L'accusa dell'Onu

Via al Fondo Umanitario di Gaza ma l’ONU attacca gli USA: “Gli aiuti nella Striscia? Una truffa”

L’organizzazione privata americana incaricata di distribuire viveri è “una distrazione da ciò che serve”, tuona l’Onu. Che si dissocia

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

28 Maggio 2025 alle 07:00

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AP Photo/Abdel Kareem Hana –
Associated Press/LaPresse
AP Photo/Abdel Kareem Hana – Associated Press/LaPresse

La fame come strumento di guerra. La distribuzione centellinata degli aiuti come arma di pressione. Il lavoro dell’organizzazione umanitaria privata sostenuta dagli Stati Uniti incaricata di distribuire aiuti a Gaza è «una distrazione da ciò che è necessario, come l’apertura dei valichi». Lo ha detto un portavoce delle Nazioni Unite. «Non partecipiamo a questa modalità per le ragioni addotte. È una distrazione da ciò che è effettivamente necessario», ha detto Jens Laerke, portavoce dell’Ufficio umanitario delle Nazioni Unite (Ocha), chiedendo la riapertura di tutti i valichi di Gaza e maggiori approvazioni israeliane per le forniture di emergenza. Il Fondo umanitario di Gaza, un piano avviato da Israele, ha iniziato a distribuire rifornimenti a Gaza ieri.

L’Onu e la maggior parte dei gruppi umanitari si sono rifiutati di cooperare con lo sforzo, che mira a impedire che gli aiuti vengano requisiti da Hamas. Il gruppo terroristico ha chiesto agli abitanti di Gaza di boicottare lo sforzo. Juliette Touma, direttrice delle comunicazioni dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, ha affermato che l’Onu non sa cosa viene distribuito. «Non abbiamo alcuna informazione», ha spiegato. «Sappiamo cosa è necessario, sappiamo cosa manca e siamo molto, molto lontani da quell’obiettivo quotidiano». «Il fabbisogno è di almeno 500-600 camion che dovrebbero entrare a Gaza, carichi di rifornimenti. Non solo cibo, ma anche medicine, forniture mediche, vaccini per i bambini, carburante, acqua e altri elementi di base per la sopravvivenza delle persone», ha aggiunto Touma. «Abbiamo oltre 3.000 camion, non solo di cibo, ma anche di medicinali che si stanno allineando in luoghi come la Giordania, come l’Egitto, che stanno aspettando il via libera per entrare, e stanno trasportando medicinali e questo sta per scadere».

«Ciò a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi non ha nulla a che fare con il rispetto dei principi fondamentali dell’umanità. Non ci sono altre parole per descrivere ciò che sta accadendo». Lo ha affermato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, riferendosi alle operazioni militari di Israele nella Striscia di Gaza. In un’intervista alla radio austriaca, Turk ha precisato che queste azioni non sono più coperte dal principio di autodifesa previsto dal diritto internazionale. Il funzionario austriaco ha anche auspicato che i Paesi amici di Israele esercitino una forte pressione diplomatica sul governo di Tel Aviv affinché fermi gli attacchi a Gaza. «L’espansione delle operazioni militari israeliane a Gaza contro le infrastrutture civili, tra cui una scuola che fungeva da rifugio per le famiglie palestinesi sfollate, uccidendo civili, compresi i bambini, è abominevole». Lo afferma la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in una nota della Commissione in cui si dà conto di una telefonata con il re Abdullah II di Giordania.

«Quello che sta accadendo a Gaza è inaccettabile. Il diritto umanitario internazionale deve valere sempre, e per tutti. Chiediamo che si fermino i bombardamenti e che arrivino gli aiuti necessari per la popolazione: credo che la comunità internazionale debba fare tutto ciò che è possibile per mettere fine a questa tragedia». È quanto afferma il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, in un’intervista ai media vaticani. «Allo stesso tempo ribadiamo con forza la richiesta ad Hamas di rilasciare subito tutti gli ostaggi che ancora tiene prigionieri, e di restituire i corpi di quelli che sono stati uccisi dopo il barbaro attacco del 7 ottobre 2023 contro Israele», aggiunge. L’ex premier israeliano Ehud Olmert ha duramente attaccato Benjamin Netanyahu e il suo governo per come stanno conducendo la guerra a guerra. «Ora basta. Israele sta commettendo crimini di guerra», si legge in un articolo apparso del quotidiano israeliano Haaretz. «Le recenti operazioni nella Striscia di Gaza non hanno nulla a che fare con obiettivi di guerra legittimi. Questa è una guerra politica privata», ha spiegato.

«Il governo di Israele sta conducendo una guerra senza scopo, senza obiettivi o una pianificazione chiara e senza possibilità di successo. Non era mai accaduto dalla creazione dello Stato di Israele», ha assicurato. «Anche su questo, la banda criminale guidata da Benjamin Netanyahu ha stabilito un precedente senza eguali nella storia di Israele», ha sottolineato ancora Olmert. Il ministero della Salute di Gaza, guidato da Hamas, ha riferito che 79 palestinesi sono stati uccisi e 163 sono rimasti feriti nella Striscia nelle ultime 24 ore per attacchi delle forze armate israeliane. Secondo il ministero, dall’inizio della guerra a Gaza sono state uccise 54.056 persone e altre 123.129 sono rimaste ferite. Migliaia di persone sarebbero ancora disperse, secondo la stessa fonte.

28 Maggio 2025

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