi feriti davanti al centro di distribuzione, dice la portavoce dell’Unhcr. L’esercito israeliano nega di aver aperto il fuoco sulle persone. L’Ue batte un colpo: “Abominevoli le azioni contro i civili”. Ma i raid non si fermano

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

29 Maggio 2025 alle 12:30

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Palestinians carry bags of flour after storming a U.N. World Food Program warehouse in Zawaida, Central Gaza Strip, on Wednesday, May 28, 2025. (AP Photo/Abdel Kareem Hana)
Palestinians carry bags of flour after storming a U.N. World Food Program warehouse in Zawaida, Central Gaza Strip, on Wednesday, May 28, 2025. (AP Photo/Abdel Kareem Hana)

Scene dall’inferno in terra. Scene da Gaza. Sono entrati uno dietro l’altro in fila lungo il percorso protetto da alte recinzioni di metallo, dentro una conca di terra gialla sbancata dalle ruspe militari. Le prime immagini da Tel Sultan a Rafah, nell’estremo sud di Gaza, hanno fatto vedere uomini di qualsiasi età che tornavano indietro ordinatamente con pacchi di cartone sulle spalle. Poche ore, e arriva l’annuncio che il sito di distribuzione degli aiuti umanitari gestito dalla Gaza humanitarian foundation (Ghf), aperto martedì per la prima volta, avrebbe chiuso alle 17.30. La folla in attesa fuori, e ancora prima ai posti di blocco di Hamas per impedire di raggiungere il centro, si è rifiutata di tornare indietro a mani vuote.

Centinaia di persone, ragazzi, donne velate di nero dalla testa ai piedi, bambini, anziani hanno preso a correre verso i tavoli dov’era accatastato il cibo dentro gli scatoloni buttando giù le barriere. Il caos si è alzato d’improvviso, una massa di corpi si è precipitata verso gli aiuti che aspettava dal 2 marzo. Le guardie di sicurezza della compagnia americana che vigila sulle consegne si sono date alla fuga per non essere sopraffatte. Più in là, oltre la cancellata, gli operatori americani hanno sparato colpi in aria. L’Onu è intervenuta definendo «strazianti» le immagini degli sfollati in cerca di cibo: «Abbiamo visto questi video, persone disperate a ricevere aiuti in queste condizioni» che le Nazioni Unite considerano in contraddizione con i principi umanitari.

L’Onu continua a insistere sul fatto che i soldati israeliani abbiano aperto il fuoco contro i palestinesi durante le caotiche operazioni di distribuzione degli aiuti nel sud della Striscia di Gaza. In dichiarazioni all’agenzia di stampa Dpa, la portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, Ravina Shamdasani, ha spiegato che le Idf hanno ucciso un palestinese e ne hanno feriti 47 davanti al centro gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf). Shamdasani ha affermato che l’Alto commissariato delle Nazioni Unite sta cercando di verificare le notizie ricevute da fonti sul posto e di acquisire ulteriori dettagli, aggiungendo che il numero dei feriti non è ancora stato accertato e potrebbe variare. Secondo la portavoce, inoltre, al momento non c’è alcuna indicazione che i contractor statunitensi che dovrebbero garantire la sicurezza del centro abbiano aperto il fuoco. Oggi, intanto, le Idf hanno smentito di aver sparato contro i numerosi palestinesi che ieri hanno preso d’assalto uno dei centri di distribuzione degli aiuti nella zona di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. I soldati israeliani «hanno sparato colpi di avvertimento in aria, nell’area esterna» al centro gestito dalla Ghf, «in nessun modo diretti contro le persone», ha precisato un portavoce.

Il nuovo modello di distribuzione degli aiuti a Gaza organizzato dagli Stati Uniti è uno spreco di risorse e una distrazione dalle “atrocità” che si stanno commettendo nella Striscia. L’accusa arriva dal capo dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) Philippe Lazzarini. “Credo che sia uno spreco di risorse e una distrazione dalle atrocità. Abbiamo già un sistema di distribuzione degli aiuti adatto allo scopo”, ha detto Lazzarini in Giappone. “La comunità umanitaria di Gaza, compresa l’Unrwa, è pronta. Abbiamo l’esperienza e la competenza per raggiungere le persone bisognose”, ha insistito. “Nel frattempo, il tempo stringe verso la carestia”, ha ammonito, per questo gli operatori umanitari “devono essere autorizzati a fare il loro lavoro salvavita ora”, ha aggiunto.

“L’operazione militare israeliana a Gaza, l’uso sproporzionato della forza e la morte di civili non possono essere tollerati. Il continuo attacco alle infrastrutture civili è inaccettabile. Chiediamo il ripristino del cessate il fuoco, che porti al rilascio di tutti gli ostaggi e alla fine definitiva delle ostilità attraverso i negoziati”. Lo afferma in una dichiarazione l’Alta rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Kaja Kallas.L’Ue ribadisce che gli aiuti umanitari non devono mai essere politicizzati o militarizzati. Ricorda il ruolo delle Nazioni Unite nella distribuzione degli aiuti umanitari. L’Ue ribadisce il suo appello urgente per la ripresa immediata, senza ostacoli e sostenuta degli aiuti su vasta scala, in base alle esigenze della popolazione civile di Gaza”, si legge ancora. Le parole di “Mrs Pesc” arrivano dopo quelle, non meno dure, della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che ha definito “Abominevoli le azioni contro i civili a Gaza”.

Parole durissime, ma che non fermano i carnefici. A Gaza si continua a morire. Almeno sedici persone sono morte in attacchi israeliani dall’alba di oggi a Gaza. Lo ha riferito il portavoce della protezione civile della Striscia, Mahmud Bassal. Tra le vittime ci sono nove appartenevano alla famiglia del fotoreporter Osama al-Arbeed, uccisi nel bombardamento della loro abitazione nel nord di Gaza nel cuore della notte. Dall’inizio del conflitto a Gaza, dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, le vittime palestinesi stimate sono tra le 54.000 e le 63.000 (considerando i dispersi), oltre la metà delle quali bambini e minorenni.

29 Maggio 2025

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